Covid, la testimonianza della concittadina Angela Pomarico: «Riabbracciare i propri cari non ha eguali»
Una testimonianza di lotta contro il virus dopo essere stata due volte in rianimazione
mercoledì 5 maggio 2021
10.20
Riceviamo e pubblichiamo una storia di guarigione dal covid-19, una vicenda conclusa a lieto fine dopo una battaglia tra la vita e la morte. A scriverci è la concittadina Angela Pomarico, 68 anni, che ha voluto condividere la sua storia di lotta contro il virus: una testimonianza come numerose da oltre un anno a questa parte, tra chi è riuscito a vincere questa guerra contro il nemico invisibile e chi purtroppo ci ha lasciato, lasciando nei propri cari un vuoto incolmabile.
«Il covid ci ha fatti molto male, - ci scrive la sig.ra Pomarico – non soltanto a me che sono stata in ospedale ma anche alla mia famiglia che ha sofferto tantissimo nella speranza che guarissi. Tutto è cominciato poco dopo Pasqua: mi sono sentita male e avevo difficoltà a respirare, così mia figlia mi ha accompagnato subito all'ospedale di Barletta. Intanto le mie condizioni stavano peggiorando, tanto che i medici hanno dovuto portarmi subito in rianimazione. Passarono diversi giorni, era già la seconda settimana di Pasqua e mi trovavo a combattere tra la vita e la morte, con profonda ansia della mia famiglia che attendeva un miglioramento delle mie condizioni. Quando ciò avvenne, e fui portata nel reparto covid dove c'erano altri pazienti, dopo pochi giorni ebbi nuovamente un attacco respiratorio e i medici non poterono fare altro che portarmi con urgenza in rianimazione per la seconda volta. Per fortuna, la situazione non peggiorò ulteriormente, pian piano mi ripresi e al mio risveglio trovai mia figlia con suo marito. Ora fortunatamente sto meglio, e posso dire che la gioia di rivedere i propri cari dopo questa brutta esperienza non ha eguali».
«Il covid ci ha fatti molto male, - ci scrive la sig.ra Pomarico – non soltanto a me che sono stata in ospedale ma anche alla mia famiglia che ha sofferto tantissimo nella speranza che guarissi. Tutto è cominciato poco dopo Pasqua: mi sono sentita male e avevo difficoltà a respirare, così mia figlia mi ha accompagnato subito all'ospedale di Barletta. Intanto le mie condizioni stavano peggiorando, tanto che i medici hanno dovuto portarmi subito in rianimazione. Passarono diversi giorni, era già la seconda settimana di Pasqua e mi trovavo a combattere tra la vita e la morte, con profonda ansia della mia famiglia che attendeva un miglioramento delle mie condizioni. Quando ciò avvenne, e fui portata nel reparto covid dove c'erano altri pazienti, dopo pochi giorni ebbi nuovamente un attacco respiratorio e i medici non poterono fare altro che portarmi con urgenza in rianimazione per la seconda volta. Per fortuna, la situazione non peggiorò ulteriormente, pian piano mi ripresi e al mio risveglio trovai mia figlia con suo marito. Ora fortunatamente sto meglio, e posso dire che la gioia di rivedere i propri cari dopo questa brutta esperienza non ha eguali».