Corte Martinelli, la storia di un sogno
La Famiglia Santovito ha fatto dell'arte di ricevere la propria arte
sabato 21 novembre 2015
«Punto Azzurro: matrimoni, congressi, mostre, defilè». Incredibile pensare che questa frase fosse parte di un volantino del 1972. Poche parole che svelano la lungimiranza di Riccardo Santovito, capostipite di una famiglia che ha fatto dell'arte di ricevere la propria arte. Tutto è iniziato alla fine degli Anni 50 con il "Gran Bar" di Corso Cavour ad Andria, divenuto in breve una vera a propria istituzione. Riccardo Santovito è stato tra i primi ad occuparsi di banchettistica e decisamente il primo a proporre e organizzare servizi di catering. Di qui la nascita del "Punto Azzuro" di via Corato, e poi di Villa D'Oriente, che ha fatto la storia dell'arte di ricevere dagli anni '90 sino al 2000. Oggi questa tradizione continua con la preziosa supervisione del capostipite Riccardo, affiancato dalla famiglia intera, in una veste nuova ancora più affascinante. Villa D'Oriente è rinata con il nome di Corte Martinelli, dal nome della strada che la ospita.
Il primo step è stato quello di dare nuova vita ad una struttura, oramai datata. L'incarico è stato portato a termine dall'architetto Francesco Mancini, che ha saputo interpretare il cambiamento senza perdere il legame con le origini. Per fare questo i 1.600 mq della villa e del gazebo sono stati riportati allo splendore autentico dell'architettura rurale pugliese, nella quale la purezza del bianco è dominante. Gli interni prendono invece spunto da alcuni affreschi recuperati, pitture in tema floreale che oggi sono il leitmotiv della "Botanic room", la sala dove far vivere banchetti ed eventi unici. Sedie, poltrone, divani, tavoli, lampade, vasi, tovaglie e piatti, tutto l'arredo è stato disegnato in esclusiva per questa sala. Ma alla Corte Martinelli esterno e interno si amalgamano piacevolmente, si strizzano l'occhio e insieme danno l'immagine di un paesaggio tipico delle nobili case di campagna pugliesi. Un luogo dove vivere giornate indimenticabili.
Il primo step è stato quello di dare nuova vita ad una struttura, oramai datata. L'incarico è stato portato a termine dall'architetto Francesco Mancini, che ha saputo interpretare il cambiamento senza perdere il legame con le origini. Per fare questo i 1.600 mq della villa e del gazebo sono stati riportati allo splendore autentico dell'architettura rurale pugliese, nella quale la purezza del bianco è dominante. Gli interni prendono invece spunto da alcuni affreschi recuperati, pitture in tema floreale che oggi sono il leitmotiv della "Botanic room", la sala dove far vivere banchetti ed eventi unici. Sedie, poltrone, divani, tavoli, lampade, vasi, tovaglie e piatti, tutto l'arredo è stato disegnato in esclusiva per questa sala. Ma alla Corte Martinelli esterno e interno si amalgamano piacevolmente, si strizzano l'occhio e insieme danno l'immagine di un paesaggio tipico delle nobili case di campagna pugliesi. Un luogo dove vivere giornate indimenticabili.