Comunali 2015, Fortunato: «Casse vuote e zero programmazione»

Comizio in viale Crispi sabato scorso, un punto sulla situazione finanziaria

lunedì 18 maggio 2015 10.39
Prosegue la campagna elettorale in vista delle Amministrative del 31 maggio prossimo, e proseguono gli appuntamenti dei diversi candidati alla carica di Sindaco della Città di Andria. Sabato sera è stata la volta di Sabino Fortunato, candidato per il centrosinistra, che in viale Crispi ha svolto il primo comizio pubblico alla presenza di due sindaci della BAT come Ernesto La Salvia, Sindaco di Canosa e Michele Lamacchia, Sindaco di San Ferdinando. I due primi cittadini di centrosinistra hanno rilanciato l'azione amministrativa sinergica che dovrebbe nascere con il possibile insediamento dello stesso Fortunato a Palazzo di Città di Andria. L'avvio dell'evento è stato a cura di Nunzio Liso che ha effettuato una sorta di passaggio di testimone, essendo stato lui il candidato alla carica di sindaco di cinque anni fa per il PD. Il comizio ha avuto la duplice missione di presentare la lista dei candidati del Partito Democratico ma anche di tracciare un bilancio del rendiconto 2014 appena approvato in Consiglio Comunale nei giorni scorsi.

«Nella seduta del 12 maggio scorso il Consiglio Comunale ha approvato a maggioranza, e con il voto contrario delle opposizioni, il rendiconto 2014 che ci consegna un quadro disastroso della finanza del nostro Comune - ha sostenuto con forza dal palco Sabino Fortunato - L'analisi del rendiconto conferma le criticità già segnalate dalla Corte dei Conti regionale, che non sono state affatto rimosse dalle Sezioni Unite Romane, ma solo parzialmente riformate, benché stranamente ancora si ignorino le motivazioni che dovevano essere disponibili per fine aprile. I revisori dei conti e, con apprezzabile onestà intellettuale, la stessa dirigente del settore hanno ammesso la forte tensione di cassa. In sostanza le casse vuote del Comune, spiegano i ritardi di circa 277 giorni nei pagamenti dei fornitori. Si pensi che l'Amministrazione Giorgino ha dovuto far ricorso, a quanto si legge nel rendiconto, ad anticipazioni del tesoriere per altri 19 milioni di euro, ma ne ha restituiti poco più di cinque milioni e i revisori hanno annotato, "il limite massimo di utilizzo disponibile di anticipazione di tesoreria è pari a € 30,615 milioni. Il ricorso all'ampliamento dell'anticipazione denota una situazione di tensione di liquidità, confermata anche dall'utilizzo di somme a specifica destinazione". Come dire, si è rastrellato anche dai fondi che dovevano servire a pagare, per esempio, le cooperative sociali. L'indebitamento complessivo del Comune si attesta su oltre 147 milioni di euro ( si veda il passivo del conto del patrimonio) con spese per rimborso prestiti che nel 2014 raggiungono circa 33, 5 milioni su un totale di costi di 104,5 milioni, e su entrate accertate per circa 97 milioni. Se si escludono le entrate da servizi per conto terzi, il rimborso prestiti mangia oltre un terzo delle entrate accertate, ma non ancora riscosse».

Lo stesso Fortunato ha anche spiegato che «la capacità di riscossione è scarsa, tanto che sui residui attivi iniziali (cioè crediti da incassare) per 138 milioni, solo 22 milioni sono stati incassati nel 2014, ma se ne sono accumulati altri 32 milioni di competenza tanto che questi crediti da riscuotere sono cresciuti a fine anno a circa 144 milioni. Nello stesso tempo i residui passivi (cioè i nostri debiti) si attestano a 136 milioni, di cui ben 55 milioni riguardano l'esercizio di competenza del 2014. Una gestione davvero fallimentare. Basta che qualche residuo attivo si rilevi del tutto inesigibile o comunque non esistente, come impone il prossimo riaccertamento straordinario che la Giunta deve effettuare con effetto dal 1 gennaio 2015, e tutto il castello di carta crolla verso il deficit strutturale. A questo proposito vi segnalo che questa Amministrazione non ha fatto altro che incrementare in questi anni sino a quattro gli indici che contrassegnano la possibile situazione di perdita strutturale. Vi è il rischio che in concreto gli indici siano 5, compreso quello dei pignoramenti. Tutto questo si tradurrebbe in tagli ulteriori ad una serie di servizi forniti dal Comune, anche a quelli sociali. A questo pesante fardello che l'amministrazione Giorgino lascia agli andriesi, noi dobbiamo porre rimedio con un nuovo programma di buon governo».
Comizio Partito Democratico Viale Crispi
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