Di Gioia: "Attenzione signori ai prossimi interventi nel Centro storico"

Lo storico locale interviene con alcune proposte relative alla rigenerazione urbana ed al mercato del pesce di via De Anellis

venerdì 9 luglio 2021
Nuovo intervento in vista del progetto di riqualificazione del Mercato nuovo di via De Anellis, giunge dal dottor Antonio Di Gioia, storico locale e per anni animatore del Comitato residenti del centro storico.

«In vista di una prossima riqualificazione funzionale del cosiddetto Mercato Nuovo o piazza del pesce di via De Anellis sono comparsi sui network locali due articoli relativi a tale immobile pubblico, uno sottoscritto da un folto gruppo di operatori turistici e del food di eccellenza, nonché dallo stesso Vincenzo Caldarone come Consulente d'Impresa. Dato che l'immobile in questione si trova in una parte centralissima del Centro Storico, di cui da sempre mi occupo, nell'ottica di allargare democraticamente il dibattito pubblico sulle possibili proposte di Ri –generazione di tale immobile, provo a fare qualche riflessione e una proposta alternativa. A parte la terminologia anglofona e accattivante, in parole povere significherebbe mantenere di mattina la funzione di mercato di generi alimentari , quella che dopo tanti anni e tanti sforzi è stata messa alla porta. La sera poi si cucinerebbe ai piani superiori ("didattica, sperimentazione, promozione e innovazione di cucina, food academy")con previsione anche di attività ludico – culturali non meglio precisate,come se non bastasse lo sguaiato " mangia e bevi" che attualmente caratterizza piazza Catuma, piazza Duomo e dintorni, che non trova riscontro in nessuna delle città della stessa BAT. Secondo i più recenti orientamenti della attuale Amministrazione, il Centro Storico, mi pare di capire, si avvia gradualmente verso l'attuazione di una ZTL molto più rigida, fino alla chiusura completa, allineandosi finalmente al trend regionale, nazionale, europeo. L'attività mercatale e del food è molto invasiva per il traffico legato al trasporto delle merci e lo smaltimento dei rifiuti, degli imballaggi e di quant'altro e non credo neanche che abbia tutto questo appeal turistico di "scala regionale" nelle forme e nella sede in cui viene proposto. Quanto alla identità del luogo, quella del mercato di generi alimentari risale al dopoguerra e fu il frutto di una delle più eclatanti e ignoranti operazioni amministrative del tempo, che vide l'abbattimento di una perla del patrimonio storico – artistico e architettonico di Andria, la chiesa ed il monastero delle Benedettine, che rappresentava la vera identità del luogo.
Veniamo alla proposta alternativa: è quella di un progetto di Ri – generazione che punti alla "innovazione sociale" attraverso il rinnovamento culturale, attraverso il rinnovamento architettonico e funzionale del Mercato Nuovo e la sua trasformazione in TEATRO COMUNALE. Andria, città capoluogo di centomila abitanti,ormai da molti anni non ha un teatro e nessuno crede realmente che questo possa essere realizzato nell'ex Mattatoio. Il Mercato del pesce, dal punto di vista architettonico, si presta molto per tale funzione, potendo il suo spazio centrale essere trasformato in una platea di discreta capienza. In un formale scambio di idee con ingegneri e architetti è stato evidenziato che l'intervento principale per tale trasformazione è quello di copertura dell'attuale spazio centrale, che potrebbe essere una cupola, una piramide, ecc... I numerosi ambienti del piano superiore sarebbero funzionali a tutto ciò che l'attività teatrale richiede, ivi compresa un'attività di formazione per giovani artisti andriesi . Mi sembra un'attività molto più confacente alla identità del luogo considerato che si trova nella zona di rappresentanza della città, insieme alla vicinissima cattedrale - episcopio ed al palazzo ducale.
Attenzione signori ai prossimi interventi nel Centro storico! Molti errori sono stati fatti nel passato remoto, ma anche più recente. Le principali piazze ne sono un esempio: anziché essere semplicemente " a raso" e chiuse al traffico veicolare, come in tutta l'Europa, sono arzigogolate con dislivelli multipli e assediate dal traffico veicolare, fattori che oggi rendono difficoltosa una loro corretta fruizione (vedi ristorazione all'aperto) . La partita Centro Storico - Andria è ancora sullo 0 -0 (zero a zero) e siamo arrivati ai calci di rigore. Se si sbagliano i rigori si perde il campionato!
La via da seguire è quella della Ri - generazione sociale attraverso la conoscenza della propria identità storica e la conseguente traduzione in programmi di valorizzazione della bellezza urbanistica e architettonica del centro antico medievale, di valorizzazione della storia urbana medievale e rinascimentale (riscoperta della presenza in città dei Templari e dei Teutonici, le dimenticate mogli di Federico II, l'Andria sotterranea ancora tutta da scoprire). Bisogna mettere i cittadini andriesi nelle condizioni di imparare ad amare, loro per primi, il loro patrimonio culturale. Poi verranno i turisti.
Mi associo alla richiesta fatta all'Amministrazione ed alla Regione a mantenere il finanziamento già stanziato. Sono convinto che gli stessi operatori turistici e del food e l'esperienza del consulente d'impresa Vincenzo Caldarone, possano dare un valido contributo nella programmazione e nel reperimento di finanziamenti anche nel settore più strettamente culturale, appena proposto».