Daini dell'azienda Papparicotta: stop all'abbattimento dal Parco
L'ente dell'Alta Murgia interviene per aiutare la Provincia a trovare «casa» per gli animali. Saranno censite tutte le aziende agricole del territorio che potranno ospitare i daini
mercoledì 9 gennaio 2013
8.55
La Provincia BAT temporeggerà nell'abbattimento selettivo dei daini presenti nell'Azienda Papparicotta di Andria. I circa 100 animali che sarebbero stati cacciati nella tenuta provinciale di trenta ettari, poichè in eccesso rispetto al territorio, sono stati salvati, per ora, dall'intervento del Parco dell'Alta Murgia che ha direttamente posto l'attenzione su questa tematica.
In tanti, infatti, hanno chiesto più volte alla Provincia di ritirare la decisione intrapresa: l'ente, gestore dell'azienda agricola, ha scelto in un primo momento di far partire iniziative di adozione dei daini stessi per evitarne l'abbattimento, ma dopo un anno i risultati sono stati scadenti e così, nei primi giorni del 2013, è giunta la notizia che gli animali sarebbero stati comunque abbattuti visto il pericolo igienico-sanitario e l'impossibilità di sfamarli tutti. Ma ora l'intervento dell'ente Parco dell'Alta Murgia sembra aver aiutato a fermare la «caccia»: nella pratica l'ente si accolla l'onere di censire tutte le aziende del grande territorio murgiano che vorranno ospitare i daini nelle loro proprietà. Le tempistiche non sono troppo dilatate nel tempo e l'azione dovrà esser inevitabilmente rapidissima per evitare che gli stessi daini comincino a morire di stenti.
In tanti, infatti, hanno chiesto più volte alla Provincia di ritirare la decisione intrapresa: l'ente, gestore dell'azienda agricola, ha scelto in un primo momento di far partire iniziative di adozione dei daini stessi per evitarne l'abbattimento, ma dopo un anno i risultati sono stati scadenti e così, nei primi giorni del 2013, è giunta la notizia che gli animali sarebbero stati comunque abbattuti visto il pericolo igienico-sanitario e l'impossibilità di sfamarli tutti. Ma ora l'intervento dell'ente Parco dell'Alta Murgia sembra aver aiutato a fermare la «caccia»: nella pratica l'ente si accolla l'onere di censire tutte le aziende del grande territorio murgiano che vorranno ospitare i daini nelle loro proprietà. Le tempistiche non sono troppo dilatate nel tempo e l'azione dovrà esser inevitabilmente rapidissima per evitare che gli stessi daini comincino a morire di stenti.