Coronavirus, Sinisi: “Serve un piano economico straordinario”

Lettera aperta del delegato della Confcommercio di Andria: “Questo è il momento della responsabilità, ognuno faccia la sua parte”

martedì 10 marzo 2020 16.52
Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta del delegato della Confcommercio di Andria, Claudio Sinisi in merito alla diffusione del coronavirus e alle ripercussioni che tutto ciò sta avendo sull'economia locale. "Questo è il momento della responsabilità, ognuno faccia la sua parte", scrive Sinisi nel testo che pubblichiamo integralmente.


"Senza voler essere catastrofistici ma sicuramente l'emergenza coronavirus lascerà dei segni anche nella nostra economia, fatta come è noto di tante piccole e medie imprese. Non è ancora finita, anzi, eppure tante sono gli esercizi pubblici e quelli su aree pubbliche che stanno già grandemente risentendo degli effetti del Covid-19 e ancora di più di una gestione altalenante delle disposizioni che li riguardano direttamente. Disposizioni che peraltro non vengono neanche comunicate adeguatamente generando confusione e incertezza oltre che una sorta di autogestione interpretativa.

Ci stiamo organizzando in queste ore per fornire consulenza online ai nostri imprenditori, immaginiamo di farlo con delle conference call che stiamo predisponendo perché i commercianti nonostante abbiamo molti dubbi sono spinti da una certezza: rispettare i provvedimenti continuando comunque a garantire servizi alla città. Ci sono esercizi commerciali che, nel doveroso rispetto della salute pubblica, stanno cercando di tenere i clienti a distanza facendo entrare le persone poco alla volta ei propri negozi. Ognuno sta provando a fare la propria parte in questo momento di emergenza ma da soli non ce la possiamo fare, serve un "Piano economico straordinario", da approvarsi con risorse ingenti subito, già con il decreto legge in approvazione la settimana prossima. Servono misure a sostegno degli operatori dei mercati che stanno subendo sulla loro pelle le decisioni delle amministrazione di annullarne lo svolgimento con la possibilità di recuperarlo a data da destinarsi. Sì ma intanto come vivono queste famiglie?

Servono misure importanti come aprire la cassa in deroga per almeno 6 mesi a tutte le imprese di tutte le regioni, far slittare tutte le scadenze fiscali a fine anno, fermare gli sfratti per morosità, individuare un meccanismo di credito di imposta che sostenga, almeno parzialmente, le perdite documentabili delle imprese. Siamo consapevoli che questo sia il momento della responsabilità e i commercianti faranno la loro parte, purchè ognuno faccia la sua, a partire per esempio dall'Europa.

Claudio Sinisi
Delegato Confcommercio di Andria".
Coronavirus Confcommercio
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