Consiglio Comunale flash: ecco il nuovo regolamento per la zona P.I.P.

La seconda seduta dopo il rinvio di ieri dura mezz'ora: 5 emendamenti approvati

mercoledì 23 luglio 2014 19.25
A cura di Stefano Massaro
E' stato approvato all'unanimità il nuovo regolamento per l'assegnazione dei terreni nella zona P.I.P. della Città di Andria. Entrato in vigore nel 1998, anno di istituzione della zona ricompresa tra via Barletta e via Trani, non è mai stato modificato prima di oggi. Il Piano degli Insediamenti Produttivi, infatti, dopo un primo momento di sviluppo è rimasto incastrato nel sopraggiungere della crisi economica. I stringenti vincoli del vecchio regolamento e le pesanti sanzioni, poi, hanno aumentato la difficoltà di accesso alla zona per imprenditori e ditte. Il Consiglio comunale di oggi pomeriggio è durato poco meno di mezz'ora con il Sindaco Giorgino a rimarcare l'importanza del provvedimento e l'assenza di chi ieri ha chiesto il rinvio della seduta: «Questo è un provvedimento a favore dell'intera città e del tessuto economico cittadino e ringrazio tutti i consiglieri comunali oltre che la 5^ commissione per aver svolto un egregio lavoro - dice il Sindaco Giorgino - mi spiace solo notare come avremmo potuto rapidamente concludere le operazioni ieri sera per non impegnare gli uffici e sprecare altre risorse questo pomeriggio. Tra l'altro chi ha chiesto il rinvio oggi pomeriggio non è in aula». Il riferimento chiaro è stato a Nino Marmo giunto proprio in conclusione dell'assise cittadina scioltasi attorno alle 19,15.

Nello specifico dopo il 1998, vi è stata la formazione di graduatorie per l'assegnazione dei terreni divisi in tre differenti lotti in base alle caratteristiche ed alle tipologie di attività esercitata. La concessione dei terreni era condizionata alla realizzazione di un immobile produttivo entro un termine massimo di 5 anni dall'avvenuta stipula del contratto nonché vincolata all'impossibilità di cedere il proprio diritto ad altro beneficiario per la stessa durata. Ma di tutti i terreni a disposizione sono pochi quelli effettivamente divenuti operativi e che regolarmente possono contare su nuove strutture produttive. Dei tre lotti, infatti, vi sono ancora da assegnare oltre dieci terreni e poco meno della metà quelli che hanno realmente realizzato le opere. Diversi gli imprenditori che avrebbero voluto cedere ad altri il proprio diritto considerato anche che le graduatorie hanno al loro attivo ancora quasi 200 ditte richiedenti. Tra le zone da assegnare, il nuovo regolamento inserisce anche quelle di Urbanizzazione Secondaria, in prossimità delle rotatorie ed ancora in possesso del Comune di Andria, al quale spetterebbe il compito di realizzare i servizi accessori. Ora, l'ente, potrà procedere alla realizzazione di un nuovo bando per l'assegnazione dei terreni non concessi e delle zone di Urbanizzazione Secondaria, liberalizzate rispetto alle vecchie regole.

Il nuovo regolamento prevede anche l'abbattimento del vincolo per la cessione dei terreni precedentemente prevista per i 5 anni e l'annullamento di tutte le salate multe pregresse con l'attivazione di un'unica sanzione del 5% sul valore catastale. Il Comune potrà chiedere la retrocessione od il trasferimento del lotto in caso di inadempimento con un'operazione bonaria. Per i terreni della Zona P.I.P. vi sarà, ovviamente il diritto di proprietà, mentre per quel che riguarda le zone di Urbanizzazione Secondaria (sportelli bancari, posta, scuole, giardini e parchetti) vi sarà il diritto di superficie stipulato in un contratto a 99 anni con l'assegnatario. Rispetto al vecchio regolamento sarà possibile che all'assegnazione concorrano cooperative e consorzi mentre, tutti coloro i quali fanno parte delle vecchie graduatorie, avranno diritto di prelazione sulle aree da assegnare. Per le Urbanizzazioni Secondarie, invece, sarà recuperata una vecchia manifestazione d'interesse avvenuta qualche anno fa e mai utilizzata dall'ente comunale. Approvati all'unanimità anche i 5 emendamenti presentati sia dall'Ufficio e sia dal consigliere comunale di maggioranza, Gennaro Lorusso. Negli emendamenti solo piccoli ritocchi grammaticali e di forma per non incorrere in possibili successive interpretazioni distorte.