Comunali 2015, Fortunato: «Periferie al centro del programma partecipato»

Terza tappa del tour del centrosinistra "Raccontami la tua idea di città"

martedì 31 marzo 2015 10.51
A cura di Stefano Massaro
Terzo appuntamento, domenica scorsa, con l'iniziativa "Raccontami la tua idea di città" ad opera di Sabino Fortunato, candidato per il centrosinistra alla carica di Sindaco della Città di Andria. Dopo i quartieri di Santa Maria Vetere e San Valentino, i gazebo si sono spostati a Sant'Angelo dei Ricchi nei pressi della Parrocchia di San Giuseppe Artigiano: «Le problematiche che emergono in questo quartiere periferico sono analoghe a quelle delle altre periferie - ha detto Fortunato - c'è un parco giochi ed un parco verde che non si capisce come è possibile fruirne e che sembrano abbandonati a loro stessi come altre strutture pubbliche che non ricevono adeguata manutenzione e gestione. Ma c'è anche lo Stadio Sant'Angelo dei Ricchi che doveva essere uno strumento di sviluppo dello sport e delle associazioni sportive ed, invece, è stato completamente abbandonato e non vi è alcuna manutenzione. Ma irrisolto resta anche il problema di questo scheletro in cemento abbandonato che doveva esser adibito a Questura e non si capisce come mai il progetto è naufragato assieme alla possibilità di avere un punto di riferimento per la sicurezza in questa zona ma anche per l'intera città».

Un modello di questionario anonimo oltre ad un momento di confronto diretto: «Questo progetto tratta di una serie di incontri collocati nei vari quartieri e nelle varie periferie di Andria che puntano a raccogliere le esigenze della zona - dice Fortunato - l'idea è quella di contribuire a creare il programma partecipato grazie a questi interventi». Scelta strategica è proprio quella di partire dalle periferie come spiega lo stesso Fortunato: «Riteniamo che dal punto di vista dello sviluppo urbano - dice il candidato sindaco del centrosinistra - abbiamo esigenza di riqualificare il centro storico, con tutte le problematiche che sta presentando con uno sviluppo selvaggio anche se auspicabilissimo per la vita commerciale e la vita giovanile ma che va regolamentato. Abbiamo esigenza, quindi, di regolamentare le periferie, perchè credo che fare troppa attenzione al centro cittadino e dimenticarsi che la città è fatta anche dalle nostre periferie non è una politica di buon governo».