Coldiretti Puglia, crac di angurie e meloni. Nella Regione persi in 10 anni 8mila ettari di frutteto

E intanto aumentano i prezzi della verdura (+4,8%) e della frutta (+7,9%)

domenica 22 luglio 2018
Crollo verticale dei prezzi di vendita delle angurie e dei meloni gialli in provincia di Lecce, Brindisi e Taranto, a causa delle importazioni massicce di prodotto straniero, soprattutto da Egitto, Tunisia, Spagna e Grecia e delle conseguenti distorsioni del mercato – denuncia Coldiretti Puglia – per cui le aziende agricole non riescono neppure a coprire i costi di produzione e per effetto del maltempo che si sta abbattendo sul nord Italia e in Europa che raffredda i consumi di frutta stagionale.

"Nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto le quotazioni di angurie e meloni gialli sono crollate vertiginosamente. Mentre cresce l'inflazione, nei campi è deflazione", incalza ilPresidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele. "Il mercato è al tracollo, con le angurie pagate in campagna 5/6 centesimi al chilo e i meloni gialli non superano i 20 centesimi. Gli agricoltori non si vedono neppure riconosciuti i costi di produzione e in alcuni casi non è conveniente raccogliere, mentre i prezzi di vendita al consumo subiscono la solita decuplicazione a danno dei consumatori".
Eppure da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sull'andamento dei prezzi, continua a crescere l'inflazione e a spingere il carrello della spesa sono proprio gli aumenti dei prodotti alimentari rispetto allo scorso anno, dalla verdura (+4,8%) alla frutta (+7,9%), un fenomeno in controtendenza con l'andamento dei prezzi in campagna.

"Serve un impegno di filiera per salvare il frutteto pugliese che in 10 anni dal 2006 al 2016 si è ridotto del 15% – denuncia il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – perdendo oltre 8mila ettari. Occorre aumentare i controlli sull'ortofrutta fresca di importazione, spesso etichettata e spacciata per pugliese ed estendere al più presto l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza della frutta trasformata in conserve e succhi, per evitare che venga spacciata come Made in Italy quella importata dall'estero".

Pratiche commerciali sleali lungo la filiera stanno provocando situazioni di crisi diffuse per i produttori di frutta estiva – sottolinea Coldiretti Puglia – che chiede interventi per prevenire e perseguire tali pratiche. Unico strumento degli agricoltori per difendersi dalle speculazioni è la vendita diretta, come ad esempio nei Mercati di Campagna Amica dove possono vendere ortaggi e frutta ad un prezzo equo sia per i produttori che per i consumatori.