Coldiretti lancia l'allarme per lupi e cinghiali, raddoppiati in 10 anni
Numerosi i danni causati alle produzioni ed agli impianti irrigui
domenica 30 aprile 2017
Nel giro di dieci anni cinghiali e lupi sono raddoppiati, mettendo a rischio non solo le produzioni agroalimentari e l'assetto idrogeologico del territorio, ma anche la vita di agricoltori e automobilisti, come testimoniato dai frequenti incidenti stradali, anche con feriti gravi. I numeri la dicono lunga sulla necessità di innalzare il livello di allerta e programmare efficaci attività di contrasto della fauna selvatica che mette a repentaglio la stessa incolumità delle persone. Particolarmente grave e ingestibile la situazione nelle aree rurali a Corato, Altamura, Spinazzola, Minervino, Andria, Ruvo di Puglia e Santeramo.
"Bisogna intervenire e organizzare dei piani radicali di contenimento, altrimenti il quadro è destinato ad aggravarsi. Nelle ultime ore l'ennesimo caso denunciato dagli agricoltori di Altamura, dove un branco di cinghiali ha divorato le piantine di ortaggi e legumi appena messi e dimora e distrutto gli impianti irrigui. E' improcrastinabile – chiede il Delegato Confederale di Coldiretti Bari, Angelo Corsetti - un incontro con il Prefetto di Bari, perché gli imprenditori agricoli vivono uno stato di malessere che cresce in misura esponenziale e la preoccupazione aumenta se si considera la capacità di adattamento di cinghiali e lupi ai cambiamenti ambientali, dato che sono comparsi anche in aeree da cui risultavano assenti da anni e stanno mettendo a rischio la stessa presenza e il lavoro degli agricoltori in molte zone della provincia".
"Gli agricoltori stanno provvedendo a recintare a proprie spese con costi considerevoli le aziende agricole per difendersi dai cinghiali che distruggono strutture e produzioni. Si tratta di una situazione insostenibile – denuncia il Direttore di Coldiretti Bari, Marino Pilati - che sta provocando l'abbandono delle aree interne, con problemi sociali, economici e ambientali. Gli imprenditori agricoli, ma anche gli automobilisti, gli autotrasportatori e gli avventori occasionali, stanno segnalando con sempre maggiore frequenza i danni provocati da cinghiali e lupi che vivono e si riproducono principalmente nelle aree naturali protette, ma che inevitabilmente sconfinano e fanno razzia nelle aziende agricole e si riversano sulle strade limitrofe ed in prossimità dei centri abitati".
In Puglia sono enormi i danni causati dalla fauna selvatica. I cinghiali distruggono le coltivazioni e attaccano gli uomini e gli animali allevati, come anche i lupi e i cani inselvatichiti, gli storni azzerano la produzione di olive e distruggono le piazzole, le lepri divorano letteralmente interi campi di ortaggi, per un danno totale pari ad oltre 11 milioni di euro.
La norma regionale sul ReD (reddito di dignità) può essere utilizzata – propone Coldiretti Puglia - per pianificare un'attività di guardiania e sicurezza rurale. Inoltre, Coldiretti Puglia si è fatta promotrice di una proposta di legge per il riconoscimento dei danni da fauna selvatica e per ottenere una rivisitazione delle modalità di distribuzione delle risorse nazionali e regionali al fine di garantire i fondi necessari per coprire i danni stimati.
"Bisogna intervenire e organizzare dei piani radicali di contenimento, altrimenti il quadro è destinato ad aggravarsi. Nelle ultime ore l'ennesimo caso denunciato dagli agricoltori di Altamura, dove un branco di cinghiali ha divorato le piantine di ortaggi e legumi appena messi e dimora e distrutto gli impianti irrigui. E' improcrastinabile – chiede il Delegato Confederale di Coldiretti Bari, Angelo Corsetti - un incontro con il Prefetto di Bari, perché gli imprenditori agricoli vivono uno stato di malessere che cresce in misura esponenziale e la preoccupazione aumenta se si considera la capacità di adattamento di cinghiali e lupi ai cambiamenti ambientali, dato che sono comparsi anche in aeree da cui risultavano assenti da anni e stanno mettendo a rischio la stessa presenza e il lavoro degli agricoltori in molte zone della provincia".
"Gli agricoltori stanno provvedendo a recintare a proprie spese con costi considerevoli le aziende agricole per difendersi dai cinghiali che distruggono strutture e produzioni. Si tratta di una situazione insostenibile – denuncia il Direttore di Coldiretti Bari, Marino Pilati - che sta provocando l'abbandono delle aree interne, con problemi sociali, economici e ambientali. Gli imprenditori agricoli, ma anche gli automobilisti, gli autotrasportatori e gli avventori occasionali, stanno segnalando con sempre maggiore frequenza i danni provocati da cinghiali e lupi che vivono e si riproducono principalmente nelle aree naturali protette, ma che inevitabilmente sconfinano e fanno razzia nelle aziende agricole e si riversano sulle strade limitrofe ed in prossimità dei centri abitati".
In Puglia sono enormi i danni causati dalla fauna selvatica. I cinghiali distruggono le coltivazioni e attaccano gli uomini e gli animali allevati, come anche i lupi e i cani inselvatichiti, gli storni azzerano la produzione di olive e distruggono le piazzole, le lepri divorano letteralmente interi campi di ortaggi, per un danno totale pari ad oltre 11 milioni di euro.
La norma regionale sul ReD (reddito di dignità) può essere utilizzata – propone Coldiretti Puglia - per pianificare un'attività di guardiania e sicurezza rurale. Inoltre, Coldiretti Puglia si è fatta promotrice di una proposta di legge per il riconoscimento dei danni da fauna selvatica e per ottenere una rivisitazione delle modalità di distribuzione delle risorse nazionali e regionali al fine di garantire i fondi necessari per coprire i danni stimati.