“Comune che vai fisco che trovi 2019”: Andria, seconda città della Bat tra le più virtuose
I dati dell'Osservatorio Permanente CNA sulla Tassazione delle piccole e medie imprese
giovedì 19 settembre 2019
L'aliquota fiscale totale media sui profitti delle piccole imprese, quest'anno scenderà al 59,7 % contro il 61,2 % del 2018.
E' quanto emerge dai risultati forniti dall'Osservatorio permanente CNA sulla tassazione delle PMI, Total Tax Rate, pubblicati ieri, che analizza il peso del fisco sul reddito delle piccole imprese in 141 comuni del nostro Paese, tra i quali tutti i capoluoghi di provincia.
E' il risultato dell'innalzamento al 50% della deducibilità IMU sugli immobili strumentali, introdotta dalla legge di Bilancio 2019, su pressione, in particolare, della CNA che ne ha fatto un cavallo di battaglia.
La media nazionale per il 2019 è del 59,7 % con enormi differenze:
Bolzano al 53% diventa nel 2019 il comune capoluogo più virtuoso d'Italia, il peggiore risulta Reggio Calabria che si attesta in ultima posizione al 69,8% .
Per la Provincia Barletta Andria Trani, la città di Trani risulta la più virtuosa al 59% , segue Andria al 59,3% mentre Barletta è al 62%.
Per la Puglia è il Comune di Bari ad avere una pressione fiscale maggiore al 65,8%.
Il rapporto della CNA individua anche il TAX Free Day, cioè il giorno della liberazione delle tasse, vale a dire la data dalla quale gli imprenditori cominciano finalmente a produrre per loro stessi e per le famiglie, liberandosi dal socio tanto inerte quanto esigente: l'amministrazione pubblica, centrale e locale.
Un imprenditore della Bat, ad esempio, deve quindi lavorare solo per il fisco fino ad Agosto.
" il fisco non deve essere più il socio pubblico di Artigiani e Piccoli Imprenditori".
Molto rimane ancora da fare per arrivare a un fisco più equo e sostenibile per le piccole imprese.
Il problema per i piccoli imprenditori non è costituito solo dall'entità del prelievo, tra i più alti d'Europa, ma anche dalla complessità delle procedure.
Purtroppo negli ultimi anni continua ad aumentare la percentuale della tassazione locale, sul prelievo complessivo fiscale sulle imprese.
Ribadiamo le nostre richieste ed in particolare:
- la totale deducibilità dell'IMU sui beni strumentali delle imprese: capannoni – laboratori - negozi;
- l'introduzione obbligatoria della tariffa puntuale ai fini della TARI, applicando una tariffa commisurata alla qualità e alla quantità dei rifiuti effettivamente prodotti e smaltiti;
- predisposizione di un regolamento omogeneo sulla applicazione della TARI tenendo conto della nuova "TARI 2" che dovrebbe entrare in vigore dal 2020.
E' quanto emerge dai risultati forniti dall'Osservatorio permanente CNA sulla tassazione delle PMI, Total Tax Rate, pubblicati ieri, che analizza il peso del fisco sul reddito delle piccole imprese in 141 comuni del nostro Paese, tra i quali tutti i capoluoghi di provincia.
E' il risultato dell'innalzamento al 50% della deducibilità IMU sugli immobili strumentali, introdotta dalla legge di Bilancio 2019, su pressione, in particolare, della CNA che ne ha fatto un cavallo di battaglia.
La media nazionale per il 2019 è del 59,7 % con enormi differenze:
Bolzano al 53% diventa nel 2019 il comune capoluogo più virtuoso d'Italia, il peggiore risulta Reggio Calabria che si attesta in ultima posizione al 69,8% .
Per la Provincia Barletta Andria Trani, la città di Trani risulta la più virtuosa al 59% , segue Andria al 59,3% mentre Barletta è al 62%.
Per la Puglia è il Comune di Bari ad avere una pressione fiscale maggiore al 65,8%.
Il rapporto della CNA individua anche il TAX Free Day, cioè il giorno della liberazione delle tasse, vale a dire la data dalla quale gli imprenditori cominciano finalmente a produrre per loro stessi e per le famiglie, liberandosi dal socio tanto inerte quanto esigente: l'amministrazione pubblica, centrale e locale.
Un imprenditore della Bat, ad esempio, deve quindi lavorare solo per il fisco fino ad Agosto.
" il fisco non deve essere più il socio pubblico di Artigiani e Piccoli Imprenditori".
Molto rimane ancora da fare per arrivare a un fisco più equo e sostenibile per le piccole imprese.
Il problema per i piccoli imprenditori non è costituito solo dall'entità del prelievo, tra i più alti d'Europa, ma anche dalla complessità delle procedure.
Purtroppo negli ultimi anni continua ad aumentare la percentuale della tassazione locale, sul prelievo complessivo fiscale sulle imprese.
Ribadiamo le nostre richieste ed in particolare:
- la totale deducibilità dell'IMU sui beni strumentali delle imprese: capannoni – laboratori - negozi;
- l'introduzione obbligatoria della tariffa puntuale ai fini della TARI, applicando una tariffa commisurata alla qualità e alla quantità dei rifiuti effettivamente prodotti e smaltiti;
- predisposizione di un regolamento omogeneo sulla applicazione della TARI tenendo conto della nuova "TARI 2" che dovrebbe entrare in vigore dal 2020.