Covid-19, imprenditore di origine andriese negli USA : “Presto diventeremo un Paese Covid-free”

La testimonianza di Francesco Mucci in Florida da circa 22 anni

giovedì 11 marzo 2021
A cura di Giovanna Albo
Si chiama Francesco Mucci, ha 63 anni e da circa 22 anni vive negli Stati Uniti d'America, esattamente a Sarasota, in Florida. Come tanti altri italiani, che hanno voluto concretizzare il loro sogno nel Paese oltre oceano, Francesco fondò nel lontano 2001 un'azienda di dolciumi, grazie alla quale sta riscontrando un notevole successo anche a livello nazionale.

Un successo che non ha conosciuto crisi neppure durante il periodo nero legato all'emergenza sanitaria. "Non ho mai chiuso i battenti della mia azienda. Tutti i miei dipendenti hanno lavorato e stanno lavorando, ovviamente rispettando tutte le misure di sicurezza anti contagio", spiega Francesco. "In America l'economia non si deve fermare. Lo Stato ci ha aiutato molto, non ci ha mai abbandonato: durante il periodo più critico sono stati elargiti ogni mese (puntualmente) sussidi ai lavoratori disoccupati, assegni di sostegno, fondi a scuole, ospedale e aziende. Anche i volontari delle diverse associazioni presenti sul nostro territorio e i soldati dell'Esercito U.S. hanno sostenuto particolarmente la popolazione, soprattutto gli anziani e i disabili impossibilitati ad uscire di casa".

Originariamente un turista italiano avrebbe dato inizio all'epidemia di Coronavirus nella cittadina atlantica. Fortunatamente il numero dei contagi non ha mai raggiunto livelli allarmanti, anche grazie al comportamento rispettoso messo in campo dai cittadini. "Se dovessimo notare qualcuno senza mascherina o assumere atteggiamenti scorretti nei confronti di quelle che sono le misure di sicurezza anti-Covid, non ci penseremmo due volte ad intervenire per ammonirlo".

La situazione, invece, è apparsa più critica nelle grandi città, specie nelle metropoli. Molto spesso le strutture ospedaliere sono state al collasso. Senza considerare che gli americani erano al bivio delle assicurazioni: le cliniche private non sono obbligate ad assistere i malati e i cittadini senza polizza rischiano conti elevati. Fortunatamente ora le dimissioni sono più dei ricoveri e i numeri stanno scendendo.

In America la campagna vaccinazione è stata avviata con tranquillità e con tempistiche più veloci rispetto al Bel Paese, tanto da prevederne una sua conclusione entro maggio. Dopo aver vaccinato le categorie più deboli, ora chiunque – senza alcuna distinzione - potrà ricevere il siero. Basta recarsi anche al più vicino supermercato per sottoporsi al vaccino.

Il sistema economico è sotto la lente di una cabina di regia di governatori, i quali hanno avviato, in collaborazione con gli scienziati, un upgrade della macchina organizzativa per la lotta al Covid. Pertanto anche l'economia statunitense, entro la metà dell'anno in corso, tornerà ai livelli di prima pandemia, con un piano di aiuti anti Covid da quasi 1900 miliardi di dollari per sollevare 12 milioni di americani dalla soglia di povertà. Una cifra enorme, oltre il doppio dell'American Recovery and Reinvestment Act approvato da Barack Obama per combattere la crisi finanziaria del 2009.

"Il motivo per cui a breve diventeremo un Paese Covid-free penso che dipenda dalla disciplina degli americani e dalla solida collaborazione tra la politica e la scienza. Un dato che purtroppo manca in Italia. Sono molto sereno e fiducioso nei confronti della macchina organizzativa messa in moto dal mio Paese per contrastare la pandemia. Francamente temo più la stagione degli uragani in Florida che non il Coronavirus", conclude sorridendo Francesco.