Crollo palazzina di via Pisani: processo per cinque indagati
A giudizio il costruttore, i progettisti e direttori dei lavori, il collaudatore ed il coordinatore della sicurezza
venerdì 28 ottobre 2022
7.36
Cinque degli otto indagati per il crollo della palazzina di via Pisani, a poche decine di metri dalla centralissima piazza Imbriani, avvenuto ad Andria la sera del 17 ottobre 2019 andranno a processo a marzo del 2023.
E' quanto emerso dalle risultanze delle indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Trani, all'indomani del crollo di una palazzina adiacente ad un cantiere edile, dove era in corso di realizzazione una nuova costruzione, ad angolo con via Genovesi. Solo per miracolo quel crollo non si trasformò in tragedia: uno dei Vigili del fuoco giunti con altri soccorritori sul luogo del crollo, venne colpito e rimase ferito da un calcinaccio che si staccò da quello che restava della palazzina dopo il crollo.
A giudizio andranno cinque degli iniziali otto indagati per quel crollo: il costruttore e titolare dell'impresa dei lavori, i progettisti e direttori dei lavori, il collaudatore ed il coordinatore della sicurezza. Secondo l'accusa avrebbero esposto a grave pericolo la pubblica incolumità non solo in riferimento agli occupanti della palazzina crollata ma anche con riguardo a chi poteva essere colpito dai detriti sia nel cantiere, dove a quell'ora non lavorava nessuno, sia per i passanti sul marciapiede di via Pisani.
E' quanto emerso dalle risultanze delle indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Trani, all'indomani del crollo di una palazzina adiacente ad un cantiere edile, dove era in corso di realizzazione una nuova costruzione, ad angolo con via Genovesi. Solo per miracolo quel crollo non si trasformò in tragedia: uno dei Vigili del fuoco giunti con altri soccorritori sul luogo del crollo, venne colpito e rimase ferito da un calcinaccio che si staccò da quello che restava della palazzina dopo il crollo.
A giudizio andranno cinque degli iniziali otto indagati per quel crollo: il costruttore e titolare dell'impresa dei lavori, i progettisti e direttori dei lavori, il collaudatore ed il coordinatore della sicurezza. Secondo l'accusa avrebbero esposto a grave pericolo la pubblica incolumità non solo in riferimento agli occupanti della palazzina crollata ma anche con riguardo a chi poteva essere colpito dai detriti sia nel cantiere, dove a quell'ora non lavorava nessuno, sia per i passanti sul marciapiede di via Pisani.