Confusione ITA: continua il braccio di ferro istituzionale

Docenti ed opposizioni contro la Provincia che tranquillizza studenti e famiglie

sabato 5 luglio 2014 10.00
A cura di Stefano Massaro
E' un braccio di ferro che continua a creare confusione e preoccupazioni: sono ben oltre 300 gli studenti che da metà settembre dovrebbero ricominciare la scuola e che hanno scelto l'Istituto Tecnico Agrario "Umberto I" di Andria. La Provincia, ente proprietario e gestore dell'istituto, ha avviato un iter di statalizzazione poichè impossibilitato per legge a tenerlo vivo, ma docenti ed opposizioni provinciali e comunali di Andria, continuano a gridare allo scandalo ed alla definitiva scomparsa dell'Istituto: «Dopo 130 anni di storia ci si accinge ai preparativi per il funerale dell'Istituto Tecnico Agrario "Umberto I"», hanno scritto in una nota ieri pomeriggio i docenti a tempo determinato dell'ITA di Andria «A nulla sono serviti i tentativi dei docenti a tempo determinato e degli studenti che negli ultimi mesi hanno cercato di salvare l'ITA secondo le proprie possibilità. L'Amministrazione Provinciale che doveva somministrare le risorse per sostenere la crescita dell'Istituto, ha preferito far morire lentamente la scuola, celando il tutto dietro un'apparente "statalizzazione", di fatto mai avvenuta».

La voce diretta della Dirigente della Provincia BAT al Settore Formazione, Caterina Navach, invece, tranquillizza tutti: «Famiglie e studenti le stiamo tranquillizzando quotidianamente, come già ampliamente accaduto nelle riunioni tenutesi con i rappresentanti d'Istituto. L'Umberto I non scompare, non muta indirizzo, non cambia sede e il corpo docente a tempo indeterminato resta in servizio. L'accorpamento al Lotti è puramente un'operazione "matematica" che consente di statalizzare la stessa scuola pur in assenza del limite minimo di 600 studenti previsto per l'autonomia scolastica. Gli studenti a settembre riprenderanno le lezioni nella sede di piazza S. Pio, svolgeranno le esercitazioni nel podere "Agresti" e troveranno in aula il corpo docente a tempo indeterminato; per la prima volta dopo anni ci sarà un dirigente scolastico ed un DSGA, che saranno gli stessi del Lotti».

Ed è lo stesso Presidente della BAT, Francesco Ventola, a scendere in campo ed a incontrare formalmente sia il segretario cittadino del Partito Democratico di Andria che i Consiglieri Comunali di "Federazione Progetto Andria" ad un incontro che si svolgerà a partire dalle ore 12.00 di lunedì 7 luglio presso gli Uffici della Provincia in Piazza San Pio X ad Andria al fine di poter approfondire nel merito le questioni anche alla presenza tecnica degli Uffici che seguono la problematica.

La storia dice che l'Istituto Tecnico Agrario "Umberto I" di Andria vanta una storia ultracentenaria di presenza nel territorio ed è stato gestito sino al 2009 dalla Provincia di Bari in regime di parità scolastica e da tale anno, per successione e continuità, dalla Provincia Barletta-Andria-Trani. L'istituto oggi annovera oltre 300 alunni ed un corpo docenti formato da 9 insegnanti a tempo indeterminato e 27 precari con contratto di lavoro a tempo determinato che viene rinnovato annualmente. Da marzo dello scorso anno l'ente provinciale ha dato vita alla Fondazione "Bonomo" (partecipata al 100% dalla Provincia BAT) per gestire l'Istituto e, successivamente, ha individuato un percorso amministrativo per statalizzare l'istituto alla luce del d.l. 78/2010 convertito in Legge n.122/2010, che ha imposto un tetto di spesa per il lavoro flessibile. Di fatto ha reso impossibile garantire la copertura delle cattedre non assicurate dal corpo docente a tempo indeterminato. A ciò si è aggiunta l'impossibilità ex lege per le province di procedere ad assunzioni a tempo indeterminato. Per l'anno accademico 2013/2014, quindi, tutti i docenti "precari" sono stati assunti dalla Fondazione "Bonomo" che difatto ha gestito formalmente l'istituto.

«La situazione – ha detto l'Assessore alle Politiche Scolastiche, Giovanni Patruno - è stata arginata con una soluzione tampone per l'anno scolastico 2013/2014 affidando al Centro Ricerche Bonomo la gestione dell'Istituto, ma tale situazione non è riproponibile. Alla luce del quadro sopra descritto la scuola era "condannata" alla chiusura per impossibilità di funzionamento. La scelta di statalizzare, istruita concordemente all'Ufficio Scolastico Regionale prima e con il MIUR poi, sempre e comunque sotto la supervisione della Regione Puglia, consentirà dal prossimo anno scolastico non solo di salvaguardare le posizioni esistenti per gli studenti ma di assicurare loro un titolo di studio di valore statale e non più solo parificato; un quid pluris insomma per la scuola e non una deminutio come dai timori ingenerati nelle famiglie in questi giorni».

Ma i docenti "precari" non ci stanno e raccontano un'altra verità: «In realtà tale procedimento si è tradotto nella semplice richiesta alla Regione Puglia di attivazione, per il prossimo a.s. 2014/2015, del "settore tecnologico, indirizzo agraria, agroindustria ed agroalimentare" presso l'I.I.S.S. "R. Lotti" di Andria, che secondo l'Amministrazione Provinciale preluderebbe alla aggregazione dei due Istituti, giustificando così il passaggio di circa 90 nuovi studenti che si sono iscritti al 1° anno all'I.T.A. e che, senza esserne informati, sono stati nottetempo trasferiti d'ufficio. Il primo tentativo peraltro confusionario verso la statizzazione, risalirebbe al 5 giugno 2014 con la delibera di GP n. 44. Di fatto quest'ultima è stata successivamente annullata dalla stessa Giunta Provinciale il 23 Giugno 2014 con delibera di GP n. 55, dopo che i consiglieri provinciali avevano evidenziato alcuni limiti e vizi procedurali. Si coglie l'occasione per ribadire che la Giunta Regionale della Puglia con Deliberazione n. 14 del 23.01.2014, non ha autorizzato nessuna aggregazione tra l'ITA "Umberto I" ed l'IISS "R. Lotti"! Tale circostanza è stata altresì confermata dal Direttore Generale dell'USR Puglia, il quale con una nota del 16.05.2014 trasmessa all'On. D'Ambrosio ha precisato che la Provincia di Barletta-Andria-Trani ha disposto la cessazione dell'ITA a partire dal 1 settembre 2014, fatta salva la conclusione del triennio. In pratica, l'ITA scompare».