Da 130 anni il Carnevale è Mucci: ecco la storia dei confetti famosi in tutto il Mondo
Conosciamo le origini della dolce specialità andriese che allieta palati e porta gioia e allegria
mercoledì 7 febbraio 2024
10.03
Nicola Mucci, nato il lontano 21 settembre del 1879, non avrebbe mai potuto immaginare che oggi si sarebbe ancora parlato di lui e della sua invenzione
Da 130 anni il Carnevale è Mucci con i famosi confetti, ghiotta specialità andriese che allieta palati e porta gioia e allegria. «Non può esserci questa festa senza l'indiscutibile qualità dei nostri Tenerelli», dichiara Cristian Mucci, marketing manager della Mucci Giovanni 1894, che in questi giorni con i suoi collaboratori vive momenti di fermento ed euforia. In realtà, con circa trecento varietà e combinazioni di gusto, i confetti e i dragées Mucci sono presenti sul mercato tutto l'anno e per ogni festa e ricorrenza.
Ma quella dei confetti Mucci è una storia che trae origine da una persona che oggi sarebbe definita "self made man". Un uomo senza dubbio dalla grande ambizione, che studia e si forma lontano dalla sua città natale, Andria, e poi ritorna a casa, le sue radici, dove realizza l'impresa (in ogni senso) che oggi compie 130 anni.
È Nicola Mucci, nato il lontano 21 settembre del 1879. Non avrebbe mai potuto immaginare che oggi si sarebbe ancora parlato di lui e della sua invenzione, non solo in Puglia ma in tutto il Mondo.
Sin da piccolo si lascia travolgere dalla passione per il lavoro di papà Raffaele che nel centro della città ha un caffè in cui produce pasticcini artigianali. A soli 15 anni e dopo poco tempo dalla perdita della mamma, mosso dal desiderio di crescere professionalmente, si trasferisce a Napoli per frequentare la rinomata scuola svizzera "Luigi Caflisch" e apprendere l'arte dolciaria. Proprio lì imparerà i segreti della pasticceria, della cioccolateria, della confetteria e del mondo delle caramelle. Rimane nel capoluogo campano per circa cinque anni e quando nei momenti liberi dallo studio ritorna ad Andria, porta la tradizione del confetto. Inventa il cosiddetto "Tenerello Mucci" ®, un dolcino dall'indiscutibile e alta qualità con cioccolato, zucchero, mandorla e nocciola. Nel 1911 viene insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia.
Sino al 1922 lo produce nei caffè-pasticcerie che apre ad Andria, poi crea uno stabilimento su un'area di oltre 3.600 metri quadri e dove lavorano una quindicina di operai. Lo stesso Gioacchino Poli, sul suo periodico, "L'idea", racconta di aver visto il confettificio di Nicola: "È degno di essere visitato ed anche incoraggiato – scrive –. Abbiamo dato un saggio agli eccellenti confetti e ne siamo usciti con la bocca dolce".
Poli, accompagnato dal generale Bonomo e dal dottore Riccardo Merra, ci va nei giorni di carnevale, periodo durante il quale ad Andria è tradizione regalare e gustare questi dolcini.
L'attività cresce sino agli anni '30 e addirittura la produzione viene spostata in un altro spazio ben più grande. Dà lavoro a oltre ottanta persone, tra cui un cioccolatiere di Milano che in quegli anni si trasferisce in Puglia. Gran parte del personale è femminile e dedito all'incarto manuale di cioccolatini e caramelle.
Dopo quel periodo, però, subisce crolli di vendite anche a causa della crisi scoppiata in America nel 1929. Sarà, perciò, costretto a vendere lo stabilimento e ritornerà a produrre confetti nel laboratorio paterno.
Muore l'8 marzo del 1935 a 55 anni, lasciando tutto nelle mani dei figli, tra cui Giovanni, che nel 1946 dà origine a una società distinta. Rimarrà nell'antica fabbrica nel centro storico di Andria dove oggi si trova il famoso Museo del Confetto "Giovanni Mucci" che nel 2011 è stato riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha un prezioso sodalizio con "Museimpresa" ed è annoverato fra i Locali Storici d'Italia. Ma tanti altri sono i riconoscimenti che la fabbrica Mucci ottiene nel corso della sua storia.
Da 130 anni il Carnevale è Mucci con i famosi confetti, ghiotta specialità andriese che allieta palati e porta gioia e allegria. «Non può esserci questa festa senza l'indiscutibile qualità dei nostri Tenerelli», dichiara Cristian Mucci, marketing manager della Mucci Giovanni 1894, che in questi giorni con i suoi collaboratori vive momenti di fermento ed euforia. In realtà, con circa trecento varietà e combinazioni di gusto, i confetti e i dragées Mucci sono presenti sul mercato tutto l'anno e per ogni festa e ricorrenza.
Ma quella dei confetti Mucci è una storia che trae origine da una persona che oggi sarebbe definita "self made man". Un uomo senza dubbio dalla grande ambizione, che studia e si forma lontano dalla sua città natale, Andria, e poi ritorna a casa, le sue radici, dove realizza l'impresa (in ogni senso) che oggi compie 130 anni.
È Nicola Mucci, nato il lontano 21 settembre del 1879. Non avrebbe mai potuto immaginare che oggi si sarebbe ancora parlato di lui e della sua invenzione, non solo in Puglia ma in tutto il Mondo.
Sin da piccolo si lascia travolgere dalla passione per il lavoro di papà Raffaele che nel centro della città ha un caffè in cui produce pasticcini artigianali. A soli 15 anni e dopo poco tempo dalla perdita della mamma, mosso dal desiderio di crescere professionalmente, si trasferisce a Napoli per frequentare la rinomata scuola svizzera "Luigi Caflisch" e apprendere l'arte dolciaria. Proprio lì imparerà i segreti della pasticceria, della cioccolateria, della confetteria e del mondo delle caramelle. Rimane nel capoluogo campano per circa cinque anni e quando nei momenti liberi dallo studio ritorna ad Andria, porta la tradizione del confetto. Inventa il cosiddetto "Tenerello Mucci" ®, un dolcino dall'indiscutibile e alta qualità con cioccolato, zucchero, mandorla e nocciola. Nel 1911 viene insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia.
Sino al 1922 lo produce nei caffè-pasticcerie che apre ad Andria, poi crea uno stabilimento su un'area di oltre 3.600 metri quadri e dove lavorano una quindicina di operai. Lo stesso Gioacchino Poli, sul suo periodico, "L'idea", racconta di aver visto il confettificio di Nicola: "È degno di essere visitato ed anche incoraggiato – scrive –. Abbiamo dato un saggio agli eccellenti confetti e ne siamo usciti con la bocca dolce".
Poli, accompagnato dal generale Bonomo e dal dottore Riccardo Merra, ci va nei giorni di carnevale, periodo durante il quale ad Andria è tradizione regalare e gustare questi dolcini.
L'attività cresce sino agli anni '30 e addirittura la produzione viene spostata in un altro spazio ben più grande. Dà lavoro a oltre ottanta persone, tra cui un cioccolatiere di Milano che in quegli anni si trasferisce in Puglia. Gran parte del personale è femminile e dedito all'incarto manuale di cioccolatini e caramelle.
Dopo quel periodo, però, subisce crolli di vendite anche a causa della crisi scoppiata in America nel 1929. Sarà, perciò, costretto a vendere lo stabilimento e ritornerà a produrre confetti nel laboratorio paterno.
Muore l'8 marzo del 1935 a 55 anni, lasciando tutto nelle mani dei figli, tra cui Giovanni, che nel 1946 dà origine a una società distinta. Rimarrà nell'antica fabbrica nel centro storico di Andria dove oggi si trova il famoso Museo del Confetto "Giovanni Mucci" che nel 2011 è stato riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha un prezioso sodalizio con "Museimpresa" ed è annoverato fra i Locali Storici d'Italia. Ma tanti altri sono i riconoscimenti che la fabbrica Mucci ottiene nel corso della sua storia.
Nel 1987 gli attuali eredi, figli e nipoti di Giovanni, aprono un grande e moderno opificio nella vicina città di Trani, dove oggi si producono confetti e dragées "Semplicemente Unici" ®, secondo i canoni e i metodi artigianali dell'alta tradizione confettiera. L'indiscutibile qualità è il loro valore e proprio per questo dalla Puglia raggiungono tutto il Mondo.
www.muccigiovanni.it – www.museodelconfetto.it - Instagram: @confetti_mucci