Ddl rete Lgbti, Marmo (FI): "Legge inutile, solo un manifesto ideologico di facciata"
"La manifestazione evidente del pensiero unico della sinistra globalista"
mercoledì 18 luglio 2018
"Questa legge è la manifestazione evidente del pensiero unico della sinistra 'globalista' intenzionata ad assecondare alcuni stereotipi, spacciandoli per difesa dei diritti".
Queste le parole lapidarie di Nino Marmo, presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, componente della III Commissione consiliare in cui ieri è stato avviato il dibattito sul ddl "Norme contro le discriminazioni e le violenze determinate dall'orientamento sessuale o dell'identità di genere, che così continua:
"Un disegno di legge inutile, quello sulle discriminazioni di genere, il cui vero intento non è la promozione del rispetto di ogni orientamento sessuale, ma una propaganda attiva pro rete Lgbti. Questo tentativo di imporre una nuova "non cultura" che si esplica mediante l'annientamento del genere, va in profondità: perché si punta ai luoghi di crescita e di formazione come le scuole, imponendo persino dei corsi per gli insegnanti. Ergo, non si parla più del contrasto alla discriminazione, ma si va decisamente oltre: la Regione dovrebbe assumere un ruolo attivo nel concorrere a diffondere e promuovere tale orientamento sessuale. Ebbene, il disegno di legge in questione è inutile e serve solo per accontentare le lobby interessate e coinvolte, con un manifesto ideologico di facciata e privo di un obiettivo preciso".
Queste le parole lapidarie di Nino Marmo, presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, componente della III Commissione consiliare in cui ieri è stato avviato il dibattito sul ddl "Norme contro le discriminazioni e le violenze determinate dall'orientamento sessuale o dell'identità di genere, che così continua:
"Un disegno di legge inutile, quello sulle discriminazioni di genere, il cui vero intento non è la promozione del rispetto di ogni orientamento sessuale, ma una propaganda attiva pro rete Lgbti. Questo tentativo di imporre una nuova "non cultura" che si esplica mediante l'annientamento del genere, va in profondità: perché si punta ai luoghi di crescita e di formazione come le scuole, imponendo persino dei corsi per gli insegnanti. Ergo, non si parla più del contrasto alla discriminazione, ma si va decisamente oltre: la Regione dovrebbe assumere un ruolo attivo nel concorrere a diffondere e promuovere tale orientamento sessuale. Ebbene, il disegno di legge in questione è inutile e serve solo per accontentare le lobby interessate e coinvolte, con un manifesto ideologico di facciata e privo di un obiettivo preciso".