Gelo e neve in Puglia, Coldiretti: danni per decine di milioni di euro
A rischio ortaggi, latte, serre e vigneti, la conta dei danni è appena cominciata
mercoledì 11 gennaio 2017
La Puglia continua ad essere stretta nella morsa di neve e gelo. Continua a nevicare incessantemente e per questo la conta dei danni si fa sempre più complicata e preoccupante con danni stimati in campagna di decine di milioni di euro.
«Stanno morendo gli animali perché bevono acqua ghiacciata – denuncia il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – spesso non riescono neppure ad essere abbeverati a causa del congelamento delle condotte idriche e stiamo registrando casi di congelamento degli impianti di mungitura, tutte concause che hanno portato in pochi giorni alla perdita del 35% di latte. Quello che gli allevatori riescono a mungere in molti casi non possono consegnarlo a causa delle strade tuttora impraticabili e dell'isolamento da cui aziende agricole e zootecniche non riescono ad uscire».
Per questo Coldiretti Puglia sollecita la Regione Puglia affinché venga formalizzata la richiesta di declaratoria di stato di calamità naturale. «Va aggiunto un provvedimento legislativo – incalza il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – per il quale chiediamo l'interesse ed il pieno sostegno di tutti i Parlamentari, affinché il Governo stanzi risorse idonee ad aiutare le nostre imprese agricole e zootecniche che hanno perso prodotti, strutture e impianti produttivi. Lo scenario tarantino con i vigneti piegati irrimediabilmente sotto il peso di neve e ghiaccio, le distese di ortaggi a Bari e Foggia distrutte dal gelo e le tonnellate di latte buttate in pochi giorni impongono uno sforzo che il Fondo di Solidarietà Nazionale, attivabile con la dichiarazione di stato di calamità, non può sostenere».
«In ogni caso la dichiarazione di stato di calamità naturale – sottolinea Coldiretti Puglia – prevede, nel caso in cui le avversità atmosferiche incidano negativamente sulla produzione lorda vendibile annuale delle singole aziende agricole interessate, in misura non inferiore al 30% della produzione ordinaria, l'attivazione degli interventi contributivi e creditizi ex post del Fondo di solidarietà nazionale. Inoltre, Coldiretti Puglia ha chiesto l'attivazione urgente della sottomisura 5.2 del PSR utile al ripristino del potenziale produttivo danneggiato, prevedendo la retroattività di 12 mesi del primo bando».
«Stanno morendo gli animali perché bevono acqua ghiacciata – denuncia il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – spesso non riescono neppure ad essere abbeverati a causa del congelamento delle condotte idriche e stiamo registrando casi di congelamento degli impianti di mungitura, tutte concause che hanno portato in pochi giorni alla perdita del 35% di latte. Quello che gli allevatori riescono a mungere in molti casi non possono consegnarlo a causa delle strade tuttora impraticabili e dell'isolamento da cui aziende agricole e zootecniche non riescono ad uscire».
Per questo Coldiretti Puglia sollecita la Regione Puglia affinché venga formalizzata la richiesta di declaratoria di stato di calamità naturale. «Va aggiunto un provvedimento legislativo – incalza il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – per il quale chiediamo l'interesse ed il pieno sostegno di tutti i Parlamentari, affinché il Governo stanzi risorse idonee ad aiutare le nostre imprese agricole e zootecniche che hanno perso prodotti, strutture e impianti produttivi. Lo scenario tarantino con i vigneti piegati irrimediabilmente sotto il peso di neve e ghiaccio, le distese di ortaggi a Bari e Foggia distrutte dal gelo e le tonnellate di latte buttate in pochi giorni impongono uno sforzo che il Fondo di Solidarietà Nazionale, attivabile con la dichiarazione di stato di calamità, non può sostenere».
«In ogni caso la dichiarazione di stato di calamità naturale – sottolinea Coldiretti Puglia – prevede, nel caso in cui le avversità atmosferiche incidano negativamente sulla produzione lorda vendibile annuale delle singole aziende agricole interessate, in misura non inferiore al 30% della produzione ordinaria, l'attivazione degli interventi contributivi e creditizi ex post del Fondo di solidarietà nazionale. Inoltre, Coldiretti Puglia ha chiesto l'attivazione urgente della sottomisura 5.2 del PSR utile al ripristino del potenziale produttivo danneggiato, prevedendo la retroattività di 12 mesi del primo bando».