Dalla Regione 11 mln di euro per riqualificare beni immobili confiscati alla criminalità organizzata

Presentato l’Avviso Pubblico “Puglia Beni Comuni”

sabato 22 marzo 2025 5.19
L'impegno della Regione Puglia nella costruzione di una cultura della legalità prosegue e si rafforza con l'adozione di "Puglia Beni Comuni", l'Avviso pubblico sul riutilizzo sociale dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata.

Attraverso una dotazione finanziaria di 11 milioni di euro stanziati dalla Giunta regionale, su proposta dell'assessora Viviana Matrangola, il bando consentirà di finanziare progetti di riqualificazione culturale, urbana e sociale di beni immobili localizzati nel territorio pugliese e trasferiti, dopo la confisca, al patrimonio indisponibile dei Comuni.

La misura, adottata dalla Sezione Sicurezza del Cittadino, Politiche per le Migrazioni e Antimafia sociale della Regione Puglia, è finanziata nell'ambito della Sub-Azione 8.2.2 del PR Puglia FESR-FSE+ 2021-2027 ("Riuso di beni immobili, compresi beni confiscati alla criminalità organizzata, e/o terreni se strettamente funzionali e connessi ad una struttura utile a creare spazi di comunità"). La call resterà aperta per 100 giorni a partire dalla pubblicazione ufficiale dell'Avviso, che avverrà nei prossimi giorni.

"Puglia Beni Comuni" si rivolge ai Comuni pugliesi assegnatari di un bene confiscato affinché assumano l'impegno formale di gestirlo direttamente o tramite affidamento in concessione a titolo gratuito per un periodo di almeno 5 anni, con l'obiettivo di costruire spazi di comunità che favoriscano lo sviluppo delle relazioni sociali e la ricucitura del tessuto urbano.

Le proposte progettuali – definibili anche attraverso processi di consultazione pubblica, partecipazione della cittadinanza e co-progettazione con gli enti del terzo settore – dovranno realizzare iniziative nei beni, capaci di promuovere l'inclusione sociale e contribuire allo sviluppo locale, facilitando l'accesso delle comunità ai servizi sociali, culturali e ricreativi e favorendo, tra l'altro, sinergie tra i servizi istituzionali e i servizi territoriali. I progetti potranno riguardare uno o più dei seguenti ambiti tematici: Ogni soggetto proponente potrà presentare una sola proposta riguardante un unico bene confiscato. Ciascun progetto potrà essere finanziato da un minimo di 250 mila euro fino a un massimo di 1 milione di euro, a copertura delle spese tecniche e di rifunzionalizzazione e allestimento dei beni, fatta salva la facoltà per il proponente di integrare l'entità del contributo con risorse aggiuntive, nel rispetto delle indicazioni dell'Avviso.

Il bando individua criteri di premialità nella selezione delle proposte progettuali (qualità funzionale, co-progettazione, rigenerazione urbana, innovatività, attenzione alle fasce deboli) e fissa tempi rapidi per l'avvio dei lavori sui beni (massimo 9 mesi dalla sottoscrizione del Disciplinare) e per l'individuazione dei soggetti gestori (massimo 3 mesi da fine lavori).