Coronavirus, la Villa Comunale e i parchi cittadini chiudono fino al 18 maggio
Provvedimento del Commissario Tufariello, a seguito delle ripetute inosservanze del divieto di assembramento
sabato 9 maggio 2020
05.30
Gli assembramenti (pericolosi!), avvenuti nei giorni scorsi ad Andria hanno portato all'inevitabile provvedimento: Villa Comunale, parchi cittadini e bagni pubblici chiudono al pubblico fino al 18 maggio. Lo ha stabilito il Commissario Prefettizio, dott. Gaetano Tufariello, con l'ordinanza n°146 del 08/05/2020, una decisione che rientra nelle misure di contenimento della diffusione del contagio dal virus Covid-19 e maturata dalla considerazione che "i parchi e le aree verdi comunali - si legge nell'ordinanza - costituiscono da sempre un'attrazione di forte richiamo per i cittadini, le stesse non hanno sorveglianza, i giochi per bambini sono sparsi e hanno strutture per il fitness degli adulti, peraltro accessibili indiscriminatamente e, quindi, la conformazione stessa delle suddette aree non consente un controllo efficace al fine di contingentarne gli accessi; [...] la frequentazione di persone nei parchi e nelle aree verdi comunali, di bambini e adolescenti, non garantiscono l'osservanza della misura del divieto di assembramento, con conseguenti rischi di diffusione, restando impossibile garantire un servizio di igienizzazione delle strutture e di contingentamento all'accesso".
Il provvedimento del Commissario segue quanto stabilito nel DPCM del 26 aprile, ovvero "il Sindaco può disporre la temporanea chiusura di specifiche aree in cui non sia possibile assicurare altrimenti il rispetto di quanto previsto (le misure di sicurezza, ndr)". E in effetti, la Fase 2 dell'emergenza sanitaria non è partita col piede giusto per quanto riguarda il rispetto di queste misure: già dal 4 maggio, giorno in cui sono state allentate alcune restrizioni, luoghi di ritrovo come il centro cittadino e la Villa Comunale si sono rianimati come un tempo, sicuramente troppo. L'ultimo decreto del Governo consente sì di fare passeggiate, ma senza creare assembramenti e rispettando rigorosamente la distanza interpersonale di un metro: raccomandazioni che, come abbiamo visto in questi primi giorni di Fase 2, non sono state recepite fino in fondo.
Il provvedimento del Commissario segue quanto stabilito nel DPCM del 26 aprile, ovvero "il Sindaco può disporre la temporanea chiusura di specifiche aree in cui non sia possibile assicurare altrimenti il rispetto di quanto previsto (le misure di sicurezza, ndr)". E in effetti, la Fase 2 dell'emergenza sanitaria non è partita col piede giusto per quanto riguarda il rispetto di queste misure: già dal 4 maggio, giorno in cui sono state allentate alcune restrizioni, luoghi di ritrovo come il centro cittadino e la Villa Comunale si sono rianimati come un tempo, sicuramente troppo. L'ultimo decreto del Governo consente sì di fare passeggiate, ma senza creare assembramenti e rispettando rigorosamente la distanza interpersonale di un metro: raccomandazioni che, come abbiamo visto in questi primi giorni di Fase 2, non sono state recepite fino in fondo.