Corte dei Conti, Liso: «Confronto pubblico con il Capogruppo Grumo»
Il Consigliere Comunale del Partito Democratico torna a parlare di dibattito
giovedì 26 febbraio 2015
9.36
«Al capogruppo di Forza Italia provo a chiedere: se Giorgino non vuole incontrare Caldarone e Zaccaro, che glielo hanno chiesto, possiamo pubblicamente confrontarci noi che in consiglio comunale quel bilancio 2012 (e 2010, 2011 e 2013) lo abbiamo discusso e deliberato? In quella sede egli potrà pure richiamare le responsabilità di altri; io proverò a ricordargli le colpe della maggioranza di oggi a cui i rilievi che la Corte dei Conti ha mosso furono in grande parte puntualmente anticipati dai consiglieri di opposizione, anche allora completamente inascoltati». E' questa la sintesi dell'intervento di Nunzio Liso, consigliere comunale del Partito Democratico ad Andria che torna sulla volontà di organizzare un incontro pubblico sulla questione Corte dei Conti per spiegare alla cittadinanza come stanno i bilanci comunali.
«Gli amministratori comunali e il sindaco Giorgino delegano al capogruppo di Forza Italia, Gianluca Grumo - ha detto Nunzio Liso - il penoso e imbarazzante compito di rifiutare il confronto pubblico che Caldarone e Zaccaro hanno proposto all'attuale sindaco per discutere sui debiti fuori bilancio. Era stato lo stesso Giorgino in conferenza stampa a chiamare in causa le precedenti amministrazioni per provare a mettere qualche pezza di copertura sulla grave situazione finanziaria in cui versa il comune di Andria e che è stata pesantemente rilevata dalla Corte dei Conti. Grumo non si rende conto del paradosso retorico di insistere nell'attribuire la responsabilità a Caldarone e a Zaccaro, come fa nel suo intervento, e a negare loro l'opportunità di confrontarsi civilmente e democraticamente. Come è possibile non leggere un atteggiamento arrogante in questa rifiuto? Caldarone e Zaccaro, peraltro, non mi sembra che siano candidati ad alcunché: quale pericolo Grumo scorge nel dare "ribalta mediatica" a due amministratori del recente passato? Il timore è forse quello che il "re Giorgino" si riveli nudo dinanzi al contraddittorio fra presunte responsabilità di ieri e le certe e documentate colpe del presente? Ritiene Grumo che la frase di Giorgino "questa amministrazione non ha prodotto debiti fuori bilancio" possa essere disvelata in tutta la sua assurdità logica? O forse il capogruppo di Forza Italia teme che in un confronto pubblico possa essere facilmente dimostrata la non pertinenza di questo richiamo al passato rispetto ai tredici pesanti rilievi che la Corte dei Conti ha fatto sul bilancio 2012 (con riferimenti a quello 2011 e con ripercussioni su quelli 2013 e 2014)?».
Dopo le tante domande alcune considerazioni: «La Corte dei Conti di Puglia, in 48 pagine - ha detto Nunzio Liso - ha chiaramente e puntualmente messo in evidenza i comportamenti amministrativi con cui "artatamente" e "fittiziamente", con operazione "discutibile e spregiudicata" e con una "condotta contraria alla buona fede" questa amministrazione comunale ha posto in essere una "illegittima operazione finanziaria" non per altri fini bensì "per il perseguimento di finalità vietate dalla legge", giungendo alla constatazione che "il Comune di Andria si trova in una situazione di grave crisi finanziaria che rischia di diventare strutturale", con il rischio che nel prossimo futuro si arrivi a condizioni di "predissesto finanziario". Sono tutti giudizi molto severi sull'operato dell'amministrazione comunale, assunti dalla Corte dopo un contraddittorio con i vertici comunali che aveva già provato a rispondere, ma, evidentemente, senza esiti. Voler provare a ribaltare queste censure sulle spalle di altri è frequente in politica, ma chi lo fa non può allora esimersi dal confronto, come invece fa Giorgino per il tramite di Grumo».
«Gli amministratori comunali e il sindaco Giorgino delegano al capogruppo di Forza Italia, Gianluca Grumo - ha detto Nunzio Liso - il penoso e imbarazzante compito di rifiutare il confronto pubblico che Caldarone e Zaccaro hanno proposto all'attuale sindaco per discutere sui debiti fuori bilancio. Era stato lo stesso Giorgino in conferenza stampa a chiamare in causa le precedenti amministrazioni per provare a mettere qualche pezza di copertura sulla grave situazione finanziaria in cui versa il comune di Andria e che è stata pesantemente rilevata dalla Corte dei Conti. Grumo non si rende conto del paradosso retorico di insistere nell'attribuire la responsabilità a Caldarone e a Zaccaro, come fa nel suo intervento, e a negare loro l'opportunità di confrontarsi civilmente e democraticamente. Come è possibile non leggere un atteggiamento arrogante in questa rifiuto? Caldarone e Zaccaro, peraltro, non mi sembra che siano candidati ad alcunché: quale pericolo Grumo scorge nel dare "ribalta mediatica" a due amministratori del recente passato? Il timore è forse quello che il "re Giorgino" si riveli nudo dinanzi al contraddittorio fra presunte responsabilità di ieri e le certe e documentate colpe del presente? Ritiene Grumo che la frase di Giorgino "questa amministrazione non ha prodotto debiti fuori bilancio" possa essere disvelata in tutta la sua assurdità logica? O forse il capogruppo di Forza Italia teme che in un confronto pubblico possa essere facilmente dimostrata la non pertinenza di questo richiamo al passato rispetto ai tredici pesanti rilievi che la Corte dei Conti ha fatto sul bilancio 2012 (con riferimenti a quello 2011 e con ripercussioni su quelli 2013 e 2014)?».
Dopo le tante domande alcune considerazioni: «La Corte dei Conti di Puglia, in 48 pagine - ha detto Nunzio Liso - ha chiaramente e puntualmente messo in evidenza i comportamenti amministrativi con cui "artatamente" e "fittiziamente", con operazione "discutibile e spregiudicata" e con una "condotta contraria alla buona fede" questa amministrazione comunale ha posto in essere una "illegittima operazione finanziaria" non per altri fini bensì "per il perseguimento di finalità vietate dalla legge", giungendo alla constatazione che "il Comune di Andria si trova in una situazione di grave crisi finanziaria che rischia di diventare strutturale", con il rischio che nel prossimo futuro si arrivi a condizioni di "predissesto finanziario". Sono tutti giudizi molto severi sull'operato dell'amministrazione comunale, assunti dalla Corte dopo un contraddittorio con i vertici comunali che aveva già provato a rispondere, ma, evidentemente, senza esiti. Voler provare a ribaltare queste censure sulle spalle di altri è frequente in politica, ma chi lo fa non può allora esimersi dal confronto, come invece fa Giorgino per il tramite di Grumo».