Corpus Domini: a chi serve questa Processione?
Riflessone di don Ettore Lestingi, Presidente Commissione Liturgica Diocesana
giovedì 30 maggio 2024
21.07
"Vivimi senza vergogna, anche se hai tutto il mondo contro…".
E' una frase ben conosciuta da milioni di persone, soprattutto giovani, tratta da un brano di musica leggere a cui mi rifaccio come incipit e finale di queste mie considerazioni.
Da oggi (Giovedì) e fino a Domenica prossima le strade delle nostre Città saranno attraversate da fiumi o ruscelli di persone, ordinate in Processione, che precedono o seguono un'Ostia bianca contenuta in ostensori artistici e di grande valore: è la Processione del Corpus Domini con la quale la Chiesa vuole professare la sua fede nella presenza reale di Cristo nel Sacramento dell'Eucaristia. Ma mi chiedo: in un mondo e in una cultura che ormai ha deciso di vivere come se Dio non esistesse, dove la presenza della Chiesa è irrilevante e, come ci ricorda l'Apostolo Giacomo nella sua Lettera, è diventata inconsistente e impercettibile come il vapore: "siete un vapore che appare per un istante e poi svanisce" (Gc.4,14) o, come direbbe qualche persona saggia: "una Chiesa troppo applaudita, poco ascoltata e per niente seguita", che senso ha oggi una Processione che rischierebbe solo di disturbare la quiete pubblica e ridursi ad una ostentazione quasi folkloristica di stendardi, divise, bandiere et cetera et cetera?. Ancora mi chiedo: può la Chiesa ormai sbiadita, praticamente assente nella vita e nella storia degli uomini, che ha perso la sua portata profetica, ridurre la sua presenza ad una semplice Processione? E poi a chi serve questa Processione?
Alla Chiesa perché almeno una volta all'anno esce dalle sagrestie per respirare un po' d'aria fresca, oppure serve per andare incontro a quanti, pur restando ai margini delle strade e ancor peggio pur rimanendo indifferenti al passaggio di "gente dell'altro mondo" e magari sorridono, come i giovani, nel vedere costumi che hanno il colore di sfilate storiche, ma che in fondo al loro cuore aspettano e desiderano di vedere un Dio che sa farsi loro vicino, compagno di viaggio discreto, invisibile e silenzioso, che sa entrare nei loro discorsi senza pregiudizi e risposte preconfezionate, che non spara la verità come un proiettile, che sa ascoltare più che parlare, farsi carico della fame e sete di verità che abita nel cuore pulsante di ogni uomo, che sa sedersi alla tavola della vita e condividere il poco che abbiamo, e noi abbiamo solo peccati da farci perdonare? Processione è un movimento di un popolo che precede o porta qualcosa oppure è un movimento di un popolo che segue e si lascia portare da Qualcuno che più che abitare in un Tempio di pietra preferisce dimorare in templi di carne, che più che essere adorato in tabernacoli fissi e dorati, ama esser servito e onorato in tabernacoli viventi, i poveri? Precessione è quel camminare di un popolo lungo la strada della vita per portare a tutti la passione di un Dio che, accostandosi al cuore di ogni uomo, possa confidargli il suo profondo desiderio: "Vivimi senza vergogna anche se hai tutto il mondo contro". Con la speranza di trovare qualcuno che, come il Beato Carlo Acutis, possa rispondere a Cristo che bussa alla porta del cuore: "Accomodati pure. Fa come se fossi a casa tua". Aveva solo 15 anni!
E' una frase ben conosciuta da milioni di persone, soprattutto giovani, tratta da un brano di musica leggere a cui mi rifaccio come incipit e finale di queste mie considerazioni.
Da oggi (Giovedì) e fino a Domenica prossima le strade delle nostre Città saranno attraversate da fiumi o ruscelli di persone, ordinate in Processione, che precedono o seguono un'Ostia bianca contenuta in ostensori artistici e di grande valore: è la Processione del Corpus Domini con la quale la Chiesa vuole professare la sua fede nella presenza reale di Cristo nel Sacramento dell'Eucaristia. Ma mi chiedo: in un mondo e in una cultura che ormai ha deciso di vivere come se Dio non esistesse, dove la presenza della Chiesa è irrilevante e, come ci ricorda l'Apostolo Giacomo nella sua Lettera, è diventata inconsistente e impercettibile come il vapore: "siete un vapore che appare per un istante e poi svanisce" (Gc.4,14) o, come direbbe qualche persona saggia: "una Chiesa troppo applaudita, poco ascoltata e per niente seguita", che senso ha oggi una Processione che rischierebbe solo di disturbare la quiete pubblica e ridursi ad una ostentazione quasi folkloristica di stendardi, divise, bandiere et cetera et cetera?. Ancora mi chiedo: può la Chiesa ormai sbiadita, praticamente assente nella vita e nella storia degli uomini, che ha perso la sua portata profetica, ridurre la sua presenza ad una semplice Processione? E poi a chi serve questa Processione?
Alla Chiesa perché almeno una volta all'anno esce dalle sagrestie per respirare un po' d'aria fresca, oppure serve per andare incontro a quanti, pur restando ai margini delle strade e ancor peggio pur rimanendo indifferenti al passaggio di "gente dell'altro mondo" e magari sorridono, come i giovani, nel vedere costumi che hanno il colore di sfilate storiche, ma che in fondo al loro cuore aspettano e desiderano di vedere un Dio che sa farsi loro vicino, compagno di viaggio discreto, invisibile e silenzioso, che sa entrare nei loro discorsi senza pregiudizi e risposte preconfezionate, che non spara la verità come un proiettile, che sa ascoltare più che parlare, farsi carico della fame e sete di verità che abita nel cuore pulsante di ogni uomo, che sa sedersi alla tavola della vita e condividere il poco che abbiamo, e noi abbiamo solo peccati da farci perdonare? Processione è un movimento di un popolo che precede o porta qualcosa oppure è un movimento di un popolo che segue e si lascia portare da Qualcuno che più che abitare in un Tempio di pietra preferisce dimorare in templi di carne, che più che essere adorato in tabernacoli fissi e dorati, ama esser servito e onorato in tabernacoli viventi, i poveri? Precessione è quel camminare di un popolo lungo la strada della vita per portare a tutti la passione di un Dio che, accostandosi al cuore di ogni uomo, possa confidargli il suo profondo desiderio: "Vivimi senza vergogna anche se hai tutto il mondo contro". Con la speranza di trovare qualcuno che, come il Beato Carlo Acutis, possa rispondere a Cristo che bussa alla porta del cuore: "Accomodati pure. Fa come se fossi a casa tua". Aveva solo 15 anni!