Coronavirus, rifiuti: la USB contesta alcune decisioni della Società Sangalli
Sabino Albano e Gaetano Germoglio, delegati aziendali: "Nessuna comunicazione sul Documento Valutazione Rischi"
venerdì 20 marzo 2020
10.49
Tempo 24 ore, ed ecco giungere la replica dei delegati aziendali sindacali USB -Unione Sindacale di Base- alla nota della Società Sangalli sulla sicurezza dei lavoratori, in questo momento di diffusione del coronavirus. Sabino Albano e Gaetano Germoglio, presentano alcune questioni irrisolte da parte dell'azienda brianzola.
Albano e Germoglio evidenziano, tra le altre cose "di non aver ricevuto alcuna comunicazione rispetto al nuovo DVR -documento valutazione rischi-. Circa la dotazione di mascherine e guanti in lattice dichiarano di essersi "attivati visto che molti lavoratori dovrebbero usarla quotidianamente anche non in presenza di emergenze sanitarie, ma al riguardo poco è stato fatto. È assolutamente insufficiente la fornitura di una mascherina ogni tre quattro giorni con un paio di guanti in lattice".
Anche sulla sanificazione dei veicoli e dei locali i due delegati USB sostengono "di non aver notizia della stessa, nonostante i mezzi siano utilizzati da più lavoratori su più turni".
Sollevano appunti anche riguardo lo smart working: "da anni denunciamo la mole di lavoro straordinario, o i doppi turni consecutivi, ma anche in questo momento particolare nulla è stato fatto. Anzi, si continua ad utilizzare anche quei lavoratori che avrebbero la funzione di tutelare gli stessi lavoratori, vedi delegati aziendali e rlss".
Concludendo i delegati aziendali USB, aggiungono: "Quali iniziative s'intendono intraprendere o chiedere di adottare all'ente appaltante, a tutela dei lavoratori, in merito alla raccolta dei rifiuti dalle abitazioni dei cittadini positivi al Coronavirus e quindi in isolamento domiciliare obbligatorio?".
Albano e Germoglio evidenziano, tra le altre cose "di non aver ricevuto alcuna comunicazione rispetto al nuovo DVR -documento valutazione rischi-. Circa la dotazione di mascherine e guanti in lattice dichiarano di essersi "attivati visto che molti lavoratori dovrebbero usarla quotidianamente anche non in presenza di emergenze sanitarie, ma al riguardo poco è stato fatto. È assolutamente insufficiente la fornitura di una mascherina ogni tre quattro giorni con un paio di guanti in lattice".
Anche sulla sanificazione dei veicoli e dei locali i due delegati USB sostengono "di non aver notizia della stessa, nonostante i mezzi siano utilizzati da più lavoratori su più turni".
Sollevano appunti anche riguardo lo smart working: "da anni denunciamo la mole di lavoro straordinario, o i doppi turni consecutivi, ma anche in questo momento particolare nulla è stato fatto. Anzi, si continua ad utilizzare anche quei lavoratori che avrebbero la funzione di tutelare gli stessi lavoratori, vedi delegati aziendali e rlss".
Concludendo i delegati aziendali USB, aggiungono: "Quali iniziative s'intendono intraprendere o chiedere di adottare all'ente appaltante, a tutela dei lavoratori, in merito alla raccolta dei rifiuti dalle abitazioni dei cittadini positivi al Coronavirus e quindi in isolamento domiciliare obbligatorio?".