Corte dei Conti, Giorgino: «Cittadini devono stare tranquilli»
La Conferenza Stampa del Primo Cittadino per spiegare fatti e conseguenze
venerdì 20 febbraio 2015
8.59
«I cittadini di Andria e la comunità in generale devono esser tranquilli perchè non vi saranno aumenti di tasse e la delibera della Corte dei Conti non avrà, qualora fosse definitiva, ripercussioni particolari». E' un Nicola Giorgino determinato quello che si presenta davanti ad una platea di giornalisti attorniato da tutta la maggioranza di Governo della Città di Andria, per discutere e dialogare sulla questione bocciatura rendiconto 2012 della Corte dei Conti (Articolo 4 febbraio). Tanti i numeri sciorinati dal Primo Cittadino di Andria, numeri che partono dal 2005 per giungere sino all'insediamento della sua amministrazione ed oltre negli anni a venire. Insomma un excursus che parte da un principio basilare: «La comunità andriese non subirà grosse conseguenze perchè il taglio della spesa corrente è già avvenuto di oltre 10 milioni di euro - ha ribadito Giorgino - con una cifra certificata dal Ministero dell'Economia, che è passata da 70 a 60 milioni di euro in soli cinque anni. Dal 2010 non vi sono state più assunzioni ma abbiamo solo puntato alla riorganizzazione della macchina amministrativa, il Fondo di Solidarietà Comunale è in costante taglio da parte dello stato sin dal nostro insediamento ed, infine, il taglio delle indennità di carica di Sindaco ed Assessori è stato già effettuato a partire da gennaio del 2015 in via preventiva oltre ad aver già effettuato riduzioni a partire dal 2010».
Queste le ipotesi di sanzioni per la comunità andriese e la politica: «Le sanzioni che potrebbero arrivare dallo sforamento del Patto di Stabilità - ha detto ancora Giorgino - sono state ampiamente previste come già ricordato nei quattro punti analizzati. Vorrei solo ricordare che il Comune di Andria, nonostante i tagli continui, ha mantenuto la spesa sociale più alta di Puglia con oltre 6 milioni di euro in favore delle fasce più deboli e non ha mai prodotto un debito fuori bilancio, cosa che invece ci siamo ritrovati a dover pagare dal passato». Ampia parte della discussione, infatti, si è concentrata su due argomenti: i debiti pregressi e la questione Italgas. In particolare per il pregresso i numeri esposti da Giorgino parlano di una cassa comunale vuota, all'atto dell'insediamento, «con soli 440 euro e debiti di quasi 14 milioni oltre altri 15 fuori bilancio e ripianati nel corso di questi anni. Ancora 5 milioni li pagheremo nei prossimi mesi e ben 10 sono stati quelli di spese impegnate ed accertate dopo il nostro insediamento. In particolare, gran parte della debitoria, è riveniente - ha ricordato Giorgino - dagli espropri sia del PRU di San Valentino che della Zona PIP, espropri fatti allegramente senza tener conto del reale valore di mercato dei terreni e che, una volta riaccertati, ci hanno costretto a somme ingenti da liquidare agli ex proprietari. Parliamo di terreni che le precedenti amministrazioni hanno valutato 10 euro al metro quadro e che diverse sentenze hanno riportato a 97 euro al metro quadro, per un esborso notevole per le casse del comune. Per non parlare delle bollette non pagate e di tantissime altre questioni che ci siamo trovati ad affrontare e per rispetto alle istituzioni abbiamo voluto tacere ed operare più che sbandierare ai quattro venti. Questa di oggi, dopo tutto quanto affrontato da questa amministrazione - ha ribadito con forza Giorgino - mi sembra una situazione piuttosto tranquilla e sicuramente non di dissesto o pre dissesto».
Di particolare rilievo anche la questione Italgas: «La rete di distribuzione del gas sul territorio di Andria è interamente di proprietà del Comune - ha confermato Giorgino - grazie ad una sentenza del 2007 della Corte d'Appello di Bari che è stata avviata, per amore di verità, dall'amministrazione in carica nel 2005 grazie ad un lodo arbitrale. Da allora l'Italgas va avanti a proroghe e deve corrispondere al Comune di Andria somme per circa 12 milioni di euro. Non riteniamo che siano somme di difficile esigibilità perchè già nel 2009 la stessa Italgas ha versato nelle casse del comune 700mila euro quale prima tranche. La stessa società del gas ha messo in campo una fitta schiera di avvocati per cercare di ritardare i giudizi ma noi abbiamo già ottenuto diverse sentenze in nostro favore ed in particolare quella del 2013, sotto esame dalla Corte dei Conti, che ci ha permesso di riaccertare i residui del 2012. Parliamo di passaggi puramente tecnici che - ha concluso Giorgino - sono serviti comunque a pagare le ditte del nostro territorio. I ritardi nei pagamenti, poi, sono senza dubbio fisiologici. In più c'è da ricordare che entro febbraio di questo anno faremo il bando per la rete di distribuzione del gas in città come Ambito Territoriale, bando che ad ora potrebbe farci introitare oltre 30 milioni di euro e quindi i cittadini andriesi devono stare assolutamente tranquilli. Andria non si ferma».
Queste le ipotesi di sanzioni per la comunità andriese e la politica: «Le sanzioni che potrebbero arrivare dallo sforamento del Patto di Stabilità - ha detto ancora Giorgino - sono state ampiamente previste come già ricordato nei quattro punti analizzati. Vorrei solo ricordare che il Comune di Andria, nonostante i tagli continui, ha mantenuto la spesa sociale più alta di Puglia con oltre 6 milioni di euro in favore delle fasce più deboli e non ha mai prodotto un debito fuori bilancio, cosa che invece ci siamo ritrovati a dover pagare dal passato». Ampia parte della discussione, infatti, si è concentrata su due argomenti: i debiti pregressi e la questione Italgas. In particolare per il pregresso i numeri esposti da Giorgino parlano di una cassa comunale vuota, all'atto dell'insediamento, «con soli 440 euro e debiti di quasi 14 milioni oltre altri 15 fuori bilancio e ripianati nel corso di questi anni. Ancora 5 milioni li pagheremo nei prossimi mesi e ben 10 sono stati quelli di spese impegnate ed accertate dopo il nostro insediamento. In particolare, gran parte della debitoria, è riveniente - ha ricordato Giorgino - dagli espropri sia del PRU di San Valentino che della Zona PIP, espropri fatti allegramente senza tener conto del reale valore di mercato dei terreni e che, una volta riaccertati, ci hanno costretto a somme ingenti da liquidare agli ex proprietari. Parliamo di terreni che le precedenti amministrazioni hanno valutato 10 euro al metro quadro e che diverse sentenze hanno riportato a 97 euro al metro quadro, per un esborso notevole per le casse del comune. Per non parlare delle bollette non pagate e di tantissime altre questioni che ci siamo trovati ad affrontare e per rispetto alle istituzioni abbiamo voluto tacere ed operare più che sbandierare ai quattro venti. Questa di oggi, dopo tutto quanto affrontato da questa amministrazione - ha ribadito con forza Giorgino - mi sembra una situazione piuttosto tranquilla e sicuramente non di dissesto o pre dissesto».
Di particolare rilievo anche la questione Italgas: «La rete di distribuzione del gas sul territorio di Andria è interamente di proprietà del Comune - ha confermato Giorgino - grazie ad una sentenza del 2007 della Corte d'Appello di Bari che è stata avviata, per amore di verità, dall'amministrazione in carica nel 2005 grazie ad un lodo arbitrale. Da allora l'Italgas va avanti a proroghe e deve corrispondere al Comune di Andria somme per circa 12 milioni di euro. Non riteniamo che siano somme di difficile esigibilità perchè già nel 2009 la stessa Italgas ha versato nelle casse del comune 700mila euro quale prima tranche. La stessa società del gas ha messo in campo una fitta schiera di avvocati per cercare di ritardare i giudizi ma noi abbiamo già ottenuto diverse sentenze in nostro favore ed in particolare quella del 2013, sotto esame dalla Corte dei Conti, che ci ha permesso di riaccertare i residui del 2012. Parliamo di passaggi puramente tecnici che - ha concluso Giorgino - sono serviti comunque a pagare le ditte del nostro territorio. I ritardi nei pagamenti, poi, sono senza dubbio fisiologici. In più c'è da ricordare che entro febbraio di questo anno faremo il bando per la rete di distribuzione del gas in città come Ambito Territoriale, bando che ad ora potrebbe farci introitare oltre 30 milioni di euro e quindi i cittadini andriesi devono stare assolutamente tranquilli. Andria non si ferma».