«Uniamoci, come tessere del puzzle Italia»: riflessione dell’endorsement di “Italia&Friends” Antonio Pistillo
«Non dobbiamo mescolarci alla rinfusa, ma cercare di combinarci tra noi», sottolinea l’ambasciatore andriese
domenica 20 settembre 2020
«Pensate veramente che i puzzle siano solo giochi per bambini, oppure ritenete che siano piacevoli intrattenimenti per grandi?
Ebbene comunque la pensiate, nella prima, nella seconda o in una terza ipotesi, quest'ultima che vede combinate le prime due, molto probabilmente quella più vicina alla realtà, considerate che i puzzle sono molto di più di un gioco o di un passatempo, i puzzle sono in realtà la grande metafora della vita, fatta di interconnessioni, di tante piccole o grandi tessere, che singolarmente non hanno un senso definito, non hanno una logica esplicita, ma ogni singolo pezzetto colorato è importante e determinante nella realizzazione del quadro che si intende fare».
A sostenerlo è Antonio Pistillo, ambasciatore per "Italia&Friends".
«Tutti noi siamo tessere, apparentemente irregolari, con anse e protuberanze, alla continua ricerca, di altrettante protuberanze da far incastrare con le nostre anse e viceversa. Piccole tessere colorate, messe alla rinfusa in un bellissimo contenitore fatto a forma di stivale, a cui manca il coperchio. L'effetto cromatico, se pur decisamente particolare, non è esaustivo, non ci fa capire esattamente cosa contiene quel contenitore, ecco perché è necessario ed indispensabile che le tessere si abbinino con altre tessere, in modo, che colori e disegni, collegandosi tra loro, progressivamente incomincino a dare un senso al tutto.
Noi, nessuno escluso, siamo le tessere del puzzle Italia, con i nostri affetti, il nostro lavoro, le nostre amicizie, i nostri Saperi, siamo gli elementi strategici della definizione del nostro Paese, per il suo progresso e per il nostro conseguente benessere. Pezzi unici, non sovrapponibili, ricchi di conoscenze, esperienze, idee e progetti. Allora, come tessere del puzzle Italia uniamoci, diamo un senso, realizziamo il disegno, rendiamo comprensibile, dando alla bellezza della policromia astratta, la meravigliosa concreta del nostro straordinario Paese. È molto più facile a farlo che a dirlo, perché quando la necessità e il bisogno si fa più impellente, l'interconnessione fra le tessere diventa più fattibile. Non aspettiamo però il momento più estremo, incominciamo a fare ora, ciò che avremmo, già da molto tempo, dovuto iniziato a fare. Ora più che mai è necessario cambiare i presupposti del vivere alla rinfusa, inseguendo inutilmente miti astratti, irraggiungibili, almeno quanto lo erano quelli della storia più antica dell'uomo.
Non dobbiamo ricominciare, ma iniziare a dare priorità a ciò che è veramente necessario ed utile, per farlo è indispensabile cambiare prospettiva, non mescolandoci più alla rinfusa, ma cercando di combinarci tra noi. Se riusciremo a farlo, esattamente come tesserine colorate, perché questo realmente siamo, creeremo uno straordinario puzzle, dando vita ad un' opera spettacolare, da godere e da far vedere al mondo intero, questo puzzle si chiama Italia ed è il più grande spettacolo che c'è dopo il Big Ben».
Ebbene comunque la pensiate, nella prima, nella seconda o in una terza ipotesi, quest'ultima che vede combinate le prime due, molto probabilmente quella più vicina alla realtà, considerate che i puzzle sono molto di più di un gioco o di un passatempo, i puzzle sono in realtà la grande metafora della vita, fatta di interconnessioni, di tante piccole o grandi tessere, che singolarmente non hanno un senso definito, non hanno una logica esplicita, ma ogni singolo pezzetto colorato è importante e determinante nella realizzazione del quadro che si intende fare».
A sostenerlo è Antonio Pistillo, ambasciatore per "Italia&Friends".
«Tutti noi siamo tessere, apparentemente irregolari, con anse e protuberanze, alla continua ricerca, di altrettante protuberanze da far incastrare con le nostre anse e viceversa. Piccole tessere colorate, messe alla rinfusa in un bellissimo contenitore fatto a forma di stivale, a cui manca il coperchio. L'effetto cromatico, se pur decisamente particolare, non è esaustivo, non ci fa capire esattamente cosa contiene quel contenitore, ecco perché è necessario ed indispensabile che le tessere si abbinino con altre tessere, in modo, che colori e disegni, collegandosi tra loro, progressivamente incomincino a dare un senso al tutto.
Noi, nessuno escluso, siamo le tessere del puzzle Italia, con i nostri affetti, il nostro lavoro, le nostre amicizie, i nostri Saperi, siamo gli elementi strategici della definizione del nostro Paese, per il suo progresso e per il nostro conseguente benessere. Pezzi unici, non sovrapponibili, ricchi di conoscenze, esperienze, idee e progetti. Allora, come tessere del puzzle Italia uniamoci, diamo un senso, realizziamo il disegno, rendiamo comprensibile, dando alla bellezza della policromia astratta, la meravigliosa concreta del nostro straordinario Paese. È molto più facile a farlo che a dirlo, perché quando la necessità e il bisogno si fa più impellente, l'interconnessione fra le tessere diventa più fattibile. Non aspettiamo però il momento più estremo, incominciamo a fare ora, ciò che avremmo, già da molto tempo, dovuto iniziato a fare. Ora più che mai è necessario cambiare i presupposti del vivere alla rinfusa, inseguendo inutilmente miti astratti, irraggiungibili, almeno quanto lo erano quelli della storia più antica dell'uomo.
Non dobbiamo ricominciare, ma iniziare a dare priorità a ciò che è veramente necessario ed utile, per farlo è indispensabile cambiare prospettiva, non mescolandoci più alla rinfusa, ma cercando di combinarci tra noi. Se riusciremo a farlo, esattamente come tesserine colorate, perché questo realmente siamo, creeremo uno straordinario puzzle, dando vita ad un' opera spettacolare, da godere e da far vedere al mondo intero, questo puzzle si chiama Italia ed è il più grande spettacolo che c'è dopo il Big Ben».