Costo giornaliero di ricovero di un cane: in emergenza costa quasi il doppio
Sono 20 gli animali che troveranno alloggio dal Comune di Andria. Costo unitario 3,20€
giovedì 26 giugno 2014
10.51
E' l'emergenza la vera "emergenza" dell'Italia. Il gioco di parole per raccontare il caso del servizio di ricovero ed accalappiatura dei cani randagi nella Città di Andria. Dalla determina dirigenziale del Settore Ambiente e Mobilità del Comune di Andria, n. 2258 del 17 giugno del 2014, si attesta l'assegnazione ad un canile cittadino andriese del ricovero ed alloggio per 20 cani randagi per un periodo che va dal 1 giugno al 30 settembre. Quattro mesi di attività per un costo unitario giornaliero, specificato nella determina successiva la n. 2259, di 3,20 € oltre oneri di iva. In totale quasi 10mila euro per il ricovero di 20 sole unità.
Il Comune di Andria, tuttavia, ha emesso nel mese di marzo del 2013 un bando di gara per l'assegnazione di tre differenti lotti da 150 unità ciascuno proprio per il ricovero e mantenimento in convenzione (Articolo 14 marzo 2013). Uno dei tre lotti è stato assegnato all'ormai noto Dog's Hostel di Trani (Articolo 9 Luglio 2013) a cui sono seguite le note vicende giudiziarie ancora in corso di svolgimento. Gli altri due lotti, invece, sono stati rimessi a bando nel mese di luglio del 2013 ma entrami sono andati deserti o con ditte inammissibili per vizi procedurali. Nel bando il prezzo della base d'asta era di 1,80 € oltre iva per unità canina giornaliera. Stessa ed identica somma corrisposta allo stesso canile andriese sino al mese di novembre per il ricovero ed il mantenimento di ben 181 unità canine per un totale di circa 40mila euro, rinnovabili di quattro mesi in quattro mesi.
Affidamento diretto del servizio, giustificato dall'emergenza e dall'impossibilità di completare l'iter per i due lotti rimanenti da parte dell'ente, con una sostanziale novità e cioè il costo unitario schizzato da 1,80€ a 3,20€. Nelle due determine dirigenziali, inoltre, è specificato come il Settore Sviluppo Economico dello stesso Comune ha comunicato, in data 24 gennaio 2014, l'avvio del procedimento di revoca dell'autorizzazione sanitaria n. 678 del 15.12.2006, attualmente in corso di definizione e richiesta dal settore veterinario della ASL (Articolo 3 aprile 2014), dopo i numerosi controlli effettuati a seguito proprio delle vicende del Dog's Hostel. Situazione paradossale che, difatto, è esempio lampante di quanto il problema di fondo sta nell'emergenza con la quale è necessario affrontare quasi tutti i problemi dei territori e dei cittadini.
Il Comune di Andria, tuttavia, ha emesso nel mese di marzo del 2013 un bando di gara per l'assegnazione di tre differenti lotti da 150 unità ciascuno proprio per il ricovero e mantenimento in convenzione (Articolo 14 marzo 2013). Uno dei tre lotti è stato assegnato all'ormai noto Dog's Hostel di Trani (Articolo 9 Luglio 2013) a cui sono seguite le note vicende giudiziarie ancora in corso di svolgimento. Gli altri due lotti, invece, sono stati rimessi a bando nel mese di luglio del 2013 ma entrami sono andati deserti o con ditte inammissibili per vizi procedurali. Nel bando il prezzo della base d'asta era di 1,80 € oltre iva per unità canina giornaliera. Stessa ed identica somma corrisposta allo stesso canile andriese sino al mese di novembre per il ricovero ed il mantenimento di ben 181 unità canine per un totale di circa 40mila euro, rinnovabili di quattro mesi in quattro mesi.
Affidamento diretto del servizio, giustificato dall'emergenza e dall'impossibilità di completare l'iter per i due lotti rimanenti da parte dell'ente, con una sostanziale novità e cioè il costo unitario schizzato da 1,80€ a 3,20€. Nelle due determine dirigenziali, inoltre, è specificato come il Settore Sviluppo Economico dello stesso Comune ha comunicato, in data 24 gennaio 2014, l'avvio del procedimento di revoca dell'autorizzazione sanitaria n. 678 del 15.12.2006, attualmente in corso di definizione e richiesta dal settore veterinario della ASL (Articolo 3 aprile 2014), dopo i numerosi controlli effettuati a seguito proprio delle vicende del Dog's Hostel. Situazione paradossale che, difatto, è esempio lampante di quanto il problema di fondo sta nell'emergenza con la quale è necessario affrontare quasi tutti i problemi dei territori e dei cittadini.