Consorzi bonifica: Coldiretti Puglia, no a caos pilotato
"Agricoltori cittadini pugliesi come gli altri"
martedì 27 novembre 2018
"Mischiare le carte in tavola, creando artatamente confusione tra il pagamento del contributo di bonifica che attiene esclusivamente le opere di manutenzione e il pagamento del costo dell'acqua, serve ad approcciare strumentalmente un tema che grava sulle spalle degli agricoltori che pagano sia la bonifica che l'acqua. Affermare che il passaggio dell'acqua ad AQP farà risparmiare i cittadini pugliesi è privo di fondamento, considerato che gli agricoltori, i cittadini pugliesi che l'acqua la pagano regolarmente e già profumatamente, avranno l'aggravio del 10% di IVA in più sulle bollette, come già avviene per chi si approvvigiona dai pozzi attraverso l'ARIF. Gli stessi agricoltori/cittadini pugliesi sono, tra l'altro, chiamati a pagare gli oneri di contribuenza per le opere di manutenzione ordinaria, di cui beneficiano gratis gli urbani, senza che le opere siano realmente effettuate" è stato perentorio il Presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, all'incontro sulle attività svolte dai Consorzi di Bonifica, a cui hanno partecipato tutti i Presidenti di Coldiretti, provenienti da ogni comune della Puglia.
"Il debito delle strutture commissariate non sparirà certamente d'incanto passando la gestione dell'acqua dai consorzi ad AQP – ha ironizzato il Presidente Muraglia - perché ormai è stato accumulato nei quasi 20 anni di gestione commissariale e attiene esclusivamente la bonifica, non ha nulla a che fare con la gestione irrigua. Tra l'altro, il debito non è stato creato dagli agricoltori, piuttosto dal lungo commissariamento dei 4 Consorzi Arneo, Ugento Li Foggi, Stornara e Tara e Terre d'Apulia che si stanno fondendo nel Consorzio di Bonifica del Centro – Sud che, in grave crisi economico-finanziaria, non sono stati più in grado di garantire la vitale attività di manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio".
"Per regolarizzare i debiti pregressi dei singoli Consorzi in fase di fusione e soppressione, l'intervento finanziario della Regione appare indispensabile, atteso che infrastrutture e impianti non sono di proprietà dei Consorzi, e non possono in alcun modo ricadere sui consorziati, che non hanno contribuito alla gestione negli ultimi 20 anni, oneri creati da gestioni commissariali e quindi da amministratori nominati dalla Regione, che avrebbero dovuto operare nel rispetto di indirizzi regionali", ha precisato il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti.
Inoltre, per quanto riguarda le cosiddette anticipazioni, va sottolineato che la Regione, con legge 4/2003, impose ai Consorzi la sospensione dell'emissione dei ruoli di contribuenza disponendo, al contempo, che alla relativa copertura avrebbe provveduto la Regione stessa destinando le relative risorse in sede di bilancio.
"Chiediamo che alle promesse seguano i fatti, così come più volte anticipato dal Presidente Emiliano e dall'Assessore all'Agricoltura Di Gioia, affinché venga riconsegnata l'attività del consorzio di bonifica del Centro – Sud all'autogoverno del mondo agricolo entro la fine dell'anno – ha concluso il Direttore Corsetti - stanziando risorse per fronteggiare la debitoria pregressa per 5 anni, coprendo le spese di personale che andrà riorganizzato e meglio qualificato e riavviando così le manutenzioni. Auspicando che il più volte rievocato Patto per il Sud sia effettivamente utile allo scopo, chiediamo che quanto annunciato, non da ultimo anche al convegno alla Fiera del Levante dall'Assessore Di Gioia, si concretizzi e che dei 50 milioni del Patto per la Puglia, vadano al Consorzio di Bonifica del Centro – Sud 14 milioni per opere di manutenzione ordinaria e straordinaria".
Il Direttore Nazionale delle Unione delle Bonifiche, Massimo Gargano ha tenuto a precisare che "non è percorribile la soluzione proposta di ripartire le competenze della bonifica integrale tra istituzioni diverse quale il Consorzio di bonifica e l'AQP, separando la bonifica idraulica ossia la regolazione delle acque che verrebbe affidata al Consorzio, dalla gestione e utilizzazione delle stesse risorse idriche che verrebbe affidata all'AQP. Si ricorda che sul territorio spesso i canali assolvono, sia pure in tempi diversi, la duplice funzione di scolo e di adduzione a fini irrigui. L'integralità rappresenta una felice intuizione del legislatore del 1933, che viene costantemente riconosciuta come indispensabile e riproposta in tutte le regioni nelle leggi per il settore della bonifica". Per Gargano si sono consolidate nel tempo "nuove ed inevitabili esigenze di manutenzioni ordinarie e straordinarie delle opere pubbliche di bonifica che non possono e non debbono essere scaricate sugli utenti, i quali hanno, loro malgrado, subito nell'ultimo decennio innumerevoli danni per mancata manutenzione e oggi non possono soggiacere agli effetti di percorsi legislativi impraticabili e deleteri".
"Il debito delle strutture commissariate non sparirà certamente d'incanto passando la gestione dell'acqua dai consorzi ad AQP – ha ironizzato il Presidente Muraglia - perché ormai è stato accumulato nei quasi 20 anni di gestione commissariale e attiene esclusivamente la bonifica, non ha nulla a che fare con la gestione irrigua. Tra l'altro, il debito non è stato creato dagli agricoltori, piuttosto dal lungo commissariamento dei 4 Consorzi Arneo, Ugento Li Foggi, Stornara e Tara e Terre d'Apulia che si stanno fondendo nel Consorzio di Bonifica del Centro – Sud che, in grave crisi economico-finanziaria, non sono stati più in grado di garantire la vitale attività di manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio".
"Per regolarizzare i debiti pregressi dei singoli Consorzi in fase di fusione e soppressione, l'intervento finanziario della Regione appare indispensabile, atteso che infrastrutture e impianti non sono di proprietà dei Consorzi, e non possono in alcun modo ricadere sui consorziati, che non hanno contribuito alla gestione negli ultimi 20 anni, oneri creati da gestioni commissariali e quindi da amministratori nominati dalla Regione, che avrebbero dovuto operare nel rispetto di indirizzi regionali", ha precisato il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti.
Inoltre, per quanto riguarda le cosiddette anticipazioni, va sottolineato che la Regione, con legge 4/2003, impose ai Consorzi la sospensione dell'emissione dei ruoli di contribuenza disponendo, al contempo, che alla relativa copertura avrebbe provveduto la Regione stessa destinando le relative risorse in sede di bilancio.
"Chiediamo che alle promesse seguano i fatti, così come più volte anticipato dal Presidente Emiliano e dall'Assessore all'Agricoltura Di Gioia, affinché venga riconsegnata l'attività del consorzio di bonifica del Centro – Sud all'autogoverno del mondo agricolo entro la fine dell'anno – ha concluso il Direttore Corsetti - stanziando risorse per fronteggiare la debitoria pregressa per 5 anni, coprendo le spese di personale che andrà riorganizzato e meglio qualificato e riavviando così le manutenzioni. Auspicando che il più volte rievocato Patto per il Sud sia effettivamente utile allo scopo, chiediamo che quanto annunciato, non da ultimo anche al convegno alla Fiera del Levante dall'Assessore Di Gioia, si concretizzi e che dei 50 milioni del Patto per la Puglia, vadano al Consorzio di Bonifica del Centro – Sud 14 milioni per opere di manutenzione ordinaria e straordinaria".
Il Direttore Nazionale delle Unione delle Bonifiche, Massimo Gargano ha tenuto a precisare che "non è percorribile la soluzione proposta di ripartire le competenze della bonifica integrale tra istituzioni diverse quale il Consorzio di bonifica e l'AQP, separando la bonifica idraulica ossia la regolazione delle acque che verrebbe affidata al Consorzio, dalla gestione e utilizzazione delle stesse risorse idriche che verrebbe affidata all'AQP. Si ricorda che sul territorio spesso i canali assolvono, sia pure in tempi diversi, la duplice funzione di scolo e di adduzione a fini irrigui. L'integralità rappresenta una felice intuizione del legislatore del 1933, che viene costantemente riconosciuta come indispensabile e riproposta in tutte le regioni nelle leggi per il settore della bonifica". Per Gargano si sono consolidate nel tempo "nuove ed inevitabili esigenze di manutenzioni ordinarie e straordinarie delle opere pubbliche di bonifica che non possono e non debbono essere scaricate sugli utenti, i quali hanno, loro malgrado, subito nell'ultimo decennio innumerevoli danni per mancata manutenzione e oggi non possono soggiacere agli effetti di percorsi legislativi impraticabili e deleteri".