Crisi dei consumi: dati giù, buone prassi su

Crescono i Gruppi di Acquisto Solidale e la Coop pone 3.000 prodotti a prezzo ribassato. Beni di prima necessità, alimenti e servizi: la rete del commercio cambia

domenica 17 marzo 2013 9.58
A cura di Stefano Massaro
Al termine di una settimana nella quale tutte le rubriche di AndriaViva sono state dedicate alle soluzioni rispetto al perdurare di questa crisi economico-finanziaria che attanaglia il nostro paese, l'attenzione si sposta inevitabilmente sul consumo e sui suoi risvolti. I dati della Confcommercio di inizio marzo parlano chiaro: a gennaio i consumi sono scesi del 2,4% rispetto a un anno prima e dello 0,9% su dicembre. In termini di media mobile a tre mesi i consumi tornano ai livelli di fine 2004. Il dato più negativo è ancora quello relativo ai beni e servizi per la mobilità la cui domanda registra, anche a gennaio 2013, una flessione a due cifre (-10,1%). Riduzioni anche per gli alimentari, le bevande ed i tabacchi (-3,9%), e l'abbigliamento e le calzature (-3,9%).

Ma a parte i dati analitici il consumo è parte integrante del nostro tempo e della nostra vita e di conseguenza abbiamo cercato di pescare due esempi di buon commercio che possono, senza ombra di dubbio aiutare i cittadini a consumare con più attenzione e risparmiando qualcosina senza perderne in qualità. Il primo dei due esempi sono i G.A.S.: non un termine per indicare una sostanza ma un acronimo che significa Gruppi di Acquisto Solidale. Un gruppo d'acquisto è formato da un insieme di persone che decidono di incontrarsi per acquistare all'ingrosso prodotti alimentari o di uso comune, da ridistribuire tra loro. Diventa solidale nel momento in cui decide di utilizzare il concetto di solidarietà come criterio guida nella scelta dei prodotti. Solidarietà che parte dai membri del gruppo e si estende ai piccoli produttori che forniscono i prodotti ed al rispetto dell'ambiente e del lavoro, nonchè della massima qualità dei prodotti, sia a km 0 che dei popoli del sud del mondo che spesso subiscono le conseguenze inique di questo modello di sviluppo. Ogni G.A.S. nasce spesso perchè vi è una critica profonda verso il modello di consumo e di economia globale, ma anche per risparmiare e non perdere la massima qualità. Attualmente in Italia sono censiti circa 900 G.A.S..

Il secondo esempio, invece, si basa sull'operazione ideata dalla Coop anche sui nostri territori dove è presente: la cooperativa forse più famosa d'Italia, infatti, ha deciso di promuovere l'iniziativa con la quale abbatte i costi di oltre 3.000 prodotti nel finire di ogni mese per cercare di agevolare chi alla fine del mese giunge con estrema difficoltà. Generi alimentari di prima necessità, ma anche abiti ed accessori, per cercare, tra le tante iniziative, di operare una scelta concreta. Il consumo può essere indirizzato verso una cultura sempre più attenta alla qualità delle produzioni ed alla necessità di risparmio, ma nel contesto attuale, bisogna districarsi tra mille difficoltà. La scelta di responsabilità da parte di produttori e consumatori è proprio quella di trovare un punto d'incontro che faciliti una nuova tendenza positiva assieme alle scelte politiche necessarie per far ripartire la devastata economia.