Confesercenti Bat, preoccupazione per le nuove normative dei centri storici
Le delibere regionali in campo igienico-sanitario difficili da osservare
lunedì 31 marzo 2014
13.10
Con l'approssimarsi della stagione primaverile, crescono le preoccupazioni di bar, ristoranti, trattorie e di tutti i pubblici esercizi situati nei centri storici. Preoccupazione destata dall'ordinanza n.1225 della Giunta Regionale in materia di problematiche igienico-sanitarie. Sarebbe difficile, afferma il presidente della Confesercenti Provinciale Raffaele Landriscina, per questi esercizi adeguare strutturalmente le locali sedi delle attività ai precetti della suddetta delibera. In alcuni casi, in particolare, risulterebbe molto oneroso se non addirittura impossibile.
Come noto, le attività nei centri storici, quasi sempre nate per un'offerta di servizio alla filiera turistica, hanno goduto di particolari deroghe necessarie al raggiungimento di tali finalità. Proprio a questo proposito, sarebbe indispensabile prevedere trattamenti simili, visto che i locali sarebbero costretti a stravolgere gli spazi di lavoro destinati alla somministrazione, per costi di decine di migliaia di euro. Costi difficilmente sostenibili in un periodo ancora di crisi. Confcommercio e Confesercenti chiedono quindi una maggiore flessibilità ai casi particolari che si evidenzieranno di volta in volta, oltre a raccomandare formalmente i Comuni a farsi carico delle attività regolamentari previste normativamente, per derogare, almeno in parte, i principi e i criteri contenuti nella Delibera.
Come noto, le attività nei centri storici, quasi sempre nate per un'offerta di servizio alla filiera turistica, hanno goduto di particolari deroghe necessarie al raggiungimento di tali finalità. Proprio a questo proposito, sarebbe indispensabile prevedere trattamenti simili, visto che i locali sarebbero costretti a stravolgere gli spazi di lavoro destinati alla somministrazione, per costi di decine di migliaia di euro. Costi difficilmente sostenibili in un periodo ancora di crisi. Confcommercio e Confesercenti chiedono quindi una maggiore flessibilità ai casi particolari che si evidenzieranno di volta in volta, oltre a raccomandare formalmente i Comuni a farsi carico delle attività regolamentari previste normativamente, per derogare, almeno in parte, i principi e i criteri contenuti nella Delibera.