Consiglio Comunale, la maggioranza tiene

Il centro-destra supera la prova del voto per il presidente del consiglio. Opposizioni sfilacciate

mercoledì 29 luglio 2015 12.38
Risultato: 19 voti su 21 disponibili. Sono due i consiglieri comunali di maggioranza che non hanno rispettato gli accordi di coalizione, scegliendo di non votare un esponente di Forza Italia alla carica di presidente del Consiglio Comunale. Due franchi tiratori i quali, approfittando del voto segreto, hanno voluto cercare di mettere in difficoltà Giorgino e la sua maggioranza ma senza, nei fatti, riuscirvi. E così Laura Di Pilato, la più suffragata degli eletti di Forza Italia, va a ricoprire una carica da sempre delicata ed importante, il cui scranno negli ultimi dieci anni era stato di Vitanostra, Marmo e Fasanella.

Giorgino, che per quasi due ore (con qualche sbadiglio di consiglieri, pubblico ed addetti ai lavori) ha illustrato nei dettagli le linee programmatiche del suo mandato sindacale, supera così, apparentemente in scioltezza, un ostacolo che in molti credevano essere arduo, dimostrando ancora una volta grande abilità nell'affrontare le fasi politiche più spinose. Evidentemente la maggioranza, a parte due soli consiglieri comunali - alcuni vociferano che le defezioni provengano da malpancisti appartenenti allo stesso gruppo consiliare della Di Pilato - ha ben digerito la nomina della giunta "tecnica", confidando anche in un prossimo futuro rimpasto dell'esecutivo sulla scorta, pare, di un documento politico-programmatico interno condiviso dai partiti di centro-destra e portato all'attenzione del sindaco Giorgino. Nessuna guerra fredda, insomma, tra maggioranza consiliare ed Amministrazione, che si appresta a presentare ed approvare il fondamentale bilancio di previsione.

Se la maggioranza ha tenuto, la minoranza è andata in ordine sparso. Il PD ha giocato sulla difensiva così come le altre liste del centro-sinistra prive delle affossanti direttive politiche del prof. Fortunato, mentre i cinque stelle hanno fatto del loro meglio (o del loro peggio) per mettersi in mostra, con Michele Coratella sugli scudi ed il parlamentare Giuseppe D'Ambrosio tra il pubblico a dare consigli e suggerimenti ai suoi in aula. Tralasciando il "dono ambientalista" delle bottiglie e dei bicchieri di vetro al Consiglio comunale, che in vero non è una novità dato che l'ex consigliere comunale Inchingolo di Sel, dimessosi nel 2012 a causa di una vicenda giudiziaria, preferiva avere sempre con sè una bottiglietta ed un bicchiere di vetro piuttosto che una di plastica fornita dal Comune, i cinque stelle hanno cercato concretamente di distinguersi politicamente dai restanti gruppi di opposizione, nei fatti riuscendoci.

Doriana Faraone come presidente pro tempore non ha sfigurato anche se, un secondo dopo essersi definita imparziale e super partes, si smentiva dando immediatamente la parola, ad inizio seduta, al collega Coratella senza che vi fosse un punto all'ordine del giorno in discussione già avviato e, quindi, con una modalità irrituale che andava a forzare il regolamento. Cosa nella quale Coratella (sempre Michele, il fratello Vincenzo è stato meno loquace) ci prendeva gusto visto che, a distanza di poco tempo, richiedeva ed otteneva nuovamente la parola su un argomento che non prevedeva la discussione in aula come le linee programmatiche del sindaco, approfittando della inesperienza della neo-presidente eletta Di Pilato.

L'auspicio è che questo Consiglio Comunale non venga ricordato solo per gli incroci famigliari presenti (i fratelli Michele e Vincenzo Coratella dei cinque stelle, le cugine Bruno - Giovanna di Andria in Movimento e Giovanna di Andria Tre, i cugini Di Pilato - Pietro del M5S e Laura di Forza Italia) ma per essere davvero di aiuto a tutte le famiglie andriesi, rendendo Andria un luogo migliore dove crescere e vivere.