D'Ambrosio (M5S): «Preoccupanti le dichiarazioni di Renzi su Azzolini»
L'Onorevole pentastellato esprime solidarietà ai magistrati tranesi
sabato 1 agosto 2015
11.16
Il deputato andriese del Movimento 5 Stelle Giuseppe D'Ambrosio, tramite la propria pagina ufficiale Facebook, ha espresso il suo pensiero riguardo alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Renzi sul "caso Azzolini".
«La locuzione latina "fumus persecutionis" - esordisce D'Ambrosio - è stata spesso utilizzata dalle camere del Parlamento italiano come motivazione per negare l'autorizzazione a procedere nei confronti di numerosi politici italiani, a partire dagli anni novanta, sulla base dell'ipotesi che la magistratura fosse intenzionata ad abusare delle proprie prerogative (arresti, perquisizioni, intercettazioni) infatti tale definizione ricade in un'espressione giuridica, con cui si indica che le azioni compiute da un soggetto giuridico non sembrano dettate da applicazione della legge o ricerca della verità, ma dall'intenzione di nuocere a una precisa persona o ente. Il Presidente del Consiglio afferma in conferenza stampa che sulla questione Azzollini vi era il "rischio di fumus persecutionis", cioè sta affermando che la Procura di Trani potrebbe essere spinta da motivazioni extra-giudiziarie nel colpire specificatamente la persona del Senatore Azzollini che pertanto va salvaguardato dall'arresto. Renzi dice che Azzollini potrebbe essere un perseguitato. Queste parole sono di una gravità inaudita e ci ricordano le parole di chi nei decenni scorsi ha cercato in ogni modo di smontare il sistema giudiziario italiano, esattamente come Silvio Berlusconi. Le parole del Presidente Renzi - conclude il deputato andriese - sono la rappresentazione finale di colui che si era affacciato sulla scena politica per rottamare la casta ed ora invece pur di mantenere una poltrona, difende Azzollini, Verdini, Alfano ed ogni altro squallido personaggio che gli consenta di mantenere il potere. Consentitemi la massima solidarietà verso la Procura della Repubblica di Trani che viene pesantemente colpita dalle parole del Presidente del Consiglio».
«La locuzione latina "fumus persecutionis" - esordisce D'Ambrosio - è stata spesso utilizzata dalle camere del Parlamento italiano come motivazione per negare l'autorizzazione a procedere nei confronti di numerosi politici italiani, a partire dagli anni novanta, sulla base dell'ipotesi che la magistratura fosse intenzionata ad abusare delle proprie prerogative (arresti, perquisizioni, intercettazioni) infatti tale definizione ricade in un'espressione giuridica, con cui si indica che le azioni compiute da un soggetto giuridico non sembrano dettate da applicazione della legge o ricerca della verità, ma dall'intenzione di nuocere a una precisa persona o ente. Il Presidente del Consiglio afferma in conferenza stampa che sulla questione Azzollini vi era il "rischio di fumus persecutionis", cioè sta affermando che la Procura di Trani potrebbe essere spinta da motivazioni extra-giudiziarie nel colpire specificatamente la persona del Senatore Azzollini che pertanto va salvaguardato dall'arresto. Renzi dice che Azzollini potrebbe essere un perseguitato. Queste parole sono di una gravità inaudita e ci ricordano le parole di chi nei decenni scorsi ha cercato in ogni modo di smontare il sistema giudiziario italiano, esattamente come Silvio Berlusconi. Le parole del Presidente Renzi - conclude il deputato andriese - sono la rappresentazione finale di colui che si era affacciato sulla scena politica per rottamare la casta ed ora invece pur di mantenere una poltrona, difende Azzollini, Verdini, Alfano ed ogni altro squallido personaggio che gli consenta di mantenere il potere. Consentitemi la massima solidarietà verso la Procura della Repubblica di Trani che viene pesantemente colpita dalle parole del Presidente del Consiglio».