Dalle province alle città metropolitane, Upi Puglia critica
Sul decreto Delrio: «Non c’è risparmio, ma solo una prolificazione di enti»
martedì 21 gennaio 2014
11.49
Il riordino delle province continua a far storcere il naso. «Anche per la Corte dei Conti la Riforma Delrio, la cosiddetta "Svuota Province", non solo non produrrà risparmi ma è così complessa che certamente porterà a un aumento dei costi». Questa volta il commento avverso ad una riforma più che chiacchierata che spazzerà via dal panorama nazionale le province è a firma di Francesco Schittulli, presidente dell'Upi Puglia (Unione Province d'Italia). Una opinione assolutamente in linea con quella del presidente della BatFrancesco Ventola, che in una recente intervista pubblicata su Trani Viva ha parlato di «confusione» e «pasticcio» in merito alla Riforma Delrio, difendendo a spada tratta l'identità e la dignità della provincia Barletta-Andria-Trani.
«Se anche l'organo contabile della magistratura dà un giudizio così negativo – si legge nel comunicato dell'Upi - perché Governo e Parlamento non solo si ostinano ad andare avanti, ma ingannano gli italiani parlando di un risparmio che non esiste?». E' questa la domanda che l'UPI Puglia si pone dopo il deposito in Commissione Affari Costituzionali del Senato della relazione della Corte dei Conti in merito alla Riforma.
«Una bocciatura senza precedenti, anzi peggiore di quella data precedentemente dalla Corte Costituzionale. La Corte dei Conti scrive, in sintesi, al Senato: "è del tutto improbabile che una riorganizzazione di così complessa portata sia improduttiva di costi e che i risparmi nell'immediato sono di entità contenuta, mentre i costi sono talmente certi che sarà necessario trovare le adeguate coperture".Anche per il moltiplicarsi di enti sostitutivi, alle Province che continueranno ad esistere, infatti, si aggiungeranno le Città metropolitane e l'Unione dei Comuni».
«Quindi oggi la Corte dei Conti ha ribadito quanto già denunciato dall'UPI, ovvero che l'istituzione della Città metropolitane e dell'Unione dei Comuni produrrebbe una "ipertrofia organizzativa", una moltiplicazione di enti inutili. Senza contare che sempre per la magistratura contabile con il trasferimento delle deleghe sull'edilizia scolastica dalle Province ai Comuni ci troveremmo di fronte a "funzioni anche operative che eccedono la dimensione comunale"».
Articolo di Ida Vinella
«Se anche l'organo contabile della magistratura dà un giudizio così negativo – si legge nel comunicato dell'Upi - perché Governo e Parlamento non solo si ostinano ad andare avanti, ma ingannano gli italiani parlando di un risparmio che non esiste?». E' questa la domanda che l'UPI Puglia si pone dopo il deposito in Commissione Affari Costituzionali del Senato della relazione della Corte dei Conti in merito alla Riforma.
«Una bocciatura senza precedenti, anzi peggiore di quella data precedentemente dalla Corte Costituzionale. La Corte dei Conti scrive, in sintesi, al Senato: "è del tutto improbabile che una riorganizzazione di così complessa portata sia improduttiva di costi e che i risparmi nell'immediato sono di entità contenuta, mentre i costi sono talmente certi che sarà necessario trovare le adeguate coperture".Anche per il moltiplicarsi di enti sostitutivi, alle Province che continueranno ad esistere, infatti, si aggiungeranno le Città metropolitane e l'Unione dei Comuni».
«Quindi oggi la Corte dei Conti ha ribadito quanto già denunciato dall'UPI, ovvero che l'istituzione della Città metropolitane e dell'Unione dei Comuni produrrebbe una "ipertrofia organizzativa", una moltiplicazione di enti inutili. Senza contare che sempre per la magistratura contabile con il trasferimento delle deleghe sull'edilizia scolastica dalle Province ai Comuni ci troveremmo di fronte a "funzioni anche operative che eccedono la dimensione comunale"».
Articolo di Ida Vinella