Comitato Quartiere di San Valentino: niente strisce pedonali

Carnicelli: «Nè rosse e nè blu come si sta facendo nel centro cittadino»

sabato 1 novembre 2014 13.30
A cura di Stefano Massaro
Torna a parlare il Comitato di quartiere di San Valentino con una nota polemica ed ironica ma che traccia un nuovo forte appello agli amministratori locali. A detta del Comitato, il Quartiere è completamente abbandonato a se stesso ed in vista delle prossime consultazioni elettorali ci si attende il nuovo via vai di politici: «Nè rosse, né blu - dice Pietro Carnicelli, Presidente del Comitato del Quartiere di San Valentino - mentre nel centro della città vediamo al lavoro squadre affannate a disegnare le strisce pedonali causando disagi alla viabilità e al traffico urbano proprio nelle ore mattutine di punta mentre potrebbero farle in orari più decenti anche se meno visibili, dalle nostre parti non si vede neanche l'ombra di quegli uomini in divisa arancione eppure li stiamo aspettando con ansia da anni».

Le rimostranze sono tutte per il diverso trattamento della zona periferica rispetto alle zone centrali: «Forse la sicurezza dei nostri figli e nipoti è meno importante di quella di chi vive agiatamente nel centro della città - dice ancora Pietro Carnicelli - Dove alloggia il nostro Angelo Custode? Volete darci il suo indirizzo? Siamo disposti anche a (ri)votarlo ma questa volta quale sarà la sua faccia? Quali saranno i suoi connotati? Alto, grasso, magro, bello, brutto, chiaro, scuro, bianco, nero, maschio, donna. Chi e come sarà? A breve tutti quei rossi, blu e gialli verranno a (ri)trovarci e a chiedere, a portarci qualcosa in dono come babbo natale e a fare di nuovo quelle promesse già ascoltate in quasi quarant'anni di difficile convivenza cittadina. Quanti, volti, quante facce, quanti personaggi, tutti a chiedere e nessuno a dare».

Ironia e polemica che si fondono in una chiara denuncia oltre che in una precisa presa di posizione: «In attesa delle strisce rigorosamente blu come blu era il colore della promessa del benessere nazionale - continua Carnicelli - ci chiedono di pagare la Tasi ma per quali servizi nel quartiere? Per l'illuminazione con i pali che al prossimo alito di vento sono pronti a cadere come quello di via Casamassima che da un giorno all'altro cadrà in testa a qualcuno e speriamo che avvenga in campagna elettorale su qualche auto blu, sperando che a ad essere colpito non sia il povero autista? La Tassa sui servizi? E chi la paga? Perché pagarla? Per cosa? Per vedere le radici sotto gli alberi che emergono come serpenti sfasciando la pavimentazione davanti alle nostre case? Dobbiamo ancora continuare a pagare noi per questi danni causati dalla natura che si ribella? Decoro urbano? Cosa significano queste parole? Il nuovo acquisto verrà a spiegarcele? Fervono i preparativi, a breve nuove flotte di lavoratori si avvieranno verso il Quartiere per ripulirlo e tirarlo a lucido, almeno per trenta giorni ogni cinque anni».