Coronavirus, come cambia la vita ad Andria da oggi
Il decreto pubblicato in nottata in vigore da oggi fino al 3 aprile, aspre sanzioni e controlli serrati
domenica 8 marzo 2020
17.52
Fino al 3 aprile prossimo la vita ad Andria, come in tutte le parti del Paese non rientranti nelle zone rosse, subirà un radicale cambiamento a causa delle nuove disposizioni del Governo per arginare la diffusione del Coronavirus.
Come dicevamo anche ad Andria, come in tutta Italia, "sono sospese fino al 3 aprile le attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati", è la prescrizione del Decreto firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte.
Bar e ristoranti potranno essere aperti "con obbligo, a carico del gestore, di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro". Per i trasgressori le sanzioni sono alte: si rischia la chiusura dell'esercizio commerciale. Per le altre attività commerciali bisognerà sempre contingentare l'afflusso dei clienti tanto all'aperto quanto al chiuso, garantendo la non formazione di assemblamenti con la distanza di almeno un metro tra una persona e l'altra.
"Si raccomanda di limitare la mobilità al di fuori dei propri luoghi di dimora abituale ai casi strettamente necessari", si legge anfora nel Decreto nel quale si specifica che bisogna anche contingentare gli accessi a negozi, mercati, fiere per evitare "assembramenti di persone".
Confermata la chiusura delle scuole fino al 25 marzo.
In allegato il decreto.
Come dicevamo anche ad Andria, come in tutta Italia, "sono sospese fino al 3 aprile le attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati", è la prescrizione del Decreto firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte.
Bar e ristoranti potranno essere aperti "con obbligo, a carico del gestore, di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro". Per i trasgressori le sanzioni sono alte: si rischia la chiusura dell'esercizio commerciale. Per le altre attività commerciali bisognerà sempre contingentare l'afflusso dei clienti tanto all'aperto quanto al chiuso, garantendo la non formazione di assemblamenti con la distanza di almeno un metro tra una persona e l'altra.
"Si raccomanda di limitare la mobilità al di fuori dei propri luoghi di dimora abituale ai casi strettamente necessari", si legge anfora nel Decreto nel quale si specifica che bisogna anche contingentare gli accessi a negozi, mercati, fiere per evitare "assembramenti di persone".
Confermata la chiusura delle scuole fino al 25 marzo.
In allegato il decreto.