Da Andria a Roma, da Papa Francesco, in occasione dell’VIII Giornata Mondiale dei Poveri

Una dozzina di persone, guidate da Don Riccardo Agresti, detenuti residenziali e semiresidenziali, con alcuni volontari ed educatori

sabato 16 novembre 2024 03.30
Giungeranno da Andria per partecipare alla celebrazione Eucaristica che Papa Francesco presiederà domenica 17 novembre, alle ore 10.00, nella Basilica di San Pietro, in occasione dell'VIII Giornata Mondiale dei Poveri. A seguire, nell'Aula Paolo VI saranno tra i circa 1250 ospiti che consumeranno il pranzo domenicale alla presenza del Santo Padre.

Detenuti residenziali e semiresidenziali, con alcuni volontari ed educatori, una dozzina di persone guidate da Don Riccardo Agresti, saranno tra i partecipanti che giungeranno dalla città fidelis a Roma per la VIII Giornata Mondiale dei Poveri. Ad invitarli è stato il Cardinal Konrad Krajewski, Prefetto del Dicastero per il Servizio della Carità, che in questa particolare circostanza non ha dimenticato di estendere l'invito papale al progetto diocesano alternativo alla detenzione "A Mano libera - Senza Sbarre" presso la masseria San Vittore.

"Siamo felicissimi che ancora una volta il Santo Padre si sia ricordato di noi, di questo progetto diocesano, voluto dal nostro vescovo Mons. Luigi Mansi, reso possibile anche grazie alla Caritas, di riscatto sociale e di reinserimento per i detenuti, divenuto negli anni un vero e proprio modello nazionale apprezzato e sostenuto da istituzioni laiche e religiose –sottolinea con soddisfazione Don Riccardo Agresti, che ha ultimato i preparativi per questo bellissimo appuntamento di solidarietà e fratellanza. Non è la prima volta che Don Riccardo incontra il Santo Padre, ma è immutata la gioia come l'entusiasmo di chi prenderà parte per la prima volta a questo momento di grande comunione. "Devo ringraziare l'Autorità Giudiziaria, i Tribunali di sorveglianza e le Corti d'Appello di Bari e Potenza per aver dato ai nostri ospiti di ""A Mano libera - Senza Sbarre" questa opportunità. E' soprattutto la fede nel prossimo che ogni giorno, pur tra mille difficoltà, ci permette di portare avanti questo programma rieducativo e riparativo, attraverso il lavoro e la riconciliazione".