Da Andria a Londra, l'architetto Riccardina Burdo che produce orecchiette
«Ho presentato le mie orecchiette in un ristorante locale, non immaginavo che avrebbero riscosso un successo immediato»
venerdì 24 maggio 2024
6.38
Riccardina Burdo, originaria di Andria, realizza inaspettatamente la sua passione culinaria a Londra ed è subito menzionata nella nota rivista di cucina internazionale il "Gambero Rosso".
Quello di Riccardina è un vero e proprio viaggio di passione e tradizione che ha conquistato sin dal primo momento la capitale londinese, da dove ha iniziato a vendere la sua pasta rigorosamente fatta a mano e con strumenti tradizionali, così come spiega Riccardina.
«Utilizzo uno strumento raro e tradizionale, la spatolina in ferro battuto, che usavano mia nonna e mia madre. Questo strumento, conosciuto nel dialetto andriese come "rasaul", è un elemento chiave della mia tecnica di preparazione delle orecchiette, distinto dall'uso comune del coltello» precisa con dovizia di particolari Riccardina.
Nonostante lei sia un architetto, la passione per la cucina è stata sempre una componente fondamentale nella vita di Riccardina. Son trascorsi ben 13 anni da quando ha preso una svolta decisiva. Il suo obiettivo è condividere la ricca tradizione culinaria pugliese con il pubblico londinese, continuando a esplorare e innovare nel rispetto delle radici culturali che l' hanno ispirato fin dall'inizio.
Oggi, infatti, la sua attività prende il nome di Spigadolce, un modo per onorare la memoria e i valori che hanno trasmesso di generazione in generazione, riflette l'essenza della storia della sua famiglia e il suo profondo legame con la terra, l'agricoltura e la semplice ma profonda gioia della condivisione e della comunità.
Può raccontarci come è nata la sua idea? «La mia passione per la cucina è sempre stata una componente fondamentale della mia vita, ma è circa 13 anni fa che ha preso una svolta decisiva. Ospitando una signora americana a Siena, lei rimase così entusiasta dei miei piatti da suggerirmi di scrivere un libro di ricette. All'epoca, l'idea di scrivere un libro mi sembrava ambiziosa e un po' fuori portata. Tuttavia, il suo incoraggiamento, insieme a quello di altre amiche, mi ha spinto a intraprendere questo percorso. Così, ho iniziato a scrivere libri sulla cucina pugliese, con l'obiettivo di pubblicarne uno ogni mese, seguendo la stagionalità delle ricette. Ne ho realizzati cinque prima di dover interrompere il progetto a causa di impegni lavorativi. Questi libri, pubblicati per iPad, sono interattivi e offrono un'immersione completa nella cucina pugliese. Le ricette sono accompagnate da ricordi della mia infanzia legati al mondo della cucina. Quel consiglio è stato il semino da cui è germogliata l'idea di dedicarmi completamente alla cucina pugliese, specialmente le orecchiette e pasta fresca».
Quando si è trasferita a Londra cosa è successo?
«Ho presentato per la prima volta le mie orecchiette in un ristorante locale, grazie a una cara amica, non immaginavo che avrebbero riscosso un successo immediato. Ora, quel ristorante è diventato uno dei miei primi e più fedeli clienti. Sono profondamente grata a tutti coloro che hanno creduto in me, in particolare a quella signora americana e alle mie amiche che mi hanno incoraggiato a perseguire questo percorso. E non posso dimenticare un ristoratore (un angelo) che mi ha aiutato a iniziare qui a Londra. A Londra ho trovato un grande senso di solidarietà tra gli italiani che lavorano qui».
Come coniuga la sua professione con la passione per la produzione di orecchiette? «Ho lavorato come architetto fino all'ottobre scorso, ma nel 2023 ho deciso di rimanere a Londra dove vivevo da 10 anni e avviare il mio business nel food. Fare le orecchiette qui è diventato il mio sogno realizzato, unendo passione e professione in un'unica avventura».
Ha un aneddoto da raccontare? «Sì, da dove viene il nome Spigadolce per la mia azienda: Mia madre mi raccontava storie dei miei bisnonni che possedevano una "flotta" di carri trainati da cavalli. Trasportavano grano dalla Puglia alla Basilicata, da qui il soprannome Spigadolce. Questo soprannome allude non solo alla dolcezza della spiga di grano, ma anche al prezioso retaggio e ai dolci ricordi legati ai miei antenati. Mio nonno Francesco ereditò questo soprannome e insieme a mia nonna Riccardina gestiva, nel nostro paese negli anni Venti. un'osteria (ciddaro)»
Pensa di ritornare nella sua città natale? «Certamente, Andria ha sempre un posto speciale nel mio cuore. Prevedo di visitare frequentemente, specialmente per collaborare con produttori locali e scoprire nuove ispirazioni per la mia cucina»
Quali programmi per il futuro? «Sto pianificando di aprire un mio locale a Londra, dove poter offrire non solo pasta fresca ma anche condimenti di alta qualità. Vorrei anche espandere la mia vendita online, per raggiungere più amanti dell'autentica cucina italiana».
Cosa si sente di dire oggi a tutti coloro che hanno paura di osare per paura di sbagliare? «A tutti voglio dire: non è mai troppo tardi per seguire la propria passione. Grazie per il sostegno incessante. Continuerò a portare alto il nome di Andria e delle sue tradizioni culinarie, ovunque io sia»
Quello di Riccardina è un vero e proprio viaggio di passione e tradizione che ha conquistato sin dal primo momento la capitale londinese, da dove ha iniziato a vendere la sua pasta rigorosamente fatta a mano e con strumenti tradizionali, così come spiega Riccardina.
«Utilizzo uno strumento raro e tradizionale, la spatolina in ferro battuto, che usavano mia nonna e mia madre. Questo strumento, conosciuto nel dialetto andriese come "rasaul", è un elemento chiave della mia tecnica di preparazione delle orecchiette, distinto dall'uso comune del coltello» precisa con dovizia di particolari Riccardina.
Nonostante lei sia un architetto, la passione per la cucina è stata sempre una componente fondamentale nella vita di Riccardina. Son trascorsi ben 13 anni da quando ha preso una svolta decisiva. Il suo obiettivo è condividere la ricca tradizione culinaria pugliese con il pubblico londinese, continuando a esplorare e innovare nel rispetto delle radici culturali che l' hanno ispirato fin dall'inizio.
Oggi, infatti, la sua attività prende il nome di Spigadolce, un modo per onorare la memoria e i valori che hanno trasmesso di generazione in generazione, riflette l'essenza della storia della sua famiglia e il suo profondo legame con la terra, l'agricoltura e la semplice ma profonda gioia della condivisione e della comunità.
Può raccontarci come è nata la sua idea? «La mia passione per la cucina è sempre stata una componente fondamentale della mia vita, ma è circa 13 anni fa che ha preso una svolta decisiva. Ospitando una signora americana a Siena, lei rimase così entusiasta dei miei piatti da suggerirmi di scrivere un libro di ricette. All'epoca, l'idea di scrivere un libro mi sembrava ambiziosa e un po' fuori portata. Tuttavia, il suo incoraggiamento, insieme a quello di altre amiche, mi ha spinto a intraprendere questo percorso. Così, ho iniziato a scrivere libri sulla cucina pugliese, con l'obiettivo di pubblicarne uno ogni mese, seguendo la stagionalità delle ricette. Ne ho realizzati cinque prima di dover interrompere il progetto a causa di impegni lavorativi. Questi libri, pubblicati per iPad, sono interattivi e offrono un'immersione completa nella cucina pugliese. Le ricette sono accompagnate da ricordi della mia infanzia legati al mondo della cucina. Quel consiglio è stato il semino da cui è germogliata l'idea di dedicarmi completamente alla cucina pugliese, specialmente le orecchiette e pasta fresca».
Quando si è trasferita a Londra cosa è successo?
«Ho presentato per la prima volta le mie orecchiette in un ristorante locale, grazie a una cara amica, non immaginavo che avrebbero riscosso un successo immediato. Ora, quel ristorante è diventato uno dei miei primi e più fedeli clienti. Sono profondamente grata a tutti coloro che hanno creduto in me, in particolare a quella signora americana e alle mie amiche che mi hanno incoraggiato a perseguire questo percorso. E non posso dimenticare un ristoratore (un angelo) che mi ha aiutato a iniziare qui a Londra. A Londra ho trovato un grande senso di solidarietà tra gli italiani che lavorano qui».
Come coniuga la sua professione con la passione per la produzione di orecchiette? «Ho lavorato come architetto fino all'ottobre scorso, ma nel 2023 ho deciso di rimanere a Londra dove vivevo da 10 anni e avviare il mio business nel food. Fare le orecchiette qui è diventato il mio sogno realizzato, unendo passione e professione in un'unica avventura».
Ha un aneddoto da raccontare? «Sì, da dove viene il nome Spigadolce per la mia azienda: Mia madre mi raccontava storie dei miei bisnonni che possedevano una "flotta" di carri trainati da cavalli. Trasportavano grano dalla Puglia alla Basilicata, da qui il soprannome Spigadolce. Questo soprannome allude non solo alla dolcezza della spiga di grano, ma anche al prezioso retaggio e ai dolci ricordi legati ai miei antenati. Mio nonno Francesco ereditò questo soprannome e insieme a mia nonna Riccardina gestiva, nel nostro paese negli anni Venti. un'osteria (ciddaro)»
Pensa di ritornare nella sua città natale? «Certamente, Andria ha sempre un posto speciale nel mio cuore. Prevedo di visitare frequentemente, specialmente per collaborare con produttori locali e scoprire nuove ispirazioni per la mia cucina»
Quali programmi per il futuro? «Sto pianificando di aprire un mio locale a Londra, dove poter offrire non solo pasta fresca ma anche condimenti di alta qualità. Vorrei anche espandere la mia vendita online, per raggiungere più amanti dell'autentica cucina italiana».
Cosa si sente di dire oggi a tutti coloro che hanno paura di osare per paura di sbagliare? «A tutti voglio dire: non è mai troppo tardi per seguire la propria passione. Grazie per il sostegno incessante. Continuerò a portare alto il nome di Andria e delle sue tradizioni culinarie, ovunque io sia»