Covid-19, il Centro Zenith lancia un appello alle Istituzioni: “Non lasciateci soli”
Il professor Fortunato: “E’ necessario che la comunità abbia più luoghi e spazi per l'inclusione”
giovedì 4 marzo 2021
10.12
"L' esponenziale crescita dei contagi da variante coronavirus preoccupa tutti noi, mentre lo spettro di un nuovo lockdown si fa sempre più insistente.
Siamo preoccupati della possibilità di nuove chiusure localizzate o generalizzate. Da due mesi allo Zenith abbiamo ripreso le nostre attività in presenza e contemporaneamente nessun servizio permanente per le persone con disabilità ha mai ripreso a regime nella nostra città. Questa situazione ha incrementato il numero di ragazzi/e specialmente abili che chiede di poter partecipare alle nostre iniziative.
Da 22 anni il nostro imperativo categorico è stato sempre quello di non limitare assolutamente gli ingressi. Tuttavia in questo delicato momento storico per prudenza e responsabilità siamo un po' preoccupati. La parziale o totale assenza, o la momentanea chiusura di cooperative del terzo settore impegnate egregiamente nell'inclusione sociale, ha determinato una continua e incessante richiesta di accoglienza al nostro centro. Sebbene la nostra sede ( una villa confiscata nei pressi del santuario SS Salvatore) offra spazi sufficienti, la situazione sta diventando un po' critica.
Per questo motivo chiediamo un impegno ed un intervento di tutte le istituzioni perché l'inefficienza del sistema non continui a pesare interamente ed esclusivamente su noi o caregiver Familiari.
Noi continueremo il nostro quotidiano impegno per l'inclusione con l'entusiasmo che ci contraddistingue, cercando di dare risposte concrete a situazioni di difficoltà e tuttavia diventa necessario che la comunità abbia più luoghi e spazi per l'inclusione, riattivando percorsi collaudati che per anni sono stati fiore all'occhiello delle nostre politiche sociali", è il commento del responsabile del Centro Zenith di Andria, professor Antonello Fortunato.
Siamo preoccupati della possibilità di nuove chiusure localizzate o generalizzate. Da due mesi allo Zenith abbiamo ripreso le nostre attività in presenza e contemporaneamente nessun servizio permanente per le persone con disabilità ha mai ripreso a regime nella nostra città. Questa situazione ha incrementato il numero di ragazzi/e specialmente abili che chiede di poter partecipare alle nostre iniziative.
Da 22 anni il nostro imperativo categorico è stato sempre quello di non limitare assolutamente gli ingressi. Tuttavia in questo delicato momento storico per prudenza e responsabilità siamo un po' preoccupati. La parziale o totale assenza, o la momentanea chiusura di cooperative del terzo settore impegnate egregiamente nell'inclusione sociale, ha determinato una continua e incessante richiesta di accoglienza al nostro centro. Sebbene la nostra sede ( una villa confiscata nei pressi del santuario SS Salvatore) offra spazi sufficienti, la situazione sta diventando un po' critica.
Per questo motivo chiediamo un impegno ed un intervento di tutte le istituzioni perché l'inefficienza del sistema non continui a pesare interamente ed esclusivamente su noi o caregiver Familiari.
Noi continueremo il nostro quotidiano impegno per l'inclusione con l'entusiasmo che ci contraddistingue, cercando di dare risposte concrete a situazioni di difficoltà e tuttavia diventa necessario che la comunità abbia più luoghi e spazi per l'inclusione, riattivando percorsi collaudati che per anni sono stati fiore all'occhiello delle nostre politiche sociali", è il commento del responsabile del Centro Zenith di Andria, professor Antonello Fortunato.