Corte dei Conti, Assessore De Feo: «Solo rilievi, nessuna prescrizione»
La nota della Magistratura contabile pugliese analizzata dal "titolare" delle finanze cittadine
venerdì 23 maggio 2014
12.19
«Sono rilievi che non comportano alcuna prescrizione indicata da seguire. Alla magistratura contabile pugliese sono stati già forniti ampi e dettagliati riscontri». Sono queste le prime parole di Domenico De Feo, Assessore al Bilancio del Comune di Andria in merito al pronunciamento della Corte dei Conti pugliese sul rendiconto dell'esercizio finanziario 2011. Alla base dei rilievi dei magistrati contabili la perentorietà dei termini di approvazione e la questione Italgas: «E' necessario specificare, rispetto all'approvazione del rendiconto 2011 oltre il termine - dice De Feo - che, alla data, il termine non era perentorio. Per il riaccertamento dei residui attivi sul servizio di distribuzione del gas, invece, la determinazione n. 131 citata nella nota della Corte dei Conti è stata redatta a gennaio 2012, proprio perchè il dirigente responsabile pro-tempore ha ritenuto doveroso comunicare con proprio atto le ragioni giuridiche della propria azione. La Corte dei Conti fa rilevare che questa determinazione è intervenuta dopo la chiusura dell'esercizio 2011, ma, difatto, tutte le operazioni contabili di verifica e chiusura del rendiconto, necessariamente avvengono successivamente al 31 dicembre. Infatti, in fase di redazione e verifica dei conti ciascun dirigente e per la propria competenza procede con le operazioni di riaccertamento dei residui con relativo mantenimento o meno».
Nella nota si parla anche di avanzo di amministrazione, applicato al 2012: «La Corte dei Conti ha correttamente rilevato che l'avanzo di amministrazione applicato nel 2012 ammontava ad € 6.540.055,49 - dice ancora De Feo - ma l'avanzo comunque utilizzato è di € 4.540.055,49 divisi in € 41.846,00 (avanzo vincolato) per libri di testo, in quanto somme pervenute dalla Regione Puglia successivamente al 30/11/2011 e non previste, € 3.000.000,00 (avanzo vincolato) per somme pervenute dalla provincia BAT il 30/12/2011 e parimenti non previste per espropriazioni della strada provinciale Andria-Trani, € 1.498.209,49 per riconoscimento di debiti fuori bilancio».
Ultimo passaggio è quello riferito alla tempestività dei pagamenti: «Le misure sulla tempestività dei pagamenti - continua De Feo - e quindi le determinazioni di liquidazioni dei lavori e comunque di tutta la spesa di investimento, si da atto che la citata spesa è liquidabile compatibilmente con i vincoli di cassa e di finanza pubblica. Detto ciò si deve uscire dall'equivoco che da un lato il legislatore impone agli enti di liquidare la spesa entro termini certi e di regola 30 giorni dall'emissione della relativa fattura, dall'altro però i vincoli di finanza pubblica, tra cui il patto di stabilità e ormai la cronica carenza di risorse annualmente accertate sempre più limitate ed incerte, impongono all'Ente di "rallentare" i pagamenti».
Nella nota si parla anche di avanzo di amministrazione, applicato al 2012: «La Corte dei Conti ha correttamente rilevato che l'avanzo di amministrazione applicato nel 2012 ammontava ad € 6.540.055,49 - dice ancora De Feo - ma l'avanzo comunque utilizzato è di € 4.540.055,49 divisi in € 41.846,00 (avanzo vincolato) per libri di testo, in quanto somme pervenute dalla Regione Puglia successivamente al 30/11/2011 e non previste, € 3.000.000,00 (avanzo vincolato) per somme pervenute dalla provincia BAT il 30/12/2011 e parimenti non previste per espropriazioni della strada provinciale Andria-Trani, € 1.498.209,49 per riconoscimento di debiti fuori bilancio».
Ultimo passaggio è quello riferito alla tempestività dei pagamenti: «Le misure sulla tempestività dei pagamenti - continua De Feo - e quindi le determinazioni di liquidazioni dei lavori e comunque di tutta la spesa di investimento, si da atto che la citata spesa è liquidabile compatibilmente con i vincoli di cassa e di finanza pubblica. Detto ciò si deve uscire dall'equivoco che da un lato il legislatore impone agli enti di liquidare la spesa entro termini certi e di regola 30 giorni dall'emissione della relativa fattura, dall'altro però i vincoli di finanza pubblica, tra cui il patto di stabilità e ormai la cronica carenza di risorse annualmente accertate sempre più limitate ed incerte, impongono all'Ente di "rallentare" i pagamenti».