Consorzi di Bonifica, Miscioscia: «E' un vero salasso»

Nota del consigliere di Forza Italia sui famosi avvisi del "Terre di Bari"

giovedì 6 agosto 2015 9.15
«Recentemente il Consorzio di Bonifica Terre di Bari sta ritornando all'attacco con i famigerati avvisi di pagamento della bonifica, riferiti al codice 630 che individua i benefici derivanti dalle opere pubbliche di bonifica agli immobili ricadenti nel comprensorio consortile utilizzando parametri tecnici ed economici, definiti indici, che a loro dire definirebbero il beneficio di difesa idraulica. Tale codice, relativo al Consorzio di Bonifica e Miglioramento Fondiario, fa riferimento ad una tariffa desunta da un pseudo Piano di Classifica. Non è possibile continuare a sottoporre a salassi la categoria degli agricoltori, che riesce ancora a garantire un'attività economica-produttiva con risvolti nel campo occupazionale e sociale, anziché di ridurre gli sprechi presenti nella macchina politico-amministrativa-gestionale della stessa Regione, tenuto conto che le stesse le linee guida sono state predisposte secondo un indirizzo della Regione Puglia con un provvedimento di Giunta del 2013».

Si apre così la nota di Benedetto Miscioscia, consigliere comunale di Andria di Forza Italia, sulla questione avvisi di pagamento dei Consorzi di Bonifica. Lo stesso consigliere richiama l'attenzione verso la regione ed il piano immaginato: «Un piano che fa acqua da tutte le parti, tanto per rimanere in tema - ha detto ancora Miscioscia - il quale evidenzia discrasie anche nei criteri di applicazione della quota/ettaro per terreni contigui ricadenti nella stessa zona e con caratteristiche simili. Per queste ragioni chiedo al neo assessore Di Gioia della Giunta Emiliano e ai Consiglieri Regionali neo eletti di qualsiasi schieramento, un intervento risolutivo per mettere fine ad un provvedimento ingiusto e discriminatorio che penalizza e mortifica ancora di più i tanti proprietari di terreni, già oberati da un altro imprevisto balzello imposto dal Governo Renzi, relativo all'applicazione della famigerata IMU. Gli avvisi vengono motivati, peraltro, con la giustificazione di pseudo benefici derivanti dalle opere pubbliche di bonifica e dai benefici di una presunta difesa idraulica che si può definire ridicola, atteso che ci sono canali della bonifica che non vengono puliti da anni e che in taluni casi si è provveduto solo grazie all'intervento esasperato degli stessi proprietari dei terreni a proprie spese. Canali in taluni casi che nel tempo si sono quasi occlusi e che non consentono neanche il regolare deflusso delle acque meteoriche. Insomma, al danno dell'applicazione dell'Imu si aggiunge la beffa della richiesta di pagamento di un contributo al Consorzio per far cosa però, non si sa, senza considerare - ha concluso Miscioscia - che a questo avviso si aggiunge anche la richiesta di un altro pagamento relativo al codice 648 che riguarda invece i terreni serviti dalla rete irrigua consortile a prescindere se utilizzatori o meno degli impianti irrigui».