Covid-19, allarme su ricadute economia in Puglia

La Cgil: "Dal 7 al 16% di perdita Pil. Mettere subito soldi nelle tasche a famiglie e sostenere sistema imprese"

domenica 29 marzo 2020
"Alcune situazioni di tensione, i numerosi appelli di quanti ammettono di essere allo stremo e non avere più risorse nemmeno per fare la spesa, l'attivazione in alcune città del banco alimentare ed associazioni simili che distribuiscono viveri di prima necessità, ci dicono della situazione di grave disagio che si sta determinando soprattutto al Sud e anche nei nostri territori. Ha ragione il Ministro Provenzano: è necessario quanto prima, rendendo snelle le procedure burocratiche, mettere soldi nelle tasche degli italiani, liquidità per le famiglie e per il sistema delle imprese. Prima che sia troppo tardi, ed è incredibile che l'Unione europea ancora ritardi una presa di coscienza sui rischi che tutti i paesi e le economie del continente corrono".
E' quanto afferma il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, anche alla luce di "alcune stime sulle possibili conseguenze in termini di Pil e perdita di occupazione, soprattutto nel Mezzogiorno. Ovvio che come per la crisi del 2008 a pagare prezzo più alto siano i territori più deboli, ma i numeri che girano fanno paura anche rispetto a quelli della recessione che con difficoltà stavamo provando a lasciarci alle spalle". Come le stime del Cerved, "che prevedono una perdita del Pil del 7 per cento se questa fase durasse fino a maggio e addirittura del 16 per cento se si arrivasse a dicembre. Con il rischio di perdere 300mila posti di lavoro".
In Puglia "abbiamo chiesto un tavolo tecnico con Regione e Abi affinché il sistema delle banche si faccia garante di anticipare sia la Cig che risorse per le imprese, proprio per evitare attese non sostenibili. Allo stesso modo come abbiamo chiesto a livello nazionale che il secondo decreto stanzi risorse per quelle figure escluse dal primo intervento, ampliandone se possibile la portata, a livello pugliese stiamo lavorando con la Regione per un'estensione del Red per coprire quante più persone che vivono una condizione di fragilità sociale"
Per il segretario generale della Cgil Puglia "Bisogna però agire a livello centrale in ogni modo per tenere unito il Paese in questa fase cosi difficile, affrontare il tema delle disuguaglianze, anche rispetto ai servizi ai cittadini, e penso alla Sanità. A partire da subito, ad esempio garantendo anche a tutto il personale medico e paramedico uguale accesso ai dispositivi di sicurezza. In nessun modo possiamo permettere che rischino e si ammalino i nostri medici e infermieri, sarebbe un collasso di quel sistema che deve invece affrontare questa emergenza sanitaria. Non è il momento delle divisioni, delle fughe di qualcuno in avanti che reclama aperture quando ancora così alto è il numero di contagi e morti. Serve responsabilità, anche nelle scelte economiche".