Crisi vocazionale è crisi di senso

Riflessione di don Ettore Lestingi, sacerdote andriese

domenica 25 aprile 2021
Oggi in tutta la Chiesa si celebra la Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni. Una Giornata che intende provocare la nostra riflessione e alimentare la nostra preghiera perché Dio continui a visitare il suo popolo donandoci sacerdoti e vite consacrate alla causa del Regno. Nella sinfonia di voci e di messaggi che compongono l'opera orchestrale di questa giornata, desidero partecipare con una mia personale riflessione che diventi pro-vocazione.

E' sotto gli occhi di tutti il grave fenomeno di una inesorabile e quasi irreversibile crisi di vocazioni e ciò preoccupa l'intero popolo di Dio perché si vede privato di una presenza comunque significativa. Se vogliamo affrontare la questione e magari cercare cause per inventarci nuove strategie al fine di ravvivare ed incrementare le vocazioni, dobbiamo avere il coraggio e l'umiltà di ammettere che la crisi vocazionale non è questione di quantità, ma è questione di qualità della vita. La vita in se stessa è vocazione, cioè capacità di rispondere ad una chiamata che colma di senso lo scorrere dei giorni dell'esistenza umana. Nessuno viene al mondo per caso, per ciascuno vi è un disegno, il cui artista è Dio e le cui opere sono "non finite", aperte al compimento, compito questo affidato alla libertà di ogni uomo.

Oggi più che mai vi è una tendenza, soprattutto nell'ambito giovanile, di vivere all'insegna dell'attimo fuggente, schiacciati sul presente e per nulla proiettati verso un futuro pieno di senso. Cercatori di un piacere momentaneo e per niente desiderosi di felicità piena e duratura. Una gioventù "prepensionata", che vive già di ricordi quando invece è chiamata a slanci verso avventure sempre nuove. Una gioventù che più che essere "contenta", "si accontenta" di ciò che ha e di ciò che è. E tutto questo perché è venuto meno il senso vocazionale della vita. C'è allora bisogno di un risveglio! E per provocare tale risveglio non servono maestri, ma testimoni che sappiano incidere con il fascino di uno stile di vita nuovo e vivificante in tutti gli ambiti dell'esistenza: genitori, docenti, educatori, amministratori della cosa pubblica, uomini e donne di Chiesa … Perché la crisi vocazionale è crisi di stile!

Spetta a noi adulti convertire il nostro stile di vita che, con coerenza attragga a scelte forti e definitive. In conclusione la causa dei problemi dei giovani siamo noi adulti. E questo anche in campo vocazionale.