Detenuto ai domiciliari “evade” con fb, ripristinata dai Carabinieri la detenzione in carcere
36enne andriese di San Valentino imputato di riciclaggio, detenzione e porto abusivo di armi clandestine
sabato 24 febbraio 2018
15.02
Era ai domiciliari ormai da qualche mese, in quanto imputato, peraltro, di reati gravissimi, dal riciclaggio alla detenzione e porto abusivo di armi clandestine: tra le prescrizioni, ovviamente, aveva anche quella di non comunicare con soggetti estranei al proprio nucleo familiare né, tantomeno, con altri pregiudicati. A.M., 36enne andriese del quartiere San Valentino, tuttavia, aveva deciso di combattere la noia con internet e, al pari di qualsiasi altro internauta, aveva attivato ben due profili Facebook.
Per questo motivo, i militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Andria, al termine di specifiche indagini telematiche, hanno richiesto alla Corte d'Appello di Bari la revoca del beneficio penitenziario. Quanto emerso dall'attività investigativa, infatti, lasciava ben intravedere da parte del detenuto domiciliare una sistematica volontà di comunicare via etere con altri pregiudicati, tra i quali alcuni sottoposti sempre a misure alternative al carcere. I "post", inoltre, erano cristallini in quanto all'astio nutrito contro le Forze dell'Ordine: foto e messaggi che, ben lontani dall'essere sintomatici di un atteggiamento di resipiscenza per i gravi addebiti penali, rievocavano proprio i fatti alla base dei procedimenti giudiziari in corso.
L'Autorità Giudiziaria ha quindi delegato i Carabinieri di Andria all'esecuzione dell'aggravamento della misura cautelare, eseguita prontamente nei citato quartiere popolare del comune federiciano.
Per A.M. si sono così riaperte le porte della Casa Circondariale di Trani (BT).
Per questo motivo, i militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Andria, al termine di specifiche indagini telematiche, hanno richiesto alla Corte d'Appello di Bari la revoca del beneficio penitenziario. Quanto emerso dall'attività investigativa, infatti, lasciava ben intravedere da parte del detenuto domiciliare una sistematica volontà di comunicare via etere con altri pregiudicati, tra i quali alcuni sottoposti sempre a misure alternative al carcere. I "post", inoltre, erano cristallini in quanto all'astio nutrito contro le Forze dell'Ordine: foto e messaggi che, ben lontani dall'essere sintomatici di un atteggiamento di resipiscenza per i gravi addebiti penali, rievocavano proprio i fatti alla base dei procedimenti giudiziari in corso.
L'Autorità Giudiziaria ha quindi delegato i Carabinieri di Andria all'esecuzione dell'aggravamento della misura cautelare, eseguita prontamente nei citato quartiere popolare del comune federiciano.
Per A.M. si sono così riaperte le porte della Casa Circondariale di Trani (BT).