Cresce il disagio: il 23,6% dei pugliesi vive in condizioni di povertà relativa
Le iniziative intraprese dalla Regione
giovedì 16 maggio 2024
In Puglia ci sono poco meno di un milione di poveri e il 23,6% dei pugliesi vive in condizioni di povertà relativa. Questo il grave tema affrontato nella III Commissione regionale su sollecitazione della presidente della VI Commissione e di altri esponenti del Partito democratico.
Si tratta di persone che hanno perso il lavoro, di piccoli artigiani costretti dalla crisi economica a chiudere bottega, di chi non beneficia più di sussidi statali o di chi ha un lavoro saltuario.
Il Partito Democratico ha raccolto la preoccupazione manifestata anche durante il periodo natalizio dalle Caritas del territorio circa l'aumento di richiesta di beni alimentari in Puglia. La risposta dell'Istituzione regionale non deve esaurirsi in un aiuto, una semplice donazione o erogazione saltuaria, ma in una Legge quadro che fornisca una disciplina organica e contenga anche degli indirizzi specifici, quale, ad esempio, la lotta alla denutrizione e alla malnutrizione infantile, spesso causa, come emerso da studi sulla popolazione inglese, di ritardo nello sviluppo dei bambini.
Sono stati finanziati 30 progetti per la lotta alla povertà e in Puglia oltre 100 mila persone mangiano grazie al volontariato, alla legge anti spreco che ha consentito il recupero delle derrate alimentari dalla grande distribuzione.
Adesso è importante puntare anche alla qualità del cibo perché non sempre il cibo recuperato risponde alle esigenze della crescita dei bambini in età evolutiva.
Un altro tema importante, ha sottolineato la direttora del Dipartimento del welfare, Valentina Romano, è quello di fare rete fra le varie associazioni che si occupano della lotta alla povertà.
Ieri, 15 maggio, in Commissione erano presenti il Banco alimentare di Puglia, e il Banco delle opere di Carità. Saranno ascoltate nelle prossime riunioni, anche la Caritas e le ONG che operano sul territorio.
Si tratta di persone che hanno perso il lavoro, di piccoli artigiani costretti dalla crisi economica a chiudere bottega, di chi non beneficia più di sussidi statali o di chi ha un lavoro saltuario.
Il Partito Democratico ha raccolto la preoccupazione manifestata anche durante il periodo natalizio dalle Caritas del territorio circa l'aumento di richiesta di beni alimentari in Puglia. La risposta dell'Istituzione regionale non deve esaurirsi in un aiuto, una semplice donazione o erogazione saltuaria, ma in una Legge quadro che fornisca una disciplina organica e contenga anche degli indirizzi specifici, quale, ad esempio, la lotta alla denutrizione e alla malnutrizione infantile, spesso causa, come emerso da studi sulla popolazione inglese, di ritardo nello sviluppo dei bambini.
Sono stati finanziati 30 progetti per la lotta alla povertà e in Puglia oltre 100 mila persone mangiano grazie al volontariato, alla legge anti spreco che ha consentito il recupero delle derrate alimentari dalla grande distribuzione.
Adesso è importante puntare anche alla qualità del cibo perché non sempre il cibo recuperato risponde alle esigenze della crescita dei bambini in età evolutiva.
Un altro tema importante, ha sottolineato la direttora del Dipartimento del welfare, Valentina Romano, è quello di fare rete fra le varie associazioni che si occupano della lotta alla povertà.
Ieri, 15 maggio, in Commissione erano presenti il Banco alimentare di Puglia, e il Banco delle opere di Carità. Saranno ascoltate nelle prossime riunioni, anche la Caritas e le ONG che operano sul territorio.