Controlli della Polizia di Stato: prime multe per le bici elettriche
In azione la squadra "Volanti" del locale Commissariato di P.S. ed il Reparto prevenzione crimine Puglia
lunedì 2 settembre 2019
9.39
E le prime multe per le biciclette elettriche e velocipedi a pedalata assistita sono arrivate ad Andria. Sono i primi effetti circa il rispetto dell'ordinanza commissariale che ne vieta l'uso nelle aree a verde comunali.
Nei giorni scorsi, infatti sono proseguiti i controlli e le verifiche da parte delle Forze dell'ordine, sempre nell'ambito degli interventi decisi dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza Pubblica.
In particolare la Polizia di Stato ha effettuato, oltre alle consuete perquisizioni presso abitazioni e circoli privati, anche alcuni posti di controlli con il personale della squadra "Volanti" e dei colleghi del Reparto prevenzione crimine Puglia, che sono giunti a dar man forte ai poliziotti in servizio presso il Commissariato di P.S. di Andria. Gli interventi sono stati coordinati dal vice Questore Gerardo Di Nunno.
Alcuni posti di blocco hanno interessato, in particolare anche la villa comunale. E proprio in alcuni di questi controlli sono state comminate le prime sanzioni amministrative, ad alcuni individui che incuranti dell'ordinanza del Commissario prefettizio Tufariello, scorrazzavano tranquillamente per il grande polmone verde cittadino, credendo che la loro condotta rimanesse impunita.
Ebbene, così non è stato: ai sensi dell'art.7-bis del D.Lvo n. 267/2000 le violazioni dell'ordinanza commissariale ha comportato l'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da € 25,00 ad € 500,00.
Ma, a tal proposito, val la pena ricordare che resta sempre il divieto di modificare i limiti di velocità delle biciclette elettriche
Infatti, data la relativa semplicità con cui è possibile modificare la limitazione dei 25 km/h delle bici elettriche a funzionamento autonomo, sulle strade di molte città italiane -vedasi ad esempio proprio il caso di Andria- si vedono troppo spesso ciclisti, soprattutto giovani o giovanissimi, che sfrecciano a velocità inaudite (per una bicicletta) senza indossare il casco e senza alcun segno di riconoscimento, come la targa. Mettendo a serio repentaglio l'incolumità di se stessi e degli altri, a cominciare dai pedoni. E' quindi bene ricordare che chi circola su una bici elettrica "truccata" compie un'azione vietata dalla legge.
Un'azione come quella descritta appena sopra, può condurre a conseguenze e a sanzioni molto pesanti. Si parte da una multa di 79 euro più il fermo amministrativo del veicolo per 30 giorni se si circola senza targa, passando per i 158 euro se si viaggia sprovvisti di certificato di circolazione e immatricolazione e gli 868 euro per la mancata copertura assicurativa (in entrambi i casi si applica pure il sequestro amministrativo ai fini della confisca del mezzo), per finire con i 5.110 euro e il fermo amministrativo per tre mesi previsti in caso di assenza di patente.
Proprio ad Andria numerosi sono i casi di giovanissimi alla guida di questi mezzi, che sfrecciano incuranti anche controsenso o violando il rosso semaforico, così da mettere in pericolo la normale viabilità stradale.
Nei giorni scorsi, infatti sono proseguiti i controlli e le verifiche da parte delle Forze dell'ordine, sempre nell'ambito degli interventi decisi dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza Pubblica.
In particolare la Polizia di Stato ha effettuato, oltre alle consuete perquisizioni presso abitazioni e circoli privati, anche alcuni posti di controlli con il personale della squadra "Volanti" e dei colleghi del Reparto prevenzione crimine Puglia, che sono giunti a dar man forte ai poliziotti in servizio presso il Commissariato di P.S. di Andria. Gli interventi sono stati coordinati dal vice Questore Gerardo Di Nunno.
Alcuni posti di blocco hanno interessato, in particolare anche la villa comunale. E proprio in alcuni di questi controlli sono state comminate le prime sanzioni amministrative, ad alcuni individui che incuranti dell'ordinanza del Commissario prefettizio Tufariello, scorrazzavano tranquillamente per il grande polmone verde cittadino, credendo che la loro condotta rimanesse impunita.
Ebbene, così non è stato: ai sensi dell'art.7-bis del D.Lvo n. 267/2000 le violazioni dell'ordinanza commissariale ha comportato l'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da € 25,00 ad € 500,00.
Ma, a tal proposito, val la pena ricordare che resta sempre il divieto di modificare i limiti di velocità delle biciclette elettriche
Infatti, data la relativa semplicità con cui è possibile modificare la limitazione dei 25 km/h delle bici elettriche a funzionamento autonomo, sulle strade di molte città italiane -vedasi ad esempio proprio il caso di Andria- si vedono troppo spesso ciclisti, soprattutto giovani o giovanissimi, che sfrecciano a velocità inaudite (per una bicicletta) senza indossare il casco e senza alcun segno di riconoscimento, come la targa. Mettendo a serio repentaglio l'incolumità di se stessi e degli altri, a cominciare dai pedoni. E' quindi bene ricordare che chi circola su una bici elettrica "truccata" compie un'azione vietata dalla legge.
Un'azione come quella descritta appena sopra, può condurre a conseguenze e a sanzioni molto pesanti. Si parte da una multa di 79 euro più il fermo amministrativo del veicolo per 30 giorni se si circola senza targa, passando per i 158 euro se si viaggia sprovvisti di certificato di circolazione e immatricolazione e gli 868 euro per la mancata copertura assicurativa (in entrambi i casi si applica pure il sequestro amministrativo ai fini della confisca del mezzo), per finire con i 5.110 euro e il fermo amministrativo per tre mesi previsti in caso di assenza di patente.
Proprio ad Andria numerosi sono i casi di giovanissimi alla guida di questi mezzi, che sfrecciano incuranti anche controsenso o violando il rosso semaforico, così da mettere in pericolo la normale viabilità stradale.