Consiglio Comunale, Lamapaola ed Immigrazione stuzzicano la politica
Figliolia: «Voce ai cittadini», Di Pilato: «Il lavoro deve esser trasparente»
giovedì 29 ottobre 2015
09.03
Pochi punti all'ordine del giorno ma densi di diverse sfaccettature tra prese di posizione e votazioni. E' stato il Consiglio Comunale di Andria in cui particolare attenzione ha suscitato proprio la proposta di iniziativa popolare approvata con 19 voti favorevoli e 6 contrari, mozione che riguarda l'immigrazione: «Questa è una proposta nata nel novembre del 2014 - ha detto Salvatore Figliolia, referente del Club Forza Silvio di Andria - abbiamo messo in piazza diversi gazebo ed in cinque fine settimana abbiamo raggiunto oltre mille firme». Sette gli emendamenti che, sostanzialmente, hanno modificato il volto della proposta iniziale ma che impegnano l'ente in almeno tre punti particolari: «Vogliamo sapere il numero di cittadini stranieri presenti nella città di Andria negli ultimi tre anni - ha proseguito Figliolia - oltre al numero di cittadini stranieri presenti nei centri che si occupano di accoglienza sempre nella città di Andria. Infine, su questi numeri, va istituito un tavolo tecnico sulla sicurezza coordinato dal Prefetto e dalle forze di polizia». La proposta iniziale conteneva diversi punti in più ma gli uffici comunali hanno chiesto diverse modifiche: «Modifiche essenzialmente dovute - ha ricordato Figliolia - all'impossibilità di reperire i dati degli ultimi dieci anni».
L'approvazione ha scatenato le polemiche delle opposizioni che, in parte, hanno votato in modo contrario restando sedute in aula e, per quel che riguarda il Movimento 5 Stelle, invece, non hanno partecipato proprio al voto. La diatriba con il consigliere Del Giudice è stata al centro delle proteste dei pentastellati che, poco prima, erano intervenuti con Doriana Faraone che aveva spostato l'attenzione verso il problema in termini più nazionali. PD e liste civiche di centrosinistra, invece, hanno rilanciato la necessità di non scadere in tematiche che potessero creare confusione o, peggio ancora, istinti razzisti. La chiusura è stata affidata al Primo Cittadino andriese Giorgino che ha detto come, «per il fenomeno immigrazione sia necessario, anche alla luce di quello che la cronaca documenta ogni giorno e delle scelte fatte dalla Unione Europea, controllare il fenomeno clandestino e creare, contemporaneamente, le migliori condizioni possibili per la integrazione degli immigrati».
Per l'ex asilo Lamapaola, invece, discussione più tecnica ma approvazione finale all'unanimità senza, tuttavia, il voto del Movimento 5 Stelle. Pentastellati nuovamente critici soprattutto per quel che concerne una scelta che sarebbe dovuta esser più ragionata e più attenta alle esigenze dei lavoratori futuri. «Credo che bisogna tentare in qualche modo - ha detto Pietro Di Pilato, Consigliere comunale del Movimento 5 Stelle - di riprendere in mano il discorso del centro dell'impiego, non è obbligatorio, sia per il Comune di Andria che la Diocesi che in questo caso sono gli attori di questa convenzione. In questo momento parliamo anche di posti di lavoro e non solo di aspetti sociali come una residenza per anziani ed una casa di riposo ed il cambio di destinazione d'uso».
L'approvazione ha scatenato le polemiche delle opposizioni che, in parte, hanno votato in modo contrario restando sedute in aula e, per quel che riguarda il Movimento 5 Stelle, invece, non hanno partecipato proprio al voto. La diatriba con il consigliere Del Giudice è stata al centro delle proteste dei pentastellati che, poco prima, erano intervenuti con Doriana Faraone che aveva spostato l'attenzione verso il problema in termini più nazionali. PD e liste civiche di centrosinistra, invece, hanno rilanciato la necessità di non scadere in tematiche che potessero creare confusione o, peggio ancora, istinti razzisti. La chiusura è stata affidata al Primo Cittadino andriese Giorgino che ha detto come, «per il fenomeno immigrazione sia necessario, anche alla luce di quello che la cronaca documenta ogni giorno e delle scelte fatte dalla Unione Europea, controllare il fenomeno clandestino e creare, contemporaneamente, le migliori condizioni possibili per la integrazione degli immigrati».
Per l'ex asilo Lamapaola, invece, discussione più tecnica ma approvazione finale all'unanimità senza, tuttavia, il voto del Movimento 5 Stelle. Pentastellati nuovamente critici soprattutto per quel che concerne una scelta che sarebbe dovuta esser più ragionata e più attenta alle esigenze dei lavoratori futuri. «Credo che bisogna tentare in qualche modo - ha detto Pietro Di Pilato, Consigliere comunale del Movimento 5 Stelle - di riprendere in mano il discorso del centro dell'impiego, non è obbligatorio, sia per il Comune di Andria che la Diocesi che in questo caso sono gli attori di questa convenzione. In questo momento parliamo anche di posti di lavoro e non solo di aspetti sociali come una residenza per anziani ed una casa di riposo ed il cambio di destinazione d'uso».