Da oggi scatta il taglio accise sui carburanti, ad Andria quali sono le conseguenze sui distributori?
Colpo basso per i gestori degli impianti di benzina: registrano perdite cospicue
martedì 22 marzo 2022
17.02
Con il decreto Energia, approvato venerdì scorso, il governo Draghi è intervenuto sui rincari dei carburanti. A partire da oggi, martedì 22 marzo, la benzina costa meno, sotto i 2 euro, con una riduzione di 25 centesimi al litro. Tale provvedimento è stato introdotto per effetto del conflitto in atto tra Russia ed Ucraina che, come ben sappiamo, ha causato, nei giorni ed in tutta le rete dei distributori del nostro Paese, un notevole incremento, superando la soglia di 2 euro al litro. Un provvedimento attuato solo temporaneamente quello governativo, dal momento che lo sconto sarà valido fino al 30 aprile.
Abbiamo intervistato Riccardo Scarcelli, gestore di un importante distributore di carburanti della nostra città, La McGallon, sita in via Ospedaletto ad Andria, per comprendere più da vicino ciò che sta accadendo in queste ore ai tanti suoi colleghi e se davvero il decreto ci guiderà verso una giusta strada.
"C'è una gran confusione perché le indicazioni ministeriali sono state pubblicate la scorsa notte e noi non abbiamo avuto il tempo di organizzarci. Noi come stazione di servizio abbiamo mantenuto il vecchio prezzo sino alle ore 15:00 di oggi, poi ci siamo dovuti adeguare al taglio delle accise". Spiega Riccardo Scarcelli, non nascondendo una certa apprensione per il futuro. "Siamo davvero preoccupati perché non sappiamo come recupereremo i soldi; così come i depositi che hanno in stock carburante con il prezzo delle accise pagate al valore iniziale, ovvero prima dell'attuazione di questo decreto. Da aggiungere, inoltre, che a tal proposito sulla Gazzetta Ufficiale non c'è alcuna indicazione. Purtroppo al netto della quantità tenuta all'interno dei nostri serbatoi abbiamo una perdita che si aggira attorno ai 18.000euro".
Non sappiamo se questo provvedimento causerà o meno dei danni a lungo raggio, dal momento che nei prossimi giorni aumenteranno i costi delle materie prime, "dal momento che il prezzo del petrolio costerà 60 dollari al barile", puntualizza il gestore. "Molto probabilmente capiremo meglio lunedì prossimo, 28 marzo, quando i distributori di benzina caricheranno merce nuova, oltre che comprendere in che modo lo Stato farà rientrare i costi già pagati. Sicuramente i piccoli distributori possono subire danni pesanti se non si trova una forma di recupero adeguata".
Abbiamo intervistato Riccardo Scarcelli, gestore di un importante distributore di carburanti della nostra città, La McGallon, sita in via Ospedaletto ad Andria, per comprendere più da vicino ciò che sta accadendo in queste ore ai tanti suoi colleghi e se davvero il decreto ci guiderà verso una giusta strada.
"C'è una gran confusione perché le indicazioni ministeriali sono state pubblicate la scorsa notte e noi non abbiamo avuto il tempo di organizzarci. Noi come stazione di servizio abbiamo mantenuto il vecchio prezzo sino alle ore 15:00 di oggi, poi ci siamo dovuti adeguare al taglio delle accise". Spiega Riccardo Scarcelli, non nascondendo una certa apprensione per il futuro. "Siamo davvero preoccupati perché non sappiamo come recupereremo i soldi; così come i depositi che hanno in stock carburante con il prezzo delle accise pagate al valore iniziale, ovvero prima dell'attuazione di questo decreto. Da aggiungere, inoltre, che a tal proposito sulla Gazzetta Ufficiale non c'è alcuna indicazione. Purtroppo al netto della quantità tenuta all'interno dei nostri serbatoi abbiamo una perdita che si aggira attorno ai 18.000euro".
Non sappiamo se questo provvedimento causerà o meno dei danni a lungo raggio, dal momento che nei prossimi giorni aumenteranno i costi delle materie prime, "dal momento che il prezzo del petrolio costerà 60 dollari al barile", puntualizza il gestore. "Molto probabilmente capiremo meglio lunedì prossimo, 28 marzo, quando i distributori di benzina caricheranno merce nuova, oltre che comprendere in che modo lo Stato farà rientrare i costi già pagati. Sicuramente i piccoli distributori possono subire danni pesanti se non si trova una forma di recupero adeguata".