Controlli Polizia Locale a studi fotografici: botta e risposta tra Associazione professionisti ed Amministrazione comunale
Critiche dei fotografi andriesi su controlli «puntuali e serrati». Amministrazione comunale: «Normali funzioni di Polizia Amministrativa»
sabato 10 aprile 2021
6.12
I controlli amministrativi avvenuti nei giorni scorsi da parte della Polizia Locale hanno portato gli aderenti all'Associazione Fotografi di Andria a sottoscrivere una nota di rammarico nei confronti dell'Amministrazione comunale. Nell'attesa di comprendere meglio la portata di questa doglianze e sapere chi fossero gli aderenti al sodalizio, ecco giungere anche la replica della Civica Amministrazione su questa vicenda.
«L'Associazione Fotografi Andria -di cui è Presidente il Sig. Alfonso Merafina- rende noto che nelle scorse settimane alcuni studi fotografici della città di Andria sono stati sottoposti a controlli da parte degli agenti della Polizia Municipale di Andria.
A tal riguardo, siamo intervenuti a difesa della nostra categoria e abbiamo provveduto a scrivere alla Sindaca Bruno, all'Assessore Colasuonno ed al Comandante della Polizia Municipale circa le ragioni o motivazioni di tali controlli così attenti e puntuali nei confronti degli studi fotografici.
Ad oggi, nessuna risposta ci è pervenuta.
I fotografi andriesi, sin dall'inizio della pandemia, hanno assunto un comportamento rispettoso e collaborativo, nei confronti della cittadinanza, rispettando le regole.
Oggi siamo stanchi, abbiamo difficoltà economiche importanti e siamo stati abbandonati completamente dalle Istituzioni.
Di contro, siamo sottoposti, senza sapere le ragioni o motivazioni di tutto ciò, a controlli puntuali e serrati. Ora è giunto il momento di dire basta.
A tal proposito, invitiamo tutti i fotografi andriesi a tenere alzate le saracinesche e le luci accese degli studi professionali, come segno tangibile di esistenza da parte di una categoria ormai dimenticata e bistrattata».
«La nota dell'Associazione Fotografi Andria ci ha lasciato sinceramente interdetti» replicano così in una nota congiunta la Sindaca Bruno, l'Assessore Colasuonno e il Comandante della Polizia Municipale Zingaro al comunicato dei fotografi andriesi. «È la prima volta che veniamo accusati per aver fatto il nostro lavoro, ed evidentemente, per averlo fatto bene. I fotografi dicono di aver ricevuto dei controlli da parte della Polizia Municipale e sinceramente non capiamo dove sia la colpa».
«È infatti nelle normali funzioni di Polizia Amministrativa della Polizia Locale controllare le attività economiche della città, tra le quali sono da annoverare anche i fotografi. Normalmente la Polizia Locale effettua, a mezzo della Nucleo della Polizia Annonaria, questo tipo di controlli che in questo frangente hanno riguardato anche quelle attività. Ovviamente non sono né la prima né l'unica categoria ad essere stata accertati, eppure sono la prima ad essersi lamentata per questo».
«Siamo ben consci - come dicono loro nella loro nota - del fatto che la gran parte dei fotografi abbiano assunto un atteggiamento rispettoso e collaborativo nei confronti della cittadinanza, ma appunto per questo non capiamo cosa ci sia di strano nel dimostrare alle forze dell'ordine questo atteggiamento. Le forze dell'ordine lavorano proprio con lo scopo d'individuare i pochissimi professionisti di quella categoria che invece trasgrediscono le regole, danneggiando l'immagine dell'intero comparto».
«Sperando di aver chiarito l'eventuale disguido, cogliamo l'occasione per ringraziare i tanti professionisti che dall'inizio della pandemia hanno tenuto un comportamento impeccabile. Presto, se tutto va come dicono, ne saremo fuori, e la stanchezza di controllori e controllati sarà solo un brutto ricorso. Finalmente riavremo la nostra agognata normalità».
«L'Associazione Fotografi Andria -di cui è Presidente il Sig. Alfonso Merafina- rende noto che nelle scorse settimane alcuni studi fotografici della città di Andria sono stati sottoposti a controlli da parte degli agenti della Polizia Municipale di Andria.
A tal riguardo, siamo intervenuti a difesa della nostra categoria e abbiamo provveduto a scrivere alla Sindaca Bruno, all'Assessore Colasuonno ed al Comandante della Polizia Municipale circa le ragioni o motivazioni di tali controlli così attenti e puntuali nei confronti degli studi fotografici.
Ad oggi, nessuna risposta ci è pervenuta.
I fotografi andriesi, sin dall'inizio della pandemia, hanno assunto un comportamento rispettoso e collaborativo, nei confronti della cittadinanza, rispettando le regole.
Oggi siamo stanchi, abbiamo difficoltà economiche importanti e siamo stati abbandonati completamente dalle Istituzioni.
Di contro, siamo sottoposti, senza sapere le ragioni o motivazioni di tutto ciò, a controlli puntuali e serrati. Ora è giunto il momento di dire basta.
A tal proposito, invitiamo tutti i fotografi andriesi a tenere alzate le saracinesche e le luci accese degli studi professionali, come segno tangibile di esistenza da parte di una categoria ormai dimenticata e bistrattata».
«La nota dell'Associazione Fotografi Andria ci ha lasciato sinceramente interdetti» replicano così in una nota congiunta la Sindaca Bruno, l'Assessore Colasuonno e il Comandante della Polizia Municipale Zingaro al comunicato dei fotografi andriesi. «È la prima volta che veniamo accusati per aver fatto il nostro lavoro, ed evidentemente, per averlo fatto bene. I fotografi dicono di aver ricevuto dei controlli da parte della Polizia Municipale e sinceramente non capiamo dove sia la colpa».
«È infatti nelle normali funzioni di Polizia Amministrativa della Polizia Locale controllare le attività economiche della città, tra le quali sono da annoverare anche i fotografi. Normalmente la Polizia Locale effettua, a mezzo della Nucleo della Polizia Annonaria, questo tipo di controlli che in questo frangente hanno riguardato anche quelle attività. Ovviamente non sono né la prima né l'unica categoria ad essere stata accertati, eppure sono la prima ad essersi lamentata per questo».
«Siamo ben consci - come dicono loro nella loro nota - del fatto che la gran parte dei fotografi abbiano assunto un atteggiamento rispettoso e collaborativo nei confronti della cittadinanza, ma appunto per questo non capiamo cosa ci sia di strano nel dimostrare alle forze dell'ordine questo atteggiamento. Le forze dell'ordine lavorano proprio con lo scopo d'individuare i pochissimi professionisti di quella categoria che invece trasgrediscono le regole, danneggiando l'immagine dell'intero comparto».
«Sperando di aver chiarito l'eventuale disguido, cogliamo l'occasione per ringraziare i tanti professionisti che dall'inizio della pandemia hanno tenuto un comportamento impeccabile. Presto, se tutto va come dicono, ne saremo fuori, e la stanchezza di controllori e controllati sarà solo un brutto ricorso. Finalmente riavremo la nostra agognata normalità».