Commissione Bilancio della Camera: «No a sanatoria per aliquote "ritardatarie"»
Un emendamento ha stoppato il provvedimento. Tra gli 844 comuni anche Andria
lunedì 14 dicembre 2015
11.22
Ed ora cosa accade. E' la domanda che si stanno ponendo praticamente tutti, dagli enti coinvolti ai cittadini, dai consulenti agli 844 comuni interessati. Tutte le aliquote di Tasi, Imu e Tari, approvate dai consigli comunali dopo il 30 luglio 2015, sono da ritenersi non validi secondo l'emendamento approvato alla legge di Stabilità, venerdì scorso, in commissione Bilancio alla Camera per "abrogare la sanatoria delle deliberazioni 2015 relative a regolamenti, aliquote e tariffe di tributi adottate dai Comuni". Gli 844 Comuni, tra cui Andria, avevano aumentato alcune tariffe e rivisto la distribuzione di altre. Lo scorso 1 dicembre (Articolo Andriaviva), abbiamo raccontato del ricorso al TAR del Ministero dell'Economia e della Finanza contro quei comuni che hanno approvato le aliquote in ritardo. Ma successivamente, il Senato, su spinta dell'Anci ha approvato il testo della sanatoria all'interno del maxi emendamento alla Legge di Stabilità.
Poi in Commissione Bilancio alla Camera qualcosa è andato storto ed il Governo stesso ha deciso di approvare un emendamento in cui ha abrogato la sanatoria stessa. Ora gli scenari sono diversi ma tutti prevedono, come già anticipato, qualche grana in più per i comuni compreso quello di Andria. In essere vi è innanzitutto il ricorso al TAR e la difesa dei Comuni interessati che si basa sull'impossibilità di approvare preliminarmente le aliquote perchè ci sono state di mezzo le elezioni di fine maggio e la nomina dei consiglieri comunali avvenuta solo il 20 luglio a dieci giorni dalla scadenza. Il Tar ne discuterà nei prossimi mesi. Poi c'è l'emendamento approvato in commissione che, adesso, dovrà passare alla Camera dove potrebbe esser ribaltato ma le speranze che questo avvenga sono davvero poche, soprattutto se si pensa che in base a queste tariffe, dal prossimo anno, sarà lo Stato stesso a rimborsare i Comuni per quel che concerne la Tasi. In più, in aula, dovrebbe arrivare solo un maxi emendamento e molto probabilmente questa postilla non sarà discussa singolarmente. Andria, ma anche Napoli, Avellino, Frosinone, Mantova, Matera, Rieti, Terni, Trieste, Verbania sono alcune delle città capoluogo di provincia che avranno una bella matassa da sbrogliare soprattutto se si pensa che il 16 dicembre è prevista la scadenza per il pagamento di tributi e tariffe. Il cosa accadrà è da scrivere a due giorni da questa scadenza.
Poi in Commissione Bilancio alla Camera qualcosa è andato storto ed il Governo stesso ha deciso di approvare un emendamento in cui ha abrogato la sanatoria stessa. Ora gli scenari sono diversi ma tutti prevedono, come già anticipato, qualche grana in più per i comuni compreso quello di Andria. In essere vi è innanzitutto il ricorso al TAR e la difesa dei Comuni interessati che si basa sull'impossibilità di approvare preliminarmente le aliquote perchè ci sono state di mezzo le elezioni di fine maggio e la nomina dei consiglieri comunali avvenuta solo il 20 luglio a dieci giorni dalla scadenza. Il Tar ne discuterà nei prossimi mesi. Poi c'è l'emendamento approvato in commissione che, adesso, dovrà passare alla Camera dove potrebbe esser ribaltato ma le speranze che questo avvenga sono davvero poche, soprattutto se si pensa che in base a queste tariffe, dal prossimo anno, sarà lo Stato stesso a rimborsare i Comuni per quel che concerne la Tasi. In più, in aula, dovrebbe arrivare solo un maxi emendamento e molto probabilmente questa postilla non sarà discussa singolarmente. Andria, ma anche Napoli, Avellino, Frosinone, Mantova, Matera, Rieti, Terni, Trieste, Verbania sono alcune delle città capoluogo di provincia che avranno una bella matassa da sbrogliare soprattutto se si pensa che il 16 dicembre è prevista la scadenza per il pagamento di tributi e tariffe. Il cosa accadrà è da scrivere a due giorni da questa scadenza.