Completamento della tangenziale ovest di Andria: «Opera inutile e dannosa, una ferita per il territorio»
Una nota del club per l'UNESCO di Andria a firma del presidente Ing. Giovanni Di Bari
giovedì 18 maggio 2023
07.00
«Il club per l'UNESCO di Andria - scrive il presidente Ing. Giovanni Di Bari - esprime le sue fortissime perplessità per il riproporsi del progetto di completamento della cosiddetta tangenziale ovest nel tratto tra km 43+265 al km 52+295, ovvero tra via Canosa e via Corato, che per fortuna della città sembrava ormai archiviato.
Infatti oltre alle contraddizioni evidenziate già in passato in merito alla ridondanza di strade parallele poste a breve distanza tra loro, con un notevole consumo di territorio correlato alla realizzazione del nuovo tracciato, che ne snatura i connotati agricoli, inspiegabile e grave è la mancata considerazione del parere negativo espresso dalla Soprintendenza Archeologica - Belle Arti - Paesaggio nell'ambito della procedura di Valutazione d'Impatto Ambientale (V.I.A.) effettuata da parte della Provincia BAT. Tale parere era stato espresso in considerazione che la richiesta di valutazione di alternative localizzative espressa dalla stessa Sovrintendenza non risultava accolta dalla società proponente, né dalla Provincia BAT Settore Viabilità.
Avverso tale parere negativo è stato effettuata la "rimessione" del progetto al Consiglio dei ministri che nelle proprie valutazioni ha fatto prevalere altre considerazioni, non condivisibili, quali un presunto "impatto residenziale" della soluzione di allargamento in sede, mentre la nuova avrebbe consentito l'allontanamento di alcune importanti fonti di inquinamento dal centro abitato". Considerazione errata, atteso che sulla S.S. 170 Dir per Castel del Monte l'attuale tracciato è posto a distanza di circa 500 metri dall'inizio del centro abitato. Quindi nonostante i chiarimenti forniti, la Soprintendenza ha confermato il proprio dissenso perché non è stata sufficientemente analizzata la possibilità del percorso alternativo (ampliamento sede stradale del tracciato esistente), e perché il nuovo progetto interseca il tratturello n. 94 – via Traiana, perché si attraversano tre strade a valenza paesaggistica, con presenze archeologiche, nonchè aree definita di "pregio agricolo molto alto" dal PPTR
Ed in tale direzione si era espresso anche il Comune di Andria che, con nota del 06.04.2018 trasmessa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, riporta la Relazione del Dirigente del Settore Urbanistica che evidenzia le criticità dell'intervento, e le considerazioni del Sindaco: "In considerazione di quanto sopra riportato si evidenzia in modo chiaro che la realizzazione dell'opera presenta evidenti criticità, non a caso la soluzione progettuale è stata concepita oltre vent'anni fa. Attualmente occorre tenere presente gli indirizzi di tutela del PPTR e delle componenti paesaggistiche, storiche, morfologiche ed ambientali già evidenziate dalla Soprintendenza. Alla luce di quanto sopra rappresentato, pertanto, si ritiene opportuno procedere con una più articolata valutazione di scenari alternativi che siano meno impattanti sul territorio comunale sia dal punto di vista ambientale, storico e archeologico sia dal punto di vista della tutela delle realtà produttive, andate consolidandosi nel tempo, che sarebbero stravolte dalla presenza del nuovo tracciato stradale. Si auspica una più approfondita valutazione di scenari alternativi in coerenza con la legislazione vigente."
A ciò si aggiungano le criticità in merito all'interferenza del nuovo progetto con la viabilità e accessibilità dell'area individuata per il nuovo ospedale di Andria, nonché alla insufficienza delle somme stanziate per la realizzazione della nuova viabilità, come emerse dalla relazione di analisi di fattibilità trasmessa dall'ASSET (Agenzia Regionale Strategica per lo Sviluppo Ecosostenibile del Territorio) in data 27/08/2020.
Alla luce di tutto ciò ci si domanda: Ma è proprio necessaria l'opera così come è stata progettata? A chi giova un'opera del genere? Alla conservazione del territorio ed alla tutela del patrimonio culturale no di certo, e a questa soluzione anche l'intera collettività del Comune di Andria sembra contraria! Pertanto il club per l'UNESCO di Andria chiede a viva voce di rivedere un opera così impattante per il territorio e valutare le tanto auspicate soluzioni alternative che potrebbero migliorare la viabilità senza ferire così profondamente il territorio!»
Infatti oltre alle contraddizioni evidenziate già in passato in merito alla ridondanza di strade parallele poste a breve distanza tra loro, con un notevole consumo di territorio correlato alla realizzazione del nuovo tracciato, che ne snatura i connotati agricoli, inspiegabile e grave è la mancata considerazione del parere negativo espresso dalla Soprintendenza Archeologica - Belle Arti - Paesaggio nell'ambito della procedura di Valutazione d'Impatto Ambientale (V.I.A.) effettuata da parte della Provincia BAT. Tale parere era stato espresso in considerazione che la richiesta di valutazione di alternative localizzative espressa dalla stessa Sovrintendenza non risultava accolta dalla società proponente, né dalla Provincia BAT Settore Viabilità.
Avverso tale parere negativo è stato effettuata la "rimessione" del progetto al Consiglio dei ministri che nelle proprie valutazioni ha fatto prevalere altre considerazioni, non condivisibili, quali un presunto "impatto residenziale" della soluzione di allargamento in sede, mentre la nuova avrebbe consentito l'allontanamento di alcune importanti fonti di inquinamento dal centro abitato". Considerazione errata, atteso che sulla S.S. 170 Dir per Castel del Monte l'attuale tracciato è posto a distanza di circa 500 metri dall'inizio del centro abitato. Quindi nonostante i chiarimenti forniti, la Soprintendenza ha confermato il proprio dissenso perché non è stata sufficientemente analizzata la possibilità del percorso alternativo (ampliamento sede stradale del tracciato esistente), e perché il nuovo progetto interseca il tratturello n. 94 – via Traiana, perché si attraversano tre strade a valenza paesaggistica, con presenze archeologiche, nonchè aree definita di "pregio agricolo molto alto" dal PPTR
Ed in tale direzione si era espresso anche il Comune di Andria che, con nota del 06.04.2018 trasmessa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, riporta la Relazione del Dirigente del Settore Urbanistica che evidenzia le criticità dell'intervento, e le considerazioni del Sindaco: "In considerazione di quanto sopra riportato si evidenzia in modo chiaro che la realizzazione dell'opera presenta evidenti criticità, non a caso la soluzione progettuale è stata concepita oltre vent'anni fa. Attualmente occorre tenere presente gli indirizzi di tutela del PPTR e delle componenti paesaggistiche, storiche, morfologiche ed ambientali già evidenziate dalla Soprintendenza. Alla luce di quanto sopra rappresentato, pertanto, si ritiene opportuno procedere con una più articolata valutazione di scenari alternativi che siano meno impattanti sul territorio comunale sia dal punto di vista ambientale, storico e archeologico sia dal punto di vista della tutela delle realtà produttive, andate consolidandosi nel tempo, che sarebbero stravolte dalla presenza del nuovo tracciato stradale. Si auspica una più approfondita valutazione di scenari alternativi in coerenza con la legislazione vigente."
A ciò si aggiungano le criticità in merito all'interferenza del nuovo progetto con la viabilità e accessibilità dell'area individuata per il nuovo ospedale di Andria, nonché alla insufficienza delle somme stanziate per la realizzazione della nuova viabilità, come emerse dalla relazione di analisi di fattibilità trasmessa dall'ASSET (Agenzia Regionale Strategica per lo Sviluppo Ecosostenibile del Territorio) in data 27/08/2020.
Alla luce di tutto ciò ci si domanda: Ma è proprio necessaria l'opera così come è stata progettata? A chi giova un'opera del genere? Alla conservazione del territorio ed alla tutela del patrimonio culturale no di certo, e a questa soluzione anche l'intera collettività del Comune di Andria sembra contraria! Pertanto il club per l'UNESCO di Andria chiede a viva voce di rivedere un opera così impattante per il territorio e valutare le tanto auspicate soluzioni alternative che potrebbero migliorare la viabilità senza ferire così profondamente il territorio!»