"Covid-19: un senso oltre l’emergenza", incontro on-line promosso dal Forum Sociale e Politico di Andria
Oltre settanta partecipanti con il contributo del Prof. Rev. Rocco D'Ambrosio
sabato 25 aprile 2020
11.40
Venerdì 24 aprile 2020 si è tenuto l'incontro/dibattito promosso dal Forum di Formazione all'Impegno Sociale e Politico di Andria e dall'associazione Onlus Cercasi Un Fine. Un incontro on-line che ha visto la partecipazione di oltre settanta utenti e il contributo del Prof. Rev. Rocco D'Ambrosio, Ordinario di Filosofia Politica presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma e Direttore delle Scuole di formazione sociale e politica di Cercasi Un Fine. Un momento di formazione che ha posto al centro dell'attenzione l'attuale pandemia che si è trasformata in un'emergenza sociale, economica e anche politica, come sostenuto dal relatore durante l'incontro. L'incontro virtuale, che ha visto anche la partecipazione del Vescovo di Andria Mons. Luigi Mansi, è stato promosso in collaborazione con la Biblioteca diocesana "San Tommaso d'Aquino", l'Azione Cattolica diocesana, il MEIC Andria, l'Ufficio diocesano di Pastorale Sociale e Cittadinanza Attiva Minervino Murge.
«Si è cercato di rispondere alla paura, incoraggiando la speranza – aggiunge il prof. D'Ambrosio – seguendo la metodologia di don Milani, focalizzando l'attenzione sulla "parola" e sul senso». Diceva il priore di Barbiana: «Ciò che manca ai miei figlioli è dunque solo questo: il dominio sulla parola. Sulla parola altrui per afferrarne l'intima essenza e i confini precisi, sulla propria perché esprima senza sforzo e senza tradimenti le infinite ricchezze che la mente racchiude». Nel corso dell'incontro ci si è soffoermati particolarmente sul concetto di Storia, intesa come ricerca di senso e relazioni di cui tutti siamo chiamati a divenire discepoli cercando senso, attraverso la parola e il confronto. Come sottolineato dal prof. D'Ambrosio, la prospettiva del discepolo della storia si basa su una domanda molto semplice, ovvero "Cosa mi insegna?". E questo momento di emergenza sanitaria può insegnarci tanto.
In un tempo apparentemente vuoto come quello del confinamento, è necessario approfondire e discernere, come il Forum di Formazione Sociale e Politica fa ormai da quindici anni, su una questione delicata come quella della pandemia la quale potrebbe essere definita per tutti noi il nuovo "11 settembre". Il Forum, che a inizio marzo è stato costretto ad interrompere a causa della pandemia il suo percorso di formazione politica dal titolo "La città che verrà: tra rigenerazione e resilienza", in questo momento così particolare promuove uno spazio formativo di confronto per riempire questo tempo di vuoto con una riflessione sulla propria vita sociale, culturale e politica e su quella delle istituzioni politiche, economiche e sociali chiamate ora ad intervenire nel disastro che stiamo vivendo.
«La pandemia in corso - come affermano i coordinatori del Forum Vincenzo Larosa, Marco Leonetti, Maria Zagaria, Natale Alicino e Francesco Capuzzolo – ha cambiato in pochissimo tempo il nostro quotidiano, distruggendo il tessuto sociale ed economico, ma soprattutto promuovendo una ulteriore disgregazione politica. I quarantacinque giorni di lockdown però possono rappresentare la sfida per immaginare un cambiamento futuro e il ripensamento di quelle scelte economiche e politiche. Scelte che richiedono, ora più che mai, il coinvolgimento di tutti i cittadini alla "ri-costruzione" e, perché no, alla nascita di una nuova "classe dirigenziale" capace di mettere al centro, in questo "nuovo anno 0", la solidarietà, la giustizia sociale, la sostenibilità. Solo da queste premesse si può affermare il Bene Comune che è la Buona Politica».
Diversi gli spunti di riflessione emersi dall'incontro, tra cui l'incapacità di una politica di essere coesa in un momento critico come questo, il dilagare della cattiva informazione, l'urgenza di ricucire un'Europa che si è sfaldata e smarrita. Non solo questioni negative, ma anche elementi di positività sono emersi nel confronto virtuale: un'Italia fatta di persone solidali e generose. Un'Italia di eroi tra cui è impossibile dimenticare l'esercito di medici e infermieri, nonché le categorie lavorative che hanno continuato ad esercitare la loro professione per garantire i beni e servizi di prima necessità in questo periodo di chiusura. Dalle analisi fatte non è mancato uno sguardo critico al territorio locale, cittadino e regionale. Una città, quella di Andria, che nonostante l'assenza di un governo eletto, ha mostrato sensibilità e grande capacità di reazione solidale attraverso la collaborazione sinergica tra le organizzazioni sociali, le comunità, l'impegno di uomini di buona volontà, che con cariche istituzionali e non, stanno compiendo ogni giorno la loro Resistenza.
Questo è il momento proficuo per continuare a cercare insieme di dare un senso a questo tempo. Il tempo delle opportunità inimmaginabili.
«Si è cercato di rispondere alla paura, incoraggiando la speranza – aggiunge il prof. D'Ambrosio – seguendo la metodologia di don Milani, focalizzando l'attenzione sulla "parola" e sul senso». Diceva il priore di Barbiana: «Ciò che manca ai miei figlioli è dunque solo questo: il dominio sulla parola. Sulla parola altrui per afferrarne l'intima essenza e i confini precisi, sulla propria perché esprima senza sforzo e senza tradimenti le infinite ricchezze che la mente racchiude». Nel corso dell'incontro ci si è soffoermati particolarmente sul concetto di Storia, intesa come ricerca di senso e relazioni di cui tutti siamo chiamati a divenire discepoli cercando senso, attraverso la parola e il confronto. Come sottolineato dal prof. D'Ambrosio, la prospettiva del discepolo della storia si basa su una domanda molto semplice, ovvero "Cosa mi insegna?". E questo momento di emergenza sanitaria può insegnarci tanto.
In un tempo apparentemente vuoto come quello del confinamento, è necessario approfondire e discernere, come il Forum di Formazione Sociale e Politica fa ormai da quindici anni, su una questione delicata come quella della pandemia la quale potrebbe essere definita per tutti noi il nuovo "11 settembre". Il Forum, che a inizio marzo è stato costretto ad interrompere a causa della pandemia il suo percorso di formazione politica dal titolo "La città che verrà: tra rigenerazione e resilienza", in questo momento così particolare promuove uno spazio formativo di confronto per riempire questo tempo di vuoto con una riflessione sulla propria vita sociale, culturale e politica e su quella delle istituzioni politiche, economiche e sociali chiamate ora ad intervenire nel disastro che stiamo vivendo.
«La pandemia in corso - come affermano i coordinatori del Forum Vincenzo Larosa, Marco Leonetti, Maria Zagaria, Natale Alicino e Francesco Capuzzolo – ha cambiato in pochissimo tempo il nostro quotidiano, distruggendo il tessuto sociale ed economico, ma soprattutto promuovendo una ulteriore disgregazione politica. I quarantacinque giorni di lockdown però possono rappresentare la sfida per immaginare un cambiamento futuro e il ripensamento di quelle scelte economiche e politiche. Scelte che richiedono, ora più che mai, il coinvolgimento di tutti i cittadini alla "ri-costruzione" e, perché no, alla nascita di una nuova "classe dirigenziale" capace di mettere al centro, in questo "nuovo anno 0", la solidarietà, la giustizia sociale, la sostenibilità. Solo da queste premesse si può affermare il Bene Comune che è la Buona Politica».
Diversi gli spunti di riflessione emersi dall'incontro, tra cui l'incapacità di una politica di essere coesa in un momento critico come questo, il dilagare della cattiva informazione, l'urgenza di ricucire un'Europa che si è sfaldata e smarrita. Non solo questioni negative, ma anche elementi di positività sono emersi nel confronto virtuale: un'Italia fatta di persone solidali e generose. Un'Italia di eroi tra cui è impossibile dimenticare l'esercito di medici e infermieri, nonché le categorie lavorative che hanno continuato ad esercitare la loro professione per garantire i beni e servizi di prima necessità in questo periodo di chiusura. Dalle analisi fatte non è mancato uno sguardo critico al territorio locale, cittadino e regionale. Una città, quella di Andria, che nonostante l'assenza di un governo eletto, ha mostrato sensibilità e grande capacità di reazione solidale attraverso la collaborazione sinergica tra le organizzazioni sociali, le comunità, l'impegno di uomini di buona volontà, che con cariche istituzionali e non, stanno compiendo ogni giorno la loro Resistenza.
Questo è il momento proficuo per continuare a cercare insieme di dare un senso a questo tempo. Il tempo delle opportunità inimmaginabili.