Consiglio Comunale, 106 mutui da rinegoziare. Approvato provvedimento
Variazione del tasso in giù e più anni per pagare. Circa tre ore di discussione
mercoledì 18 novembre 2015
09.00
Ci sono volute quasi tre ore di discussione per approvare a maggioranza, con il voto del centrodestra, l'astensione del centrosinistra e la contrarietà del Movimento 5 Stelle, il provvedimento che permetterà all'ente comunale di rinegoziare i 106 mutui attualmente in essere a seguito di un accordo nazionale tra Anci e Cassa Depositi e Prestiti. Il tasso, infatti, passerà da quello variabile a quello fisso con la possibilità di allungare per 2 o 5 anni il pagamento. In sostanza si libereranno annualmente risorse pari a circa un milione e mezzo di euro per il Comune di Andria anche se, praticamente, non vi sarà un vero e proprio risparmio visto che la cifra da pagare con gli interessi resterà identica poichè semplicemente posticipata nel tempo. Ma l'importanza del provvedimento e l'obiettivo originale dell'accordo, è quello di dare una boccata d'ossigeno ai Comuni in difficoltà economica liberando importanti risorse da destinare ad altre attività.
Ed è proprio su quest'ultimo aspetto che il Consiglio Comunale di ieri sera, ha timbrato le circa tre ore di discussione: su quali interventi destinare le risorse liberate dall'economicità annua della rinegoziazione dei mutui. Un'assise straordinaria che sarebbe dovuta durare poco per lasciare ampio spazio alla discussione delle interrogazioni ed interpellanze e che, invece, ha assunto toni accesi e molto forti con i botta e risposta tra termini coloriti, ricostruzioni politiche, battimani e quant'altro. In particolare, come sempre, animato il dialogo tra pentastellati e maggioranza con il centrosinistra a rivendicare un distinguo rispetto agli altri due competitor. «Le risorse - ha detto il Sindaco Nicola Giorgino - saranno destinate all'abbattimento del debito comunale in particolare per dar corso alla rimodulazione dei crediti vantati e rivenienti dal passato, dei proprietari dei terreni della zona PIP». Sentenze definitive che condannano l'ente comunale ad un aggravio di centinaia di migliaia di euro. Tre invece gli emendamenti presentati da Movimento 5 Stelle ed uno del centrosinistra. Tutti respinti a maggioranza e votati nonostante il parere negativo degli uffici competenti con la Dirigente del Settore Finanze, Dott.ssa Cialdella, presente in aula.
Per due dei quattro emendamenti si chiedeva l'impegno a destinare le risorse o alle politiche sociali o all'abbattimento di tasse anche se, è emerso durante la discussione, il provvedimento di rinegoziazione dei mutui non prevedeva anche la destinazione delle stesse economie. Inoltre, ha spiegato la Dott.ssa Cialdella, «non è questo il momento di immaginare dove destinare i soldi risparmiati poichè bisogna prima redigere il bilancio e poi capire dove postare le risorse, considerato che l'indicazione ministeriale di questa rinegoziazione è quella del contenimento del debito». Dal nulla, poi, dopo la bocciatura degli emendamenti e nelle intenzioni di voto, i toni dell'assise sono divenuti particolarmente spinosi con l'intervento del consigliere Michele Coratella del Movimento 5 Stelle, che ha letto un documento nel quale ha chiesto con forza le dimissioni del Sindaco ed un ripensamento da parte della maggioranza di centrodestra. Immediato l'intervento del centrosinistra che con i consiglieri di PD e Progetto Andria, Sabino Fortunato e Giovanna Bruno hanno ribadito che «stiamo rinunciando al nostro ruolo politico. Ormai in questa aula giungono meri atti amministrativi su cui non si può dire nulla, in pratica non stiamo più facendo le scelte politiche». Risposte della maggioranza affidate ai toni piccati di Nino Marmo, Giuseppe Chieppa e Francesco Lullo per i quali il provvedimento avrebbe dovuto avere una discussione più rapida vista anche l'impossibilità di effettuare sin d'ora un indirizzo specifico. Il provvedimento è stato approvato a maggioranza, come detto, e dopo circa 45 minuti di interrogazioni ed interpellanze, invece, alle 23 il Consiglio Comunale si è chiuso.
Ed è proprio su quest'ultimo aspetto che il Consiglio Comunale di ieri sera, ha timbrato le circa tre ore di discussione: su quali interventi destinare le risorse liberate dall'economicità annua della rinegoziazione dei mutui. Un'assise straordinaria che sarebbe dovuta durare poco per lasciare ampio spazio alla discussione delle interrogazioni ed interpellanze e che, invece, ha assunto toni accesi e molto forti con i botta e risposta tra termini coloriti, ricostruzioni politiche, battimani e quant'altro. In particolare, come sempre, animato il dialogo tra pentastellati e maggioranza con il centrosinistra a rivendicare un distinguo rispetto agli altri due competitor. «Le risorse - ha detto il Sindaco Nicola Giorgino - saranno destinate all'abbattimento del debito comunale in particolare per dar corso alla rimodulazione dei crediti vantati e rivenienti dal passato, dei proprietari dei terreni della zona PIP». Sentenze definitive che condannano l'ente comunale ad un aggravio di centinaia di migliaia di euro. Tre invece gli emendamenti presentati da Movimento 5 Stelle ed uno del centrosinistra. Tutti respinti a maggioranza e votati nonostante il parere negativo degli uffici competenti con la Dirigente del Settore Finanze, Dott.ssa Cialdella, presente in aula.
Per due dei quattro emendamenti si chiedeva l'impegno a destinare le risorse o alle politiche sociali o all'abbattimento di tasse anche se, è emerso durante la discussione, il provvedimento di rinegoziazione dei mutui non prevedeva anche la destinazione delle stesse economie. Inoltre, ha spiegato la Dott.ssa Cialdella, «non è questo il momento di immaginare dove destinare i soldi risparmiati poichè bisogna prima redigere il bilancio e poi capire dove postare le risorse, considerato che l'indicazione ministeriale di questa rinegoziazione è quella del contenimento del debito». Dal nulla, poi, dopo la bocciatura degli emendamenti e nelle intenzioni di voto, i toni dell'assise sono divenuti particolarmente spinosi con l'intervento del consigliere Michele Coratella del Movimento 5 Stelle, che ha letto un documento nel quale ha chiesto con forza le dimissioni del Sindaco ed un ripensamento da parte della maggioranza di centrodestra. Immediato l'intervento del centrosinistra che con i consiglieri di PD e Progetto Andria, Sabino Fortunato e Giovanna Bruno hanno ribadito che «stiamo rinunciando al nostro ruolo politico. Ormai in questa aula giungono meri atti amministrativi su cui non si può dire nulla, in pratica non stiamo più facendo le scelte politiche». Risposte della maggioranza affidate ai toni piccati di Nino Marmo, Giuseppe Chieppa e Francesco Lullo per i quali il provvedimento avrebbe dovuto avere una discussione più rapida vista anche l'impossibilità di effettuare sin d'ora un indirizzo specifico. Il provvedimento è stato approvato a maggioranza, come detto, e dopo circa 45 minuti di interrogazioni ed interpellanze, invece, alle 23 il Consiglio Comunale si è chiuso.